“Fabbricante di immagini”, così si autodefinisce Eugenio Carmi. Nasce a Genova il 17 febbraio 1920, studia a Torino sotto la guida di Felice Casorati e già nel 1951 partecipa alla Triennale di Milano. Nel 1958 inizia l’attività di responsabile dell’immagine presso l’Italsider, attività che durerà fino al 1965. Nel 1969 lavora presso la Sezione Programmi Sperimentali della RAI. Negli stessi anni collabora con Umberto Eco, suo amico di sempre, di cui illustra diversi libri. E’ presente nel 1966 alla Biennale di Venezia e nel 1999 è alla XXIII Quadriennale di Roma. La sua più importante antologica viene organizzata dal Comune di Milano nel 1999, mentre nel maggio del 2000 inaugura una personale a Roma nei saloni della Camera dei Deputati.

Attivissima è la presenza dell’artista in Italia e all’estero. Mostre delle sue opere sono presentate da Gallerie private ed Enti pubblici tra cui: l’Institute of Contemporary Art di Londra, la città di Lund in Svezia, il Museo Italo Americano di San Francisco, il Museo Municipale di Lussenburgo, l’Istituto di Cultura di Los Angeles, la New York University, l’Istituto di Cultura di Parigi, l’Istituto di Cultura di Copenaghen, il Museo Nazionale di Castel Sant’Angelo di Roma e , in questo stesso anno, il Museo d’Arte della città di Ravenna eccetera.

Nel corso dei suoi frequenti viaggi negli Stati Uniti è costantemente invitato a partecipare a congressi e a tenere seminari di arte visiva presso prestigiose università.

Nel corso degli anni ottiene diversi premi e riconoscimenti, fra cui: Premio Unico per il Manifesto all’XI Triennale di Milano, nomina di Accademico di San Luca, Premio Nazionale Ferrazzi, Premio Internazionale di pittura, scultura e arte elettronica Guglielmo Marconi, premio Vela d’Oro alla carriera.

Sue opere fanno parte delle collezioni della Camera dei Deputati, del Ministero degli Esteri, della Quadriennale di Roma e di vari Musei in Italia, Germania, Gran Bretagna, Polonia, Stati Uniti.

Eugenio Carmi dipinge quadri astratti di austera bellezza, costruiti con forme geometriche e con campiture cromatiche uniformi. La sua è una nuova articolazione del linguaggio pittorico che si basa sulla riscoperta di un segno che non è gesto, ma è dominio intellettuale della forma.

E’ una pittura geometrica personalissima, razionalmente controllata, lucida, esatta, mai fuori registro: risultato di una vita di disciplinato lavoro e di singolare creatività. Sulla tela compaiono immagini di grande effetto dinamico, con figure geometriche che si sovrappongono, si intersecano, si inseriscono una sull’altra in continui scontri e scambi, con luminose, vibranti variazioni di colore in una armoniosa successione di tasselli compositivi.