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Eugenio Pacchioli – La famosa eruzione del Mombarone
Per la prima volta in mostra oltre 150 carte e dipinti, stampe e libri manoscritti del patrimonio di grafica creato dall’artista in oltre trent’anni di attività
Comunicato stampa
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Tantissimo colore, vivace, intenso e una tratto forte, vigoroso, quasi nervoso, ma sempre elegante. E’ questo lo stile di Eugenio Pacchioli: un artista dalle mille esperienze creative che per la prima volta si presenta con una grande mostra monografica a Ivrea: ‘La famosa eruzione del Mombarone’ dal 20 ottobre al 5 novembre al Museo Civico P.A. Garda. Ed è proprio da questo finto vulcano, immaginato in cima al monte eporediese, che sprigiona la creatività dell’artista sulla città di Ivrea. La sua invenzione diventa infatti il motore di un gioco di fantasia in cui la città eporediese, rappresentata in decine di sue opere, si trasforma in un simbolo e in un sogno. Dalla solida tradizione del Carnevale alle vicende storiche, ai panorami più noti o inconsueti, Ivrea sogna e apre le porte al mondo e alla libera riflessione di ognuno di noi.
La mostra, che sarà inaugurata venerdì 20 ottobre alle ore 17.00, presenta oltre 150 carte e dipinti, stampe e libri manoscritti tratti dal grande patrimonio di grafica creato dall’artista in oltre trent’anni di attività. L’Amministrazione comunale di Ivrea, grazie anche al patrocinio della Fondazione Guelpa, ha fortemente voluto questa mostra per rendere omaggio a uno degli artisti eporediesi più noti e che maggiormente hanno rappresentato la città, proponendo l’evento come uno dei momenti più importanti dell’autunno culturale eporediese. Un’occasione unica per i tanti ammiratori della creatività di Pacchioli, ma anche per chi ancora non lo conosce.
Le opere di Pacchioli sono esposte nelle due ali centrali del museo civico Garda e in sei differenti stanze a tema. Le sezioni centrali del museo sono completamente dedicate alla città di Ivrea assunta come simbolo di tutto un mondo, fantasticando sul suo contesto reale ma anche su lati sconosciuti o improbabili. Si scopre così un’Ivrea mai vista, tutta spostata in un mondo parallelo sicuramente originale, utilizzando tecniche varie, inventando soggetti originali e ricorrendo a generi artistici diversi. In questo ampio spazio trovano posto opere e stampe famose come: Cavalli di Ivrea, Carnevale di Ivrea, Castelli in Canavese, Fiandra, Canavese, Toscana, Via Francigena.
Sempre in questa sezione della mostra, per la prima volta, verrà anche esposto un singolare libro manoscritto dall’artista, il De Bello Canepiciano dell’Azario. Come un vero e proprio amanuense del XXI secolo, Pacchioli ama infatti creare dei libri nei quali in ogni pagina, oltre a scrivere a mano un famoso testo, aggiunge la parte grafica, cioè una descrizione o una interpretazione. Una forma artistica in aperto contrasto con la velocità e le tecnologie del nostro stile di vita, attraverso cui è possibile entrare nelle pieghe di un testo e interpretarne certe sfumature, certi passaggi, richiamando l'attenzione del nervoso e stressato contemporaneo per testi che hanno significati immensi. In questo caso l’opera è un famoso testo della storia canavesana: una cronaca, della violenta guerra guelfo-ghibellina che imperversò nel 1300 in Canavese, descritta dal notaio novarese Pietro Azario.
Ma non ci sarà solo Ivrea protagonista, perché attraverso sei stanze del museo Garda viene presentata una importante antologia delle tematiche che appassionano Pacchioli, quasi delle piccole mostre a tema: dal Teatro, agli Ulivi, dall’Eden a Sisifo, alla montagna, al Carnevale degli Imperatori. Ogni spazio darà così vita a un filo conduttore diverso, che l’artista ha seguito nel corso della sua vita e del sua esperienza creativa.
Pacchioli è da sempre un artista che dipinge in assoluta libertà, senza seguire mode o correnti. Utilizza tutte le tecniche migliori per la carta, il suo supporto privilegiato, come inchiostri di china, colori acrilici, pastelli a olio, matite grasse, collage, monotipo, pennarelli. Attraverso un'esecuzione rapida, momento conclusivo di una lunga riflessione e di una lunga immaginazione dei colori, del soggetto, della composizione, delle forme, Pacchioli racconta dipingendo e cerca di far ‘allargare la visione’, di far vedere qualcos'altro oltre quello che, positivamente, si vede.
La mostra, ospitata al Museo Civico P.A.Garda di Piazza Ottinetti ad Ivrea, con il patrocinio del Comune di Ivrea e della Fondazione Guelpa, sarà aperta dal 20 ottobre al 5 novembre 2006, nelle giornate di venerdì (15-19), sabato e domenica (10-12, 15-19). L’ingresso è libero.
Eugenio Pacchioli, nato a Roma nel 1941, abruzzese per origini, da decenni vive in Canavese. è direttore dell’Archivio Storico Olivetti, è attivo nella pittura, nell’editoria e nell’organizzazione di eventi. La sua attività artistica, multiforme e vasta, ha nella “carta” il supporto di eccellenza. A partire dagli anni ’70 ha prodotto oltre 10.000 “carte” utilizzando in particolare chine, pastelli a olio, acrilici, matite grasse, monotipi, olio. Ha realizzato libri, cicli di grandi composizioni, appunti di viaggio, vignettistica, stampe, mostre, eventi teatrali, scenografie, pubblicità, illustrazioni per l’editoria, murali, manifesti e locandine, cartoline, carri del Carnevale di Ivrea.
La mostra, che sarà inaugurata venerdì 20 ottobre alle ore 17.00, presenta oltre 150 carte e dipinti, stampe e libri manoscritti tratti dal grande patrimonio di grafica creato dall’artista in oltre trent’anni di attività. L’Amministrazione comunale di Ivrea, grazie anche al patrocinio della Fondazione Guelpa, ha fortemente voluto questa mostra per rendere omaggio a uno degli artisti eporediesi più noti e che maggiormente hanno rappresentato la città, proponendo l’evento come uno dei momenti più importanti dell’autunno culturale eporediese. Un’occasione unica per i tanti ammiratori della creatività di Pacchioli, ma anche per chi ancora non lo conosce.
Le opere di Pacchioli sono esposte nelle due ali centrali del museo civico Garda e in sei differenti stanze a tema. Le sezioni centrali del museo sono completamente dedicate alla città di Ivrea assunta come simbolo di tutto un mondo, fantasticando sul suo contesto reale ma anche su lati sconosciuti o improbabili. Si scopre così un’Ivrea mai vista, tutta spostata in un mondo parallelo sicuramente originale, utilizzando tecniche varie, inventando soggetti originali e ricorrendo a generi artistici diversi. In questo ampio spazio trovano posto opere e stampe famose come: Cavalli di Ivrea, Carnevale di Ivrea, Castelli in Canavese, Fiandra, Canavese, Toscana, Via Francigena.
Sempre in questa sezione della mostra, per la prima volta, verrà anche esposto un singolare libro manoscritto dall’artista, il De Bello Canepiciano dell’Azario. Come un vero e proprio amanuense del XXI secolo, Pacchioli ama infatti creare dei libri nei quali in ogni pagina, oltre a scrivere a mano un famoso testo, aggiunge la parte grafica, cioè una descrizione o una interpretazione. Una forma artistica in aperto contrasto con la velocità e le tecnologie del nostro stile di vita, attraverso cui è possibile entrare nelle pieghe di un testo e interpretarne certe sfumature, certi passaggi, richiamando l'attenzione del nervoso e stressato contemporaneo per testi che hanno significati immensi. In questo caso l’opera è un famoso testo della storia canavesana: una cronaca, della violenta guerra guelfo-ghibellina che imperversò nel 1300 in Canavese, descritta dal notaio novarese Pietro Azario.
Ma non ci sarà solo Ivrea protagonista, perché attraverso sei stanze del museo Garda viene presentata una importante antologia delle tematiche che appassionano Pacchioli, quasi delle piccole mostre a tema: dal Teatro, agli Ulivi, dall’Eden a Sisifo, alla montagna, al Carnevale degli Imperatori. Ogni spazio darà così vita a un filo conduttore diverso, che l’artista ha seguito nel corso della sua vita e del sua esperienza creativa.
Pacchioli è da sempre un artista che dipinge in assoluta libertà, senza seguire mode o correnti. Utilizza tutte le tecniche migliori per la carta, il suo supporto privilegiato, come inchiostri di china, colori acrilici, pastelli a olio, matite grasse, collage, monotipo, pennarelli. Attraverso un'esecuzione rapida, momento conclusivo di una lunga riflessione e di una lunga immaginazione dei colori, del soggetto, della composizione, delle forme, Pacchioli racconta dipingendo e cerca di far ‘allargare la visione’, di far vedere qualcos'altro oltre quello che, positivamente, si vede.
La mostra, ospitata al Museo Civico P.A.Garda di Piazza Ottinetti ad Ivrea, con il patrocinio del Comune di Ivrea e della Fondazione Guelpa, sarà aperta dal 20 ottobre al 5 novembre 2006, nelle giornate di venerdì (15-19), sabato e domenica (10-12, 15-19). L’ingresso è libero.
Eugenio Pacchioli, nato a Roma nel 1941, abruzzese per origini, da decenni vive in Canavese. è direttore dell’Archivio Storico Olivetti, è attivo nella pittura, nell’editoria e nell’organizzazione di eventi. La sua attività artistica, multiforme e vasta, ha nella “carta” il supporto di eccellenza. A partire dagli anni ’70 ha prodotto oltre 10.000 “carte” utilizzando in particolare chine, pastelli a olio, acrilici, matite grasse, monotipi, olio. Ha realizzato libri, cicli di grandi composizioni, appunti di viaggio, vignettistica, stampe, mostre, eventi teatrali, scenografie, pubblicità, illustrazioni per l’editoria, murali, manifesti e locandine, cartoline, carri del Carnevale di Ivrea.
20
ottobre 2006
Eugenio Pacchioli – La famosa eruzione del Mombarone
Dal 20 ottobre al 05 novembre 2006
arte contemporanea
Location
MUSEO CIVICO P.A. GARDA
Ivrea, Piazza Ottinetti, (Torino)
Ivrea, Piazza Ottinetti, (Torino)
Orario di apertura
venerdì (15-19), sabato e domenica (10-12, 15-19)
Vernissage
20 Ottobre 2006, ore 17
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