Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Eugenio Tibaldi – Temporary Landscape. Erbari, Mappe, Diari
La mostra di Eugenio Tibaldi, curata da Marco Scotini, intende focalizzarsi sull’opera grafica dell’artista, come modalità ibrida al confine tra rappresentazione estetica, fotografia, progettazione architettonica e riflessione teorica.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L’attenzione di Tibaldi alle aree periferiche si concentra sempre sulla ricchezza delle biodiversità e su quelle che l'artista definisce le “risultanze estetiche” del rapporto tra esseri umani e l'ambiente, indagando, in particolare, quell'insieme di soluzioni informali, vernacolari, nate dalle necessità degli abitanti e realizzate da questi in maniera del tutto spontanea ed autonoma. Dedicando un'attenzione particolare alle periferie, Tibaldi attraversa, analizza e le campiona questi luoghi, costruendo elementi di un inventario che va poi a stratificare all’interno delle sue opere, facendo emergere ora le macro dinamiche, ora i dettagli, di un complesso rapporto fra legalità, economia, società ed estetica.
Attraverso la pratica della produzione dello spazio, possiamo leggere la nozione di ecosistema come spazio delle relazioni, in cui le esistenze e l’ambiente si modificano dinamicamente e si inventano reciprocamente. “Le aree periferiche” afferma l'artista “con i loro “non confini”, si prestano ad entrare in relazione con il materiale umano secondo dinamiche "altre" da quelle centrali, dando luogo a soluzioni adattative e di convivenza tra le parti spesso impreviste”.
Tibaldi ha realizzato progetti partecipativi legati alle dinamiche sociali del territorio in numerose città del mondo il progetto Tabula Rasa in occasione di Manifesta 7 a Bolzano, My personal bridge sul Ponte di Galata ad Istanbul, Transit a Salonicco o Play Bucharest a Bucarest, fino ad arrivare al recente Anthropogenic Connection ad Addis Abeba. La perfiferia di Napoli, dove l'artista ha vissuto a lungo, riveste un ruolo speciale all’interno della sua concezione, costituendo il modello primario, la matrice esperienziale di una riflessione estetica che Tibaldi ri-applica a diversi contesti, una modalità di sguardo laterale, di seconda possibilità: un metodo di lavoro che valorizza i moti centrifughi, fuori- controllo e difficilmente normalizzabili.
Come recita il titolo della mostra, in quest'ottica, ogni paesaggio non può che risultare temporaneo: Tibaldi lo sottolinea evidenziando le tempistiche imposte dall’abusivismo inerenti all'edilizia commerciale, concentrandosi in particolare su “quelle strutture che, destinate a durare per pochi mesi, diventano definitive, parte di un paesaggio, come cantieri sotto sequestro, abusi in cemento mai terminati, testimoni immobili di una situazione anomala che proprio per la sua staticità diventa paesaggistica e ci porta a spostare i nostri confini estetici”.
La mostra è realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRT, della Regione Piemonte e della Città di Torino.
Attraverso la pratica della produzione dello spazio, possiamo leggere la nozione di ecosistema come spazio delle relazioni, in cui le esistenze e l’ambiente si modificano dinamicamente e si inventano reciprocamente. “Le aree periferiche” afferma l'artista “con i loro “non confini”, si prestano ad entrare in relazione con il materiale umano secondo dinamiche "altre" da quelle centrali, dando luogo a soluzioni adattative e di convivenza tra le parti spesso impreviste”.
Tibaldi ha realizzato progetti partecipativi legati alle dinamiche sociali del territorio in numerose città del mondo il progetto Tabula Rasa in occasione di Manifesta 7 a Bolzano, My personal bridge sul Ponte di Galata ad Istanbul, Transit a Salonicco o Play Bucharest a Bucarest, fino ad arrivare al recente Anthropogenic Connection ad Addis Abeba. La perfiferia di Napoli, dove l'artista ha vissuto a lungo, riveste un ruolo speciale all’interno della sua concezione, costituendo il modello primario, la matrice esperienziale di una riflessione estetica che Tibaldi ri-applica a diversi contesti, una modalità di sguardo laterale, di seconda possibilità: un metodo di lavoro che valorizza i moti centrifughi, fuori- controllo e difficilmente normalizzabili.
Come recita il titolo della mostra, in quest'ottica, ogni paesaggio non può che risultare temporaneo: Tibaldi lo sottolinea evidenziando le tempistiche imposte dall’abusivismo inerenti all'edilizia commerciale, concentrandosi in particolare su “quelle strutture che, destinate a durare per pochi mesi, diventano definitive, parte di un paesaggio, come cantieri sotto sequestro, abusi in cemento mai terminati, testimoni immobili di una situazione anomala che proprio per la sua staticità diventa paesaggistica e ci porta a spostare i nostri confini estetici”.
La mostra è realizzata con il sostegno della Compagnia di San Paolo, della Fondazione CRT, della Regione Piemonte e della Città di Torino.
05
novembre 2021
Eugenio Tibaldi – Temporary Landscape. Erbari, Mappe, Diari
Dal 05 novembre 2021 al 27 febbraio 2022
arte contemporanea
Location
PAV – PARCO D’ARTE VIVENTE
Torino, Via Giordano Bruno, 31, (Torino)
Torino, Via Giordano Bruno, 31, (Torino)
Orario di apertura
venerdì ore 15-18, sabato e domenica 12-19
Vernissage
5 Novembre 2021, ore 18
Sito web
Ufficio stampa
Lara Facco
Autore
Curatore
Autore testo critico
Sponsor