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Eva Hide – Tu non costruirai mai più per me
Una nuova mostra inedita per la galleria ARTCORE, che presenta la personale di Eva Hide, pseudonimo d’artista pugliese che incuriosisce tanto quanto il complesso lavoro in esposizione: un accumulo di ceramiche in maiolica che occupano lo spazio in un percorso visionario e allucinato.
Comunicato stampa
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L’antica tecnica scultorea, comunemente associata a rassicuranti pratiche decorative diventa strumento costruttivo e distruttivo per la creazione di soggetti inquietanti e dissacranti che richiamano memoria e primordialità in un approccio diretto ed estremamente sfacciato.
Lo spazio di archiviazione dell’artista si trasferisce all’interno della galleria per mettere in mostra la vera natura del progetto artistico, privo di qualsiasi fltro, mettendosi a nudo davanti agli occhi dello spettatore. Fascinazione e repulsione convivono nel blocco di sculture che attraggono la vista per i colori forti e le forme morbide ma allo stesso tempo respingono per un’iconografa sgarbata e senza pudori. Il prodotto artistico diventa pretesto per la grande installazione che compone forme geometriche e si lascia attraversare dallo sguardo alla scoperta di dettagli e appunti che ne fanno un inusuale archivio personale e storico, catalogazione di un’epoca confusa in cui l’accumulo diventa spesso sinonimo di abbandono.
Ad accompagnare il complesso impianto espositivo, la scelta di una lettura critica che vede coinvolte varie fgure non solo legate alle arti visive impegnate nella traduzione e interpretazione di Eva Hide.
La mostra è consigliata ad un pubblico adulto
Lo spazio di archiviazione dell’artista si trasferisce all’interno della galleria per mettere in mostra la vera natura del progetto artistico, privo di qualsiasi fltro, mettendosi a nudo davanti agli occhi dello spettatore. Fascinazione e repulsione convivono nel blocco di sculture che attraggono la vista per i colori forti e le forme morbide ma allo stesso tempo respingono per un’iconografa sgarbata e senza pudori. Il prodotto artistico diventa pretesto per la grande installazione che compone forme geometriche e si lascia attraversare dallo sguardo alla scoperta di dettagli e appunti che ne fanno un inusuale archivio personale e storico, catalogazione di un’epoca confusa in cui l’accumulo diventa spesso sinonimo di abbandono.
Ad accompagnare il complesso impianto espositivo, la scelta di una lettura critica che vede coinvolte varie fgure non solo legate alle arti visive impegnate nella traduzione e interpretazione di Eva Hide.
La mostra è consigliata ad un pubblico adulto