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Eva Jospin – Artmobile
L’attuale ricerca artistica della giovane artista parigina si orienta sempre più verso la concezione di un arte globale che possa includere tutti i mezzi tecnici – dal disegno alla pittura, dalla scultura alla fotografia – in modo tale da rendere l’arte accessibile agli spazi privati lavorando sulla sua mobilità.
Comunicato stampa
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In occasione della mostra Eva Jospin riempirà lo spazio della galleria presentando un esemplare di ogni singolo pezzo di cui parla il progetto (pièce-tentacolare, pièce-scultura, pièce-quadro preferito, pièce-manteau) correlato con tutte le altre opere che ne illustrano la fruibilità: disegni, collages e fotografie.
Se la pièce-tentacolare e la pièce-scultura (dello stesso materiale con cui vengono realizzate le vele la prima, in vetroresina, la seconda) sono sculture caratterizzate dal fatto di essere opere che possono esser fruite in modo diverso a secondo della maniera in cui sono esposte (aperte o chiuse) e di poter essere facilmente trasportabili da un ambiente all’altro; la pièce-quadro preferito (dotata di apposita valigetta con tanto di martello e di set di chiodi), è invece un’opera pensata espressamente per il collezionista moderno abituato a frequenti spostamenti che ha in tal modo la possibilità di abbellire la propria stanza d’albergo appendendovi la sua opera preferita. La pièce-cappotto infine è una scultura indossabile realizzata in stoffa che esiste sia nella versione sportiva che in quella elegante e rappresenta per il collezionista la possibilità di trasformarsi a sua volta in opera d’arte. (Per esemplificarne la fruibilità durante l’inaugurazione due modelli indosseranno le due versioni dell’opera).
Oltre ai prototipi di ogni singolo pezzo Eva Jospin esporrà una serie di disegni, dei collages-teatrini (realizzati usando come sfondo dei ritagli di giornali di arredamento degli anni ’60) e delle fotografie in cui ogni singola opera è presentata in situazioni diverse in modo tale da esemplificarne le varie modalità di fruizione e presenterà anche due lavori su tavola (80 x 90 cm.) composti da forme dipinte su legno che ad incastro possono essere collocate e spostate sulla tavola di supporto a secondo del gusto e dell’umore del collezionista.
Lavorando sulla mobilità dell’opera d’arte Eva Jospin stabilisce una vera e propria interazione tra l’opera e il suo fruitore ma allo stesso tempo fa scendere l’arte dal piedistallo che in una serie di piccoli oli su tela che verranno esposti nel seminterrato si interroga ironicamente e con fare ludico sulle sorti della pittura.
In occasione della mostra verrà presentato un testo critico scritto da Antonella Marino lo scorso marzo per la personale dell’artista alla Galleria Le Pleiadi di Mola di Bari.
Se la pièce-tentacolare e la pièce-scultura (dello stesso materiale con cui vengono realizzate le vele la prima, in vetroresina, la seconda) sono sculture caratterizzate dal fatto di essere opere che possono esser fruite in modo diverso a secondo della maniera in cui sono esposte (aperte o chiuse) e di poter essere facilmente trasportabili da un ambiente all’altro; la pièce-quadro preferito (dotata di apposita valigetta con tanto di martello e di set di chiodi), è invece un’opera pensata espressamente per il collezionista moderno abituato a frequenti spostamenti che ha in tal modo la possibilità di abbellire la propria stanza d’albergo appendendovi la sua opera preferita. La pièce-cappotto infine è una scultura indossabile realizzata in stoffa che esiste sia nella versione sportiva che in quella elegante e rappresenta per il collezionista la possibilità di trasformarsi a sua volta in opera d’arte. (Per esemplificarne la fruibilità durante l’inaugurazione due modelli indosseranno le due versioni dell’opera).
Oltre ai prototipi di ogni singolo pezzo Eva Jospin esporrà una serie di disegni, dei collages-teatrini (realizzati usando come sfondo dei ritagli di giornali di arredamento degli anni ’60) e delle fotografie in cui ogni singola opera è presentata in situazioni diverse in modo tale da esemplificarne le varie modalità di fruizione e presenterà anche due lavori su tavola (80 x 90 cm.) composti da forme dipinte su legno che ad incastro possono essere collocate e spostate sulla tavola di supporto a secondo del gusto e dell’umore del collezionista.
Lavorando sulla mobilità dell’opera d’arte Eva Jospin stabilisce una vera e propria interazione tra l’opera e il suo fruitore ma allo stesso tempo fa scendere l’arte dal piedistallo che in una serie di piccoli oli su tela che verranno esposti nel seminterrato si interroga ironicamente e con fare ludico sulle sorti della pittura.
In occasione della mostra verrà presentato un testo critico scritto da Antonella Marino lo scorso marzo per la personale dell’artista alla Galleria Le Pleiadi di Mola di Bari.
20
ottobre 2004
Eva Jospin – Artmobile
Dal 20 ottobre al primo dicembre 2004
arte contemporanea
Location
AL9E – ARTESTUDIO
Roma, Via Della Vetrina, 9, (Roma)
Roma, Via Della Vetrina, 9, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì al sabato dalle 16h alle 19h30. la mattina per appuntamento
Vernissage
20 Ottobre 2004, dalle ore 18h