Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Evan De Vilde
Mostra personale di Evan De Vilde in cui verranno esposti sei opere dedicate al tema dell’archeorealismo formale.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Evan De Vilde (al secolo Luigi Di Vaia), artista contemporaneo,
esporrà il 28 novembre (alle ore 19.00)presso il Museo d’Arte
Contemporanea di Fonte Nuova e bisogna dire che mai contesto sia stato
più appropriato di quello del comune nato nel 2001 e ancora alla
ricerca di un’identità estetica, culturale e sociale.
Il suo lavoro artistico consiste in un assemblaggio risultato di una
ricerca di compatibilità estetiche e linguistiche, di oggetti
diacronici, tra i quali autentici reperti archeologici, (acquisiti ad
aste o ritrovati e denunciati alle autorità), ma installati in teche
e scatole di vetro, alluminio, plexiglas e materiali che nulla hanno a
che vedere con l’archeologia, piuttosto hi teck (progettati a tenuta
stagna), e anche materiali sintetici sconosciuti.
E’ una vera e propria poetica che va al di là della semplice
museografia, piuttosto saremo spettatori di un evento irripetibile, in
cui si riesce ad ammirare capolavori dell’archeologia come enviroment
dell’arte contemporanea e al quale aspirano molti territori italiani,
compresi quelli delle periferie suburbane, in cui spesso coabitano i
centri commerciali come Porta di Roma e i mosaici delle Villae romane.
Di fatto certi reperti vengono spesso lasciati all’incuria e al
degrado, non essendo più sostenibile la semplice copertura delle
sovrintendenze. Si pensi ai cosiddetti comparti, tramite i quali lo
stato in cambio di cubature otterrebbe dai lottizzanti opere
pubbliche, servizi e quindi anche tutela di aree archeologiche. Ma in
che maniera? Evan De Vilde realizza i Litoplastoi, opere di pietra
naturale e filo artificiale (come metafora della società), i mitici
Subacquis (in apparenza oggetti archeologici immersi in acquari) che
evocano l'alterità delle culture e della propria coscienza e le opere
Ming, costituite da veri vasi Ming come eufemismo della ricerca
dell’altro da sé e del paradosso globalizzante.
Gli spettatori si vedono così a percorrere un viaggio in cui perdono
consistenza i feticci museali immersi in nuove e più emozionanti
letture da una dimensione antica, archeologica, spesso scolorita,
dimenticata, ad una nuova, con nuovi concetti e ricca di intensi e
profondi significati utilizzando materiali nuovi. Non ultima la
scoperta che sotto lo sguardo degli astanti spesso non viene percepita
l’allusione alla diacronia degli elementi giustapposti, a riprova che
l’arte di Evan è lo specchio del mondo in cui viviamo, così prezioso
ma al contempo complesso ed enigmatico.
esporrà il 28 novembre (alle ore 19.00)presso il Museo d’Arte
Contemporanea di Fonte Nuova e bisogna dire che mai contesto sia stato
più appropriato di quello del comune nato nel 2001 e ancora alla
ricerca di un’identità estetica, culturale e sociale.
Il suo lavoro artistico consiste in un assemblaggio risultato di una
ricerca di compatibilità estetiche e linguistiche, di oggetti
diacronici, tra i quali autentici reperti archeologici, (acquisiti ad
aste o ritrovati e denunciati alle autorità), ma installati in teche
e scatole di vetro, alluminio, plexiglas e materiali che nulla hanno a
che vedere con l’archeologia, piuttosto hi teck (progettati a tenuta
stagna), e anche materiali sintetici sconosciuti.
E’ una vera e propria poetica che va al di là della semplice
museografia, piuttosto saremo spettatori di un evento irripetibile, in
cui si riesce ad ammirare capolavori dell’archeologia come enviroment
dell’arte contemporanea e al quale aspirano molti territori italiani,
compresi quelli delle periferie suburbane, in cui spesso coabitano i
centri commerciali come Porta di Roma e i mosaici delle Villae romane.
Di fatto certi reperti vengono spesso lasciati all’incuria e al
degrado, non essendo più sostenibile la semplice copertura delle
sovrintendenze. Si pensi ai cosiddetti comparti, tramite i quali lo
stato in cambio di cubature otterrebbe dai lottizzanti opere
pubbliche, servizi e quindi anche tutela di aree archeologiche. Ma in
che maniera? Evan De Vilde realizza i Litoplastoi, opere di pietra
naturale e filo artificiale (come metafora della società), i mitici
Subacquis (in apparenza oggetti archeologici immersi in acquari) che
evocano l'alterità delle culture e della propria coscienza e le opere
Ming, costituite da veri vasi Ming come eufemismo della ricerca
dell’altro da sé e del paradosso globalizzante.
Gli spettatori si vedono così a percorrere un viaggio in cui perdono
consistenza i feticci museali immersi in nuove e più emozionanti
letture da una dimensione antica, archeologica, spesso scolorita,
dimenticata, ad una nuova, con nuovi concetti e ricca di intensi e
profondi significati utilizzando materiali nuovi. Non ultima la
scoperta che sotto lo sguardo degli astanti spesso non viene percepita
l’allusione alla diacronia degli elementi giustapposti, a riprova che
l’arte di Evan è lo specchio del mondo in cui viviamo, così prezioso
ma al contempo complesso ed enigmatico.
28
novembre 2010
Evan De Vilde
Dal 28 novembre all'otto dicembre 2010
arte contemporanea
Location
MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA DI FONTE NUOVA
Fonte Nuova, Via Iv Novembre, 4, (Roma)
Fonte Nuova, Via Iv Novembre, 4, (Roma)
Orario di apertura
Tutti i giorni dalle 10 alle 13 e dalle 17 alle 20 Riceve anche su appuntamento.
Vernissage
28 Novembre 2010, Ore 19
Autore
Curatore