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Eventi-Reliquie-Riflessioni
Nel 2012 l’Accademia d’Ungheria ha organizzato una mostra che rifletteva sui grandi eventi sportivi ungheresi ed è stata intitolata „Eventi-Reliquie-Riflessioni”. La giuria ha selezionato i lavori di Péter Lipkovics (3° premio), Gábor György Nagy (2° premio) e Márta Nyilas (1° premio), dando così la possibilità ai vincitori di allestire una mostra presso la sede dell’Accademia d’Ungheria in Roma.
Comunicato stampa
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Mostra dei vincitori del concorso „Eventi-Reliquie-Riflessioni” presso l’Accademia d’Ungheria in Roma
Nel 2012 l’Accademia d’Ungheria ha organizzato una mostra che rifletteva sui grandi eventi sportivi ungheresi ed è stata intitolata „Eventi-Reliquie-Riflessioni”. La giuria ha selezionato i lavori di Péter Lipkovics (3° premio), Gábor György Nagy (2° premio) e Márta Nyilas (1° premio), dando così la possibilità ai vincitori di allestire una mostra presso la sede dell’Accademia d’Ungheria in Roma.
Gli artisti che partecipano a questa mostra hanno in comune il fatto che sono stati tutti e tre i vincitori del concorso sopramensionato, la loro esibizione di adesso si potrebbe definire più delle mostre individuali che un’esposizione comune organizzata intorno ad un tema. Questo spiega anche la scelta del titolo: Torso – Maleficio – Morandi Copy.
Péter Lipkovics – Torso
„Ferisco per poter arrivare al nodo della mia interiorità. Compio sacrifici, e mostro qualcosa del mio essenziale. Eppure il torso stesso è l’essenziale: è l’anima, anche se storta….”.
I nuovi lavori di Péter Lipkovics non possono essere considerati dei torsi in senso tradizionale, piuttosto siamo testimoni della scomposizione dell’intero anche se tramite la distruzione, e l’artista attraverso il suo intervento cerca di disfare, di far conoscere quella struttura interna, che è l’essenziale del suo oggetto.
Márta Nyilas – Maleficio
„Nelle metropoli sempre più spesso succedono atti criminali; il disprezzo della vita umana, la brutalità, la mancanza della moralità ormai sono fatti quotidiani nelle nostre società. Le mie opere più recenti rappresentano eventi drammatici in modo quasi esagerato, ma nello stesso tempo mi sforzo di far apparire pure i sentimenti.”.
La pittura di Márta Nyilas non ha mai trascurato di costruirsi da gesti di pittura molto intensi, e i quadri presentati oggi non fanno eccezione. Allo stesso tempo in questa collezione che rappresenta dei reati violenti non dobbiamo tenere conto delle scene cruenti, la composizione quasi mite rispetto al tema e la sua presentazione, il tocco di pennello deciso, dinamico e in qualche punto addirittura sconvolgente donano la tensione ai quadri.
Gábor György Nagy – Morandi Copy
„Da lunghissimi anni mi dedico all’espansione del genere della natura morta. Nelle mie opere si mescolano le tradizioni metafisiche dell’Italia con le problematiche dell’immagine digitale.”
Posssiamo trovare paralleli tra la collezione di Gábor György Nagy intitolata Morandi Copy e le nature morte di Giorgio Morandi, ma veramente dietro la scelta del titolo c’è l’applicazione geniale dell’estenzione grafica della creazione digitale dell’immagine. L’interferenza di Morandi infatti c’è solamente per il fatto di mettere in fila gli oggetti (nel caso di Gábor György Nagy l’unico oggetto è il vetro) tutto ciò che viene dopo è completamente diverso, porta lo spettatore in un’altra direzione. Lo stesso vetro nitido e sfocato, contrastato e quando accosta alla superficie, la sua posizione: in piedi, o inclinato o orizzontale indagano sulla questione dell’esistenza.
Nel 2012 l’Accademia d’Ungheria ha organizzato una mostra che rifletteva sui grandi eventi sportivi ungheresi ed è stata intitolata „Eventi-Reliquie-Riflessioni”. La giuria ha selezionato i lavori di Péter Lipkovics (3° premio), Gábor György Nagy (2° premio) e Márta Nyilas (1° premio), dando così la possibilità ai vincitori di allestire una mostra presso la sede dell’Accademia d’Ungheria in Roma.
Gli artisti che partecipano a questa mostra hanno in comune il fatto che sono stati tutti e tre i vincitori del concorso sopramensionato, la loro esibizione di adesso si potrebbe definire più delle mostre individuali che un’esposizione comune organizzata intorno ad un tema. Questo spiega anche la scelta del titolo: Torso – Maleficio – Morandi Copy.
Péter Lipkovics – Torso
„Ferisco per poter arrivare al nodo della mia interiorità. Compio sacrifici, e mostro qualcosa del mio essenziale. Eppure il torso stesso è l’essenziale: è l’anima, anche se storta….”.
I nuovi lavori di Péter Lipkovics non possono essere considerati dei torsi in senso tradizionale, piuttosto siamo testimoni della scomposizione dell’intero anche se tramite la distruzione, e l’artista attraverso il suo intervento cerca di disfare, di far conoscere quella struttura interna, che è l’essenziale del suo oggetto.
Márta Nyilas – Maleficio
„Nelle metropoli sempre più spesso succedono atti criminali; il disprezzo della vita umana, la brutalità, la mancanza della moralità ormai sono fatti quotidiani nelle nostre società. Le mie opere più recenti rappresentano eventi drammatici in modo quasi esagerato, ma nello stesso tempo mi sforzo di far apparire pure i sentimenti.”.
La pittura di Márta Nyilas non ha mai trascurato di costruirsi da gesti di pittura molto intensi, e i quadri presentati oggi non fanno eccezione. Allo stesso tempo in questa collezione che rappresenta dei reati violenti non dobbiamo tenere conto delle scene cruenti, la composizione quasi mite rispetto al tema e la sua presentazione, il tocco di pennello deciso, dinamico e in qualche punto addirittura sconvolgente donano la tensione ai quadri.
Gábor György Nagy – Morandi Copy
„Da lunghissimi anni mi dedico all’espansione del genere della natura morta. Nelle mie opere si mescolano le tradizioni metafisiche dell’Italia con le problematiche dell’immagine digitale.”
Posssiamo trovare paralleli tra la collezione di Gábor György Nagy intitolata Morandi Copy e le nature morte di Giorgio Morandi, ma veramente dietro la scelta del titolo c’è l’applicazione geniale dell’estenzione grafica della creazione digitale dell’immagine. L’interferenza di Morandi infatti c’è solamente per il fatto di mettere in fila gli oggetti (nel caso di Gábor György Nagy l’unico oggetto è il vetro) tutto ciò che viene dopo è completamente diverso, porta lo spettatore in un’altra direzione. Lo stesso vetro nitido e sfocato, contrastato e quando accosta alla superficie, la sua posizione: in piedi, o inclinato o orizzontale indagano sulla questione dell’esistenza.
17
maggio 2013
Eventi-Reliquie-Riflessioni
Dal 17 maggio al 09 giugno 2013
arte contemporanea
Location
ISTITUTO BALASSI – ACCADEMIA D’UNGHERIA – PALAZZO FALCONIERI
Roma, Via Giulia, 1, (Roma)
Roma, Via Giulia, 1, (Roma)
Vernissage
17 Maggio 2013, ore 20.00
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