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Evo – Marco Rabino
Mostra personale
Comunicato stampa
Segnala l'evento
In una location estiva e accogliente, il California Dream di Moncalieri, nasce Evo, un ciclo di appuntamenti nell’ora dell’aperitivo, in cui l’avanguardia jazz incontra la sperimentazione nelle arti visive, sotto la direzione artistica dell’artista torinese Rossella Cangini e con la collaborazione della vj e Gemma Santi e della curatrice Benedetta Bodo di Albaretto.
SERATA 29.07.2010 – EVO – MARCO RABINO
Testo a cura di Benedetta Bodo di Albaretto
Per il gran finale di questa prima edizione della rassegna Evo sono felice di potervi presentare i lavori di un ritrattista torinese, Marco Rabino, per il quale, se dovessi trovare una definizione in poche parole, non avrei dubbi: le sue sono immagini che lasciano il segno.
Mi hanno invitata a una mostra di Marco qualche anno fa e ricordo che mi sono ritrovata ad osservare nel dettaglio una sua opera nel tentativo – vano!- di seguirne l’esecuzione, perchè da vicino sembra un agglomerato di segni e tracce colorate. Ricordo che i suoi segni mi hanno ricordato i pixel con cui si compongono le immagini al computer, e che, allontanandomi, ho scoperto come ogni tratto corrispondeva a un’ombra, a un ciglio, a una ruga d’espressione del volto di chi stavo osservando.
La serie presentata in quest’occasione è realizzata con la medesima cura, si sposa perfettamente con la ricerca musicale di Rossella Cangini e s’intitola Web Identity Project. L’idea alla base del progetto è fortemente incentrata sulla ricerca di un’identità individuale in un mondo sempre più virtuale, fondato su social network, blog e chat, abituato a relazioni che nascono e vivono quasi esclusivamente in un universo impalpabile, eppure molto reale.
Così reale da richiedere un profilo, un avatar, che sostituisca l’immagine in carne ed ossa e rappresenti ogni “abitante”, come in un gioco di ruolo di proporzioni gigantesche, dove ogni giocatore fa affidamento sia su caratteristiche individuali, che gli permettono di avere un ruolo preciso ed unico, sia su elementi comuni, che lo fanno sentir di parte di un gruppo.
Marco, rigorosamente attraverso il web, ha chiesto alle giovani generazioni di “svelare” la loro identità pubblicando una loro immagine su un sito internet aperto per ospitare quest’idea. Unica regola del Web Identity Project: non si superano i 6 milioni di avatar.
Il prodotto finale è una serie di ritratti, in cui il soggetto, protagonista consapevole del momento offerto dall’artista, decide in che modo desidera mostrare la propria identità. Che sia reale o costruita, il nostro giocatore, come dice Marco, “va oltre i mediatici 15 minuti di gloria personale, offerti da una società che, solo ieri, profetizzava la morte dell’arte figurativa”.
Per vedere il sito internet di Web Identity Project: http://www.6000000000people.com/
SERATA 29.07.2010 – EVO – MARCO RABINO
Testo a cura di Benedetta Bodo di Albaretto
Per il gran finale di questa prima edizione della rassegna Evo sono felice di potervi presentare i lavori di un ritrattista torinese, Marco Rabino, per il quale, se dovessi trovare una definizione in poche parole, non avrei dubbi: le sue sono immagini che lasciano il segno.
Mi hanno invitata a una mostra di Marco qualche anno fa e ricordo che mi sono ritrovata ad osservare nel dettaglio una sua opera nel tentativo – vano!- di seguirne l’esecuzione, perchè da vicino sembra un agglomerato di segni e tracce colorate. Ricordo che i suoi segni mi hanno ricordato i pixel con cui si compongono le immagini al computer, e che, allontanandomi, ho scoperto come ogni tratto corrispondeva a un’ombra, a un ciglio, a una ruga d’espressione del volto di chi stavo osservando.
La serie presentata in quest’occasione è realizzata con la medesima cura, si sposa perfettamente con la ricerca musicale di Rossella Cangini e s’intitola Web Identity Project. L’idea alla base del progetto è fortemente incentrata sulla ricerca di un’identità individuale in un mondo sempre più virtuale, fondato su social network, blog e chat, abituato a relazioni che nascono e vivono quasi esclusivamente in un universo impalpabile, eppure molto reale.
Così reale da richiedere un profilo, un avatar, che sostituisca l’immagine in carne ed ossa e rappresenti ogni “abitante”, come in un gioco di ruolo di proporzioni gigantesche, dove ogni giocatore fa affidamento sia su caratteristiche individuali, che gli permettono di avere un ruolo preciso ed unico, sia su elementi comuni, che lo fanno sentir di parte di un gruppo.
Marco, rigorosamente attraverso il web, ha chiesto alle giovani generazioni di “svelare” la loro identità pubblicando una loro immagine su un sito internet aperto per ospitare quest’idea. Unica regola del Web Identity Project: non si superano i 6 milioni di avatar.
Il prodotto finale è una serie di ritratti, in cui il soggetto, protagonista consapevole del momento offerto dall’artista, decide in che modo desidera mostrare la propria identità. Che sia reale o costruita, il nostro giocatore, come dice Marco, “va oltre i mediatici 15 minuti di gloria personale, offerti da una società che, solo ieri, profetizzava la morte dell’arte figurativa”.
Per vedere il sito internet di Web Identity Project: http://www.6000000000people.com/
29
luglio 2010
Evo – Marco Rabino
29 luglio 2010
arte contemporanea
serata - evento
serata - evento
Location
CALIFORNIA DREAM
Moncalieri, Via Tiro A Segno, 8, (Torino)
Moncalieri, Via Tiro A Segno, 8, (Torino)
Sito web
www.ireneritorto.com/
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