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Ex-voto. Tra antichi segni magiche ritualità ibridazioni ed interazioni virtuali
La mostra intende stigmatizzare il sacro e il profano, due modi di essere nel mondo, due situazioni esistenziali assunte dall’uomo nella storia, modi che non interessano soltanto la storia delle religioni o la sociologia, ma dipendono dalle differenti posizioni che l’uomo ha conquistato nel cosmo.
Comunicato stampa
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Nell’ambito della sesta edizione della Giornata del Contemporaneo, organizzata da AMACI (Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani), primo appuntamento della rassegna “In-Out sei”, promossa e organizzata dal Centro per l’Arte Contemporanea “Open Space” di Catanzaro - per stagione artistica 2010/2011 - la mostra itinerante d'arte contemporanea “Ex-voto, tra antichi segni, magiche ritualità, ibridazioni ed interazioni virtuali”. La mostra, curata da Simona Caramia, con testo introduttivo di Miriam Cristaldi, presenta sedici artisti (Caterina Arcuri, Mariantonietta Bagliato, Dario Carmentano, Danilo De Mitri, Paolo De Santoli, Maria Elena Diaco Mayer, Giovanni Felle, Toni Ferro, Francesco Granito, Beppe Labianca, Alfredo Maiorino, Nuccia Pulpo, Antonio Rolla, Massimo Ruiu, Rosemarie Sansonetti, Giuseppe Sylos Labini), appartenenti a generazione, formazione e linguaggi visivi diversi, e tutti operanti a Sud d'Italia: tra Campania, Calabria, Basilicata e Puglia.
La mostra intende stigmatizzare - afferma la curatrice nella presentazione - il sacro e il profano, due modi di essere nel mondo, due situazioni esistenziali assunte dall’uomo nel corso della storia. Questi modi di essere nel mondo non interessano soltanto la storia delle religioni o la sociologia, non sono soltanto oggetto di studi storici, sociologici, etnologici. Sacro e profano dipendono dalle differenti posizioni che l’uomo ha conquistato nel Cosmo, interessano tanto il filosofo quanto qualsiasi ricercatore desideroso di conoscere le dimensioni possibili dell’esistenza umana.
Ogni anno, nel sud d’Italia, in particolar modo, centinaia di migliaia di persone lasciano per due o tre giorni le proprie case e si riversano nei numerosissimi santuari sparsi un po’ ovunque in Basilicata, Puglia, Calabria e Campania. Sono i cosiddetti pellegrini. La loro esigenza fondamentale è il bisogno di rassicurazione che gli spinge a versare offerte per propiziarsi o per ringraziare le singole divinità. Per ottenere una protezione costante questi pellegrini acquistano immagini, statuine, oggetti sacri che proteggono dai pericoli della vita quotidiana. L’ex-voto, oggetti votivi la cui origine deriva da epoche storiche diverse, è un’offerta alla divinità. La tradizione greca si rifaceva e derivava da quella orientale: nell’antico Egitto erano diffuse statue votive a forma cubica, come quelle offerte a Osiride nel tempio di Abydos; anche in Mesopotamia erano diffuse statue votive, che rappresentano personaggi con le mani unite sul petto e personaggi inginocchiati, modellini di santuari, figure di animali. In Grecia la varietà tipologica degli ex-voto è estrema; gli oggetti votivi di valore venivano conservati in edifici speciali chiamati thesauroi come quelli di Delfo e Olimpia. L’uomo laico moderno è l’erede della religiosità dei progenitori, sacralità arcaica e concezione profana del mondo che ha fatto della stessa morte di Dio una vera e propria teologia.
Gli artisti invitati a questo particolare, intrigante e significativo tema, offriranno, con i loro specifici linguaggi - nell'era della globalizzazione e della virtualità di internet - una nuova visionarietà, con le loro metafore, i loro riferimenti, i loro reperti, le loro tracce, stigmatizzando e provocando una messa a fuoco su problematiche a cui è necessario porre un’attenta riflessione. Pertanto, la mostra, non è una comune storia di tradizioni o di bieco provincialismo, ma una reinventata attualità con lo sguardo “lungo” dell’arte.
La rassegna, allestita nel Centro per l’Arte Contemporanea Open Space, (via Romagna, 55 – S. Maria di Catanzaro) verrà presentata dalla stessa curatrice e resterà aperta sino al 10 novembre 2010.
La mostra intende stigmatizzare - afferma la curatrice nella presentazione - il sacro e il profano, due modi di essere nel mondo, due situazioni esistenziali assunte dall’uomo nel corso della storia. Questi modi di essere nel mondo non interessano soltanto la storia delle religioni o la sociologia, non sono soltanto oggetto di studi storici, sociologici, etnologici. Sacro e profano dipendono dalle differenti posizioni che l’uomo ha conquistato nel Cosmo, interessano tanto il filosofo quanto qualsiasi ricercatore desideroso di conoscere le dimensioni possibili dell’esistenza umana.
Ogni anno, nel sud d’Italia, in particolar modo, centinaia di migliaia di persone lasciano per due o tre giorni le proprie case e si riversano nei numerosissimi santuari sparsi un po’ ovunque in Basilicata, Puglia, Calabria e Campania. Sono i cosiddetti pellegrini. La loro esigenza fondamentale è il bisogno di rassicurazione che gli spinge a versare offerte per propiziarsi o per ringraziare le singole divinità. Per ottenere una protezione costante questi pellegrini acquistano immagini, statuine, oggetti sacri che proteggono dai pericoli della vita quotidiana. L’ex-voto, oggetti votivi la cui origine deriva da epoche storiche diverse, è un’offerta alla divinità. La tradizione greca si rifaceva e derivava da quella orientale: nell’antico Egitto erano diffuse statue votive a forma cubica, come quelle offerte a Osiride nel tempio di Abydos; anche in Mesopotamia erano diffuse statue votive, che rappresentano personaggi con le mani unite sul petto e personaggi inginocchiati, modellini di santuari, figure di animali. In Grecia la varietà tipologica degli ex-voto è estrema; gli oggetti votivi di valore venivano conservati in edifici speciali chiamati thesauroi come quelli di Delfo e Olimpia. L’uomo laico moderno è l’erede della religiosità dei progenitori, sacralità arcaica e concezione profana del mondo che ha fatto della stessa morte di Dio una vera e propria teologia.
Gli artisti invitati a questo particolare, intrigante e significativo tema, offriranno, con i loro specifici linguaggi - nell'era della globalizzazione e della virtualità di internet - una nuova visionarietà, con le loro metafore, i loro riferimenti, i loro reperti, le loro tracce, stigmatizzando e provocando una messa a fuoco su problematiche a cui è necessario porre un’attenta riflessione. Pertanto, la mostra, non è una comune storia di tradizioni o di bieco provincialismo, ma una reinventata attualità con lo sguardo “lungo” dell’arte.
La rassegna, allestita nel Centro per l’Arte Contemporanea Open Space, (via Romagna, 55 – S. Maria di Catanzaro) verrà presentata dalla stessa curatrice e resterà aperta sino al 10 novembre 2010.
09
ottobre 2010
Ex-voto. Tra antichi segni magiche ritualità ibridazioni ed interazioni virtuali
Dal 09 ottobre al 10 novembre 2010
arte contemporanea
Location
CENTRO PER L’ARTE CONTEMPORANEA OPEN SPACE
Catanzaro, Via Romagna, 55, (Catanzaro)
Catanzaro, Via Romagna, 55, (Catanzaro)
Orario di apertura
Martedì, mercoledì e venerdì dalle ore 17.30 alle 21.00. Gli altri giorni per appuntamento
Vernissage
9 Ottobre 2010, ore 18.30
Autore
Curatore