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EXISTENCE | Post Human Generation Project
La Galleria Antonio Battaglia è lieta di inaugurare la prima personale milanese di Luca Valotta (Lamezia Terme, 1977), dal titolo Existence, in cui sarà presentato il suo Post Human Generation Project accompagnato da un catalogo con testo di Alessandra Redaelli.
Comunicato stampa
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Giovedì 5 dicembre alle ore 19 la Galleria Antonio Battaglia è lieta di inaugurare la prima personale milanese di Luca Valotta (Lamezia Terme, 1977), dal titolo Existence, in cui sarà presentato il suo Post Human Generation Project accompagnato da un catalogo con testo di Alessandra Redaelli.
Si tratta di un progetto articolato in modo provocatorio attraverso i linguaggi della pittura, della fotografia e dell’installazione, che prende come espediente narrativo il tema della ricerca scientifica microbiologica, per elaborare la visione di un’umanità corrotta e contaminata.
Il leit motiv della sua pittura è un filtro vitreo che con luce fredda e acida, appiattisce i toni e scava i volumi di figure possenti, le cui identità sono negate da maschere antigas dietro le quali ansima il respiro di una forma di vita posticcia, mentre fuori incombe un silenzio assordante che lascia presagire risvolti catastrofici, come nell’inquietante ambientazione domestica in P-h Family (2013).
L’ingegneria genetica ridisegna scenari inquietanti e modelli di esistenza possibili, in cui il concetto di mutazione si spinge fino al limite di una alterità da isolare, come nell’opera allegorica Wanted (2013).
Il fulcro della mostra è The grey zone (2013), un grande olio su tela incastonato in una complessa istallazione della serie Biological army composta da piastre di Petri - recipienti utilizzati in biologia per le colture cellulari – adulterate dall'intervento dell'artista, facendo da contrappunto alle pittura e minandone l'integrità figurativa.
Nell’opera l’ambientazione è la “zona grigia” rappresentata dal mattatoio del quartiere romano del Testaccio che, come nell’omonimo capitolo del libro di Primo Levi I sommersi e i salvati (Einaudi, 1986), diventa l’espediente per riallacciarsi in chiave citazionistica al concetto di sterminio.
La figura femminile che si staglia in primo piano si oppone in modo antitetico agli agenti contaminanti rappresentati da piccoli carrarmati inglobati nelle piastre di Petri, organismi infestanti pronti ad aggredirne in modo silente e distruttivo il precario equilibrio biologico. In mostra saranno esposte anche alcune opere fotografiche dalle ambientazioni surreali e dissacranti come P-h couple portrait e Hand in hand, che concettualmente completano e sublimano questo progetto espositivo.
Luca Valotta sarà presente in Asia con una personale in programma nel 2014 alla Sabiana Paoli Gallery di Singapore.
Marta Toma
La mostra sarà visitabile fino al 18 gennaio 2014, da martedì a sabato dalle 16 alle 20 o su appuntamento.
Si tratta di un progetto articolato in modo provocatorio attraverso i linguaggi della pittura, della fotografia e dell’installazione, che prende come espediente narrativo il tema della ricerca scientifica microbiologica, per elaborare la visione di un’umanità corrotta e contaminata.
Il leit motiv della sua pittura è un filtro vitreo che con luce fredda e acida, appiattisce i toni e scava i volumi di figure possenti, le cui identità sono negate da maschere antigas dietro le quali ansima il respiro di una forma di vita posticcia, mentre fuori incombe un silenzio assordante che lascia presagire risvolti catastrofici, come nell’inquietante ambientazione domestica in P-h Family (2013).
L’ingegneria genetica ridisegna scenari inquietanti e modelli di esistenza possibili, in cui il concetto di mutazione si spinge fino al limite di una alterità da isolare, come nell’opera allegorica Wanted (2013).
Il fulcro della mostra è The grey zone (2013), un grande olio su tela incastonato in una complessa istallazione della serie Biological army composta da piastre di Petri - recipienti utilizzati in biologia per le colture cellulari – adulterate dall'intervento dell'artista, facendo da contrappunto alle pittura e minandone l'integrità figurativa.
Nell’opera l’ambientazione è la “zona grigia” rappresentata dal mattatoio del quartiere romano del Testaccio che, come nell’omonimo capitolo del libro di Primo Levi I sommersi e i salvati (Einaudi, 1986), diventa l’espediente per riallacciarsi in chiave citazionistica al concetto di sterminio.
La figura femminile che si staglia in primo piano si oppone in modo antitetico agli agenti contaminanti rappresentati da piccoli carrarmati inglobati nelle piastre di Petri, organismi infestanti pronti ad aggredirne in modo silente e distruttivo il precario equilibrio biologico. In mostra saranno esposte anche alcune opere fotografiche dalle ambientazioni surreali e dissacranti come P-h couple portrait e Hand in hand, che concettualmente completano e sublimano questo progetto espositivo.
Luca Valotta sarà presente in Asia con una personale in programma nel 2014 alla Sabiana Paoli Gallery di Singapore.
Marta Toma
La mostra sarà visitabile fino al 18 gennaio 2014, da martedì a sabato dalle 16 alle 20 o su appuntamento.
05
dicembre 2013
EXISTENCE | Post Human Generation Project
Dal 05 dicembre 2013 al 18 gennaio 2014
arte contemporanea
serata - evento
giovane arte
serata - evento
giovane arte
Location
GALLERIA ANTONIO BATTAGLIA
Milano, Via Ciovasso, 5, (Milano)
Milano, Via Ciovasso, 5, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato 16 - 20 (o su appuntamento)
Vernissage
5 Dicembre 2013, ore 19.00
Autore
Curatore