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Expo x Expos. Comunicare la modernità
La mostra consente di conoscere l’avventura mondiale delle Esposizioni Universali, l’entusiasmo coltivato per più di un secolo e mezzo nel mondo per gli sviluppi della tecnologia, il progresso delle scienze, la trasformazione dell’abitare e la crescita delle città
Comunicato stampa
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Dal 5 febbraio al 30 marzo 2008 la Triennale di Milano ospita la prima edizione della mostra itinerante Expo x Expos, destinata a circolare successivamente in molte città del mondo e promossa dal B.I.E (Bureau International des Expositions).
La mostra Expo x Expos consente di conoscere l’avventura mondiale delle Esposizioni Universali, l’entusiasmo coltivato per più di un secolo e mezzo nel mondo per gli sviluppi della tecnologia, il progresso delle scienze, la trasformazione dell’abitare e la crescita delle città.
Il B.I.E fornirà la documentazione relativa al fenomeno espositivo nella sua globalità e nelle tappe salienti.
La mostra presenta anche una sezione, curata da Maria Antonietta Crippa con Ferdinando Zanzottera, dedicata all’Esposizione Universale di Milano del 1906 e una breve presentazione delle Esposizioni Internazionali della Triennale di Milano, unica istituzione internazionale riconosciuta dal B.I.E.
Si puntea l’attenzione sulle permanenze architettoniche lasciate in città da tali eventi oltre che sul positivo senso di apertura all’operosità dei popoli del mondo da parte della cultura milanese, non trascurando i nuovi obiettivi internazionali di natura squisitamente ecologica, che emergeranno dalle prossime Esposizioni Universali: a Saragozza in Spagna nel 2008, sul tema L’acqua e lo sviluppo durevole; a Shanghai in Cina nel 2010 su Città migliore, vita migliore; a Yeosu in Corea su Per Oceani e zone costiere vive: diversità di risorse e attività durevoli. Anche la candidatura di Milano per il 2015 si innesta in questo percorso, col tema Nutrire il pianeta, energia per la vita.
Ogni città del mondo si trova oggi sempre più saldamente unita a tutte le altre, in una ricerca di modi di vita e uso delle risorse primarie che implichino non solo consumo ma anche cura, riserva e produzione di nuove energie. Il progetto del futuro è già iniziato.
Istituito il 22 novembre 1928 a Parigi, con l’adesione di molti Stati tra cui l’Italia per regolamentare organizzazione e frequenza delle molte esposizioni internazionali succedutesi in varie città dei paesi industrializzati dalla seconda metà dell’Ottocento al primi decennio del Novecento, il B.I.E conta attualmente 140 Stati e organismi membri.
Nella sua Convenzione, aggiornata di continuo dal 1928 ad oggi, è delineato il carattere fondamentale che ogni Esposizione internazionale deve assumere, in quanto ambito temporaneo di efficace educazione attraverso sperimentazione, di cooperazione fra nazioni e enti attraverso partecipazione, di sviluppo internazionale attraverso innovazione. Conseguentemente gli scopi da raggiungere sono: condivisione di cultura e educazione; incoraggiamento dello sviluppo; attività a favore dell’ambiente; rinnovamento delle città in cui l’Esposizione ha luogo; attivazione di sperimentazioni che aprono al futuro.
Tali obiettivi si tradussero, fin dall’inizio, in potenziamento dello sviluppo industriale, in realizzazioni d’architettura divenute celebri, in esposizioni d’arte aperte a confronti internazionali, in modifiche urbane spesso radicali e di grande scala, in eccezionali occasioni di invenzione e comunicazione.
Nella Convenzione inoltre vengono distinte due tipologie di Esposizioni internazionali: l’Esposizione Internazionale registrata, o Universale, caratterizzata dalla frequenza ogni cinque anni, dalla durata di sei mesi, da una estensione superficiale non aprioristicamente delimitata e da ampio tema generale di identificazione; l’Esposizione Internazionale riconosciuta, o Internazionale, da svolgere nell’intervallo temporale tra due Esposizioni Universali, con durata massima di tre mesi, superficie occupata che non supera 25 ettari e con tema centrale a carattere specialistico.
Il B.I.E ha riconosciuto come Universali alcune Esposizioni precedenti alla sua costituzione. La prima, del 1851 a Londra, è ricordata soprattutto per la realizzazione del Palazzo di cristallo, ideato da Paxton come gigantesca struttura modulare prefabbricata in ghisa e vetro; essa occupò 10,4 ettari, vi parteciparono 25 paesi e ebbe 6.039.195 visitatori. Importante e discussa per le scelte d’architettura fu l’Esposizione del 1893 a Chicago, il cui tema centrale era il Quarto centenario della scoperta dell’America; occupò 290 ettari, parteciparono 25 nazioni, ebbe 27.500.000 visitatori. Spesso viene ricordata l’Esposizione universale di Parigi del 1889, sul tema del Centenario della Rivoluzione francese, per le ardite architetture in ferro, come la Galerie des machines, purtroppo distrutta, e la Tour Eiffel alta 300 metri, tuttora eminente segno urbano di modernità. L’Esposizione parigina occupò 96 ettari; ospitò 35 paesi, ebbe 32.250.297 visitatori.
Nell’elenco delle Esposizioni Universali precedenti al 1928 il B.I.E inserisce anche L’Esposizione internazionale del Sempione del 1906, con sede a Milano avente come tema centrale i trasporti, aperta per celebrare il traforo del Sempione e per proporre a scala europea lo sviluppo industriale italiano. L’Esposizione si svolse dal 28 aprile all’11 novembre del 1906, occupò l’area del parco Sempione e quella della Piazza d’armi -divenuta in seguito, dal 1923, sede della storica Fiera campionaria di Milano- per complessivi 100 ettari. In città erano già state completamente smantellate le fortificazioni gonzaghesche, che l’avevano a lungo nettamente distinta dal territorio circostante; non era stato ancora coperto il Naviglio. All’Esposizione aderirono 25 nazioni dell’Europa, delle Americhe, dell’Africa, dell’Asia e dell’Oceania. I visitatori furono 10.000.000.
Milano divenne nei decenni successivi l’epicentro di un ricco intreccio di innovazioni e modifiche ambientali, che interessarono soprattutto il nord dell’Italia e che coinvolsero le antiche e nuove forme d’arte e il rapporto arte-artigianato-industria. Un ‘mondo nuovo’ vedeva la luce, accompagnato dal dibattito vivace di riviste specializzate e dalla convinzione sempre più condivisa della gestazione in corso di una specifica via italiana alla modernità. Mentre dal 1895 aveva mosso i primi timidi passi la Biennale d’arte di Venezia, nel 1923 venne inaugurata a Monza la prima Biennale di Arti decorative, manifestazione internazionale voluta e patrocinata dal Consorzio Milano-Monza-Società Umanitaria.
Nell’anno precedente al suo insediamento nel Palazzo dell’Arte di Milano posizionato al margine occidentale del Parco Sempione, e inaugurato nel 1933 su progetto di Giovanni Muzio, la Biennale monzese divenuta Triennale venne riconosciuta e registrata in forma permanente dal B.I.E, il 27 ottobre 1932, tra i propri membri. Il legame tra Esposizione Universale del 1906 e il concatenarsi continuo di mostre e dibattiti alla Triennale milanese, dal 1933 ad oggi, è un dato di fatto imprescindibile grazie al quale, nella storia complessa e a forti contrasti di luci e ombre del XX secolo, si è consolidata la vocazione all’internazionalità e l’apertura fiduciosa al futuro della città di Milano.
La mostra Expo x Expos consente di conoscere l’avventura mondiale delle Esposizioni Universali, l’entusiasmo coltivato per più di un secolo e mezzo nel mondo per gli sviluppi della tecnologia, il progresso delle scienze, la trasformazione dell’abitare e la crescita delle città.
Il B.I.E fornirà la documentazione relativa al fenomeno espositivo nella sua globalità e nelle tappe salienti.
La mostra presenta anche una sezione, curata da Maria Antonietta Crippa con Ferdinando Zanzottera, dedicata all’Esposizione Universale di Milano del 1906 e una breve presentazione delle Esposizioni Internazionali della Triennale di Milano, unica istituzione internazionale riconosciuta dal B.I.E.
Si puntea l’attenzione sulle permanenze architettoniche lasciate in città da tali eventi oltre che sul positivo senso di apertura all’operosità dei popoli del mondo da parte della cultura milanese, non trascurando i nuovi obiettivi internazionali di natura squisitamente ecologica, che emergeranno dalle prossime Esposizioni Universali: a Saragozza in Spagna nel 2008, sul tema L’acqua e lo sviluppo durevole; a Shanghai in Cina nel 2010 su Città migliore, vita migliore; a Yeosu in Corea su Per Oceani e zone costiere vive: diversità di risorse e attività durevoli. Anche la candidatura di Milano per il 2015 si innesta in questo percorso, col tema Nutrire il pianeta, energia per la vita.
Ogni città del mondo si trova oggi sempre più saldamente unita a tutte le altre, in una ricerca di modi di vita e uso delle risorse primarie che implichino non solo consumo ma anche cura, riserva e produzione di nuove energie. Il progetto del futuro è già iniziato.
Istituito il 22 novembre 1928 a Parigi, con l’adesione di molti Stati tra cui l’Italia per regolamentare organizzazione e frequenza delle molte esposizioni internazionali succedutesi in varie città dei paesi industrializzati dalla seconda metà dell’Ottocento al primi decennio del Novecento, il B.I.E conta attualmente 140 Stati e organismi membri.
Nella sua Convenzione, aggiornata di continuo dal 1928 ad oggi, è delineato il carattere fondamentale che ogni Esposizione internazionale deve assumere, in quanto ambito temporaneo di efficace educazione attraverso sperimentazione, di cooperazione fra nazioni e enti attraverso partecipazione, di sviluppo internazionale attraverso innovazione. Conseguentemente gli scopi da raggiungere sono: condivisione di cultura e educazione; incoraggiamento dello sviluppo; attività a favore dell’ambiente; rinnovamento delle città in cui l’Esposizione ha luogo; attivazione di sperimentazioni che aprono al futuro.
Tali obiettivi si tradussero, fin dall’inizio, in potenziamento dello sviluppo industriale, in realizzazioni d’architettura divenute celebri, in esposizioni d’arte aperte a confronti internazionali, in modifiche urbane spesso radicali e di grande scala, in eccezionali occasioni di invenzione e comunicazione.
Nella Convenzione inoltre vengono distinte due tipologie di Esposizioni internazionali: l’Esposizione Internazionale registrata, o Universale, caratterizzata dalla frequenza ogni cinque anni, dalla durata di sei mesi, da una estensione superficiale non aprioristicamente delimitata e da ampio tema generale di identificazione; l’Esposizione Internazionale riconosciuta, o Internazionale, da svolgere nell’intervallo temporale tra due Esposizioni Universali, con durata massima di tre mesi, superficie occupata che non supera 25 ettari e con tema centrale a carattere specialistico.
Il B.I.E ha riconosciuto come Universali alcune Esposizioni precedenti alla sua costituzione. La prima, del 1851 a Londra, è ricordata soprattutto per la realizzazione del Palazzo di cristallo, ideato da Paxton come gigantesca struttura modulare prefabbricata in ghisa e vetro; essa occupò 10,4 ettari, vi parteciparono 25 paesi e ebbe 6.039.195 visitatori. Importante e discussa per le scelte d’architettura fu l’Esposizione del 1893 a Chicago, il cui tema centrale era il Quarto centenario della scoperta dell’America; occupò 290 ettari, parteciparono 25 nazioni, ebbe 27.500.000 visitatori. Spesso viene ricordata l’Esposizione universale di Parigi del 1889, sul tema del Centenario della Rivoluzione francese, per le ardite architetture in ferro, come la Galerie des machines, purtroppo distrutta, e la Tour Eiffel alta 300 metri, tuttora eminente segno urbano di modernità. L’Esposizione parigina occupò 96 ettari; ospitò 35 paesi, ebbe 32.250.297 visitatori.
Nell’elenco delle Esposizioni Universali precedenti al 1928 il B.I.E inserisce anche L’Esposizione internazionale del Sempione del 1906, con sede a Milano avente come tema centrale i trasporti, aperta per celebrare il traforo del Sempione e per proporre a scala europea lo sviluppo industriale italiano. L’Esposizione si svolse dal 28 aprile all’11 novembre del 1906, occupò l’area del parco Sempione e quella della Piazza d’armi -divenuta in seguito, dal 1923, sede della storica Fiera campionaria di Milano- per complessivi 100 ettari. In città erano già state completamente smantellate le fortificazioni gonzaghesche, che l’avevano a lungo nettamente distinta dal territorio circostante; non era stato ancora coperto il Naviglio. All’Esposizione aderirono 25 nazioni dell’Europa, delle Americhe, dell’Africa, dell’Asia e dell’Oceania. I visitatori furono 10.000.000.
Milano divenne nei decenni successivi l’epicentro di un ricco intreccio di innovazioni e modifiche ambientali, che interessarono soprattutto il nord dell’Italia e che coinvolsero le antiche e nuove forme d’arte e il rapporto arte-artigianato-industria. Un ‘mondo nuovo’ vedeva la luce, accompagnato dal dibattito vivace di riviste specializzate e dalla convinzione sempre più condivisa della gestazione in corso di una specifica via italiana alla modernità. Mentre dal 1895 aveva mosso i primi timidi passi la Biennale d’arte di Venezia, nel 1923 venne inaugurata a Monza la prima Biennale di Arti decorative, manifestazione internazionale voluta e patrocinata dal Consorzio Milano-Monza-Società Umanitaria.
Nell’anno precedente al suo insediamento nel Palazzo dell’Arte di Milano posizionato al margine occidentale del Parco Sempione, e inaugurato nel 1933 su progetto di Giovanni Muzio, la Biennale monzese divenuta Triennale venne riconosciuta e registrata in forma permanente dal B.I.E, il 27 ottobre 1932, tra i propri membri. Il legame tra Esposizione Universale del 1906 e il concatenarsi continuo di mostre e dibattiti alla Triennale milanese, dal 1933 ad oggi, è un dato di fatto imprescindibile grazie al quale, nella storia complessa e a forti contrasti di luci e ombre del XX secolo, si è consolidata la vocazione all’internazionalità e l’apertura fiduciosa al futuro della città di Milano.
05
febbraio 2008
Expo x Expos. Comunicare la modernità
Dal 05 febbraio al 30 marzo 2008
arte contemporanea
Location
TRIENNALE – PALAZZO DELL’ARTE
Milano, Viale Emilio Alemagna, 6, (Milano)
Milano, Viale Emilio Alemagna, 6, (Milano)
Orario di apertura
10.30-20.30, lunedì chiuso
Curatore