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Extended painting 011
mostra collettiva
Comunicato stampa
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Il titolo ovviamente ha un suo preciso significato. Pittura estesa, allargata, o se preferiamo oltre la pittura. I tre artisti di questa mostra hanno certo in comune, oltre all’essere friulani, il fondamento pittorico, ma ciascuno, a suo modo, lo coniuga oltre la sua consueta dimensione, associando anche linguaggi diversi. Pittura estesa come moltiplicazione di unità che occupano un determinato spazio, sì da divenire un’unica installazione: è il caso di Giancarlo Venuto che qui presenta una sequenza di tondi saturi di colore, resi con tecniche diverse, dall’affresco al mosaico. Sonia Squillaci invece deborda sulle tecniche; la qualità pittorica è raggiunta spesso con l’incisione, con l’utilizzo delle matrici, con il carborundum, perfino con la scultura che solleva l’immagine dalla bidimensionalità. Daniela Cecatti pratica da anni una pittura che aspira al rilievo. E’ una pittura mobile in superficie, emergente, nel senso che emerge dal piano in un alternarsi di corrugamenti e di avvallamenti.
La pittura dunque, nell’epoca di ostinata invasività tecnologica, di visioni virtuali, di diverse espansioni linguistiche, rimane ancor sempre un ineludibile punto di riferimento dell’arte.
Il colore connaturato alla luce e la luce esterna che incide sulla superficie cromatica sono il binomio operativo di Daniela Cecatti coniugato in una sintassi del tutto originale. Di solito preferisce i monocromi, che vivono di intensificazioni nelle gole della tela stropicciata, e di schiarimenti sulle parti rilevate. Come un paesaggio visto dall’alto che si alimenta di colori immaginari. Ogni lavoro, ogni colore, uno stato d’animo e insieme una visione che può riallacciarsi , come un’eco parallela, al mondo naturale. I lavori più recenti si sdoppiano. Una parte larga ed espansa e, sotto, una più stretta, come un piedestallo. La necessità di articolare il quadro, suggerisce l’idea di un orientamento verso una dimensione strutturale/architettonica. La necessità dunque di un movimento oltre la pittura, per un abbraccio, più esteso, delle cose del mondo.,
La ricerca espressiva di Sonia Squillaci si fonda sull’unicità del tema e, al contrario, sulla la pluralità delle tecniche. Il tema è la melanzana, magnifico e corposo frutto della madre terra, caratteristico delle terre del sud. E la sua scelta è legata proprio alla terra originaria da cui l’artista discende, la Sicilia. Legame ancestrale, esaltazione di una matrice che si riconosce nella felice produttività di una terra fertile, di cui il bel lucido corpo viola della melanzana, può divenire emblema. Sonia, inseguendo questo unico tema svolge un percorso di verità unito a slanci di esaltante sublimazione. La melanzana si trasfigura in “corpo” per eccellenza, elevandosi a simbolo della “maternità”. Le tecniche impiegate sono soprattutto incisorie, e la melanzana assume, specie con le serigrafie, le colorazioni più intense ed irreali. Diviene anche scultura. Attaccate alla parete come gonfi rilievi, le melanzane plastiche dialogano con lo spazio come pure forme astratte, pur mantenendo la loro morbida connotazione organica.
Giancarlo Venuto è pittore per eccellenza, nel senso che il colore steso su una superficie, cioè il colore e lo spazio sono le matrici paradigmatiche del suo lavoro. Il suo percorso è lungo e articolato. Negli anni ‘80 si snoda l’esperienza del citazionismo, reso con una particolare rivisitazione del manierismo. Poi, attraverso frutti e fiori del Mediterraneo attraverso il racconto “magico” del flauto mozartiano, la rappresentazione delle piante esotiche incontrate nel corso dei numerosi viaggi di esplorazione e conoscenza, dalla Turchia all’Australia, dall’Africa alla mistica Lituania, la pittura si scioglie nei “cieli sopra Berlino”, immedesimandosi con questo titolo nelle suggestioni dell’omonimo film di Wim Wenders. Cioè pura pittura, epresssione di irrefrenabile libertà che coincide con l’apertura, la mobilità dei cieli. Il tema berlinese si allarga ai cieli di tutto il mondo, ed è un omaggio infinito alla bellezza della natura, alla sua perenne trasmutazione. In questa mostra al Museo Carà di Muggia Venuto propone i suoi tondi a tappeto, una composizione multipla, un’installazione murale. Macchie di colore, brevi dipinti come pensieri, punti fermi di un unico discorso. E il quadro si completa con le ceramiche. Ossia i conici “Alberi della luna” nati dal viaggio in Senegal nel 1992. Sintesi e metafora di un albero mentale dai mille riverberi cromatici, che trattiene lo stupore di altri mondi.
La pittura dunque, nell’epoca di ostinata invasività tecnologica, di visioni virtuali, di diverse espansioni linguistiche, rimane ancor sempre un ineludibile punto di riferimento dell’arte.
Il colore connaturato alla luce e la luce esterna che incide sulla superficie cromatica sono il binomio operativo di Daniela Cecatti coniugato in una sintassi del tutto originale. Di solito preferisce i monocromi, che vivono di intensificazioni nelle gole della tela stropicciata, e di schiarimenti sulle parti rilevate. Come un paesaggio visto dall’alto che si alimenta di colori immaginari. Ogni lavoro, ogni colore, uno stato d’animo e insieme una visione che può riallacciarsi , come un’eco parallela, al mondo naturale. I lavori più recenti si sdoppiano. Una parte larga ed espansa e, sotto, una più stretta, come un piedestallo. La necessità di articolare il quadro, suggerisce l’idea di un orientamento verso una dimensione strutturale/architettonica. La necessità dunque di un movimento oltre la pittura, per un abbraccio, più esteso, delle cose del mondo.,
La ricerca espressiva di Sonia Squillaci si fonda sull’unicità del tema e, al contrario, sulla la pluralità delle tecniche. Il tema è la melanzana, magnifico e corposo frutto della madre terra, caratteristico delle terre del sud. E la sua scelta è legata proprio alla terra originaria da cui l’artista discende, la Sicilia. Legame ancestrale, esaltazione di una matrice che si riconosce nella felice produttività di una terra fertile, di cui il bel lucido corpo viola della melanzana, può divenire emblema. Sonia, inseguendo questo unico tema svolge un percorso di verità unito a slanci di esaltante sublimazione. La melanzana si trasfigura in “corpo” per eccellenza, elevandosi a simbolo della “maternità”. Le tecniche impiegate sono soprattutto incisorie, e la melanzana assume, specie con le serigrafie, le colorazioni più intense ed irreali. Diviene anche scultura. Attaccate alla parete come gonfi rilievi, le melanzane plastiche dialogano con lo spazio come pure forme astratte, pur mantenendo la loro morbida connotazione organica.
Giancarlo Venuto è pittore per eccellenza, nel senso che il colore steso su una superficie, cioè il colore e lo spazio sono le matrici paradigmatiche del suo lavoro. Il suo percorso è lungo e articolato. Negli anni ‘80 si snoda l’esperienza del citazionismo, reso con una particolare rivisitazione del manierismo. Poi, attraverso frutti e fiori del Mediterraneo attraverso il racconto “magico” del flauto mozartiano, la rappresentazione delle piante esotiche incontrate nel corso dei numerosi viaggi di esplorazione e conoscenza, dalla Turchia all’Australia, dall’Africa alla mistica Lituania, la pittura si scioglie nei “cieli sopra Berlino”, immedesimandosi con questo titolo nelle suggestioni dell’omonimo film di Wim Wenders. Cioè pura pittura, epresssione di irrefrenabile libertà che coincide con l’apertura, la mobilità dei cieli. Il tema berlinese si allarga ai cieli di tutto il mondo, ed è un omaggio infinito alla bellezza della natura, alla sua perenne trasmutazione. In questa mostra al Museo Carà di Muggia Venuto propone i suoi tondi a tappeto, una composizione multipla, un’installazione murale. Macchie di colore, brevi dipinti come pensieri, punti fermi di un unico discorso. E il quadro si completa con le ceramiche. Ossia i conici “Alberi della luna” nati dal viaggio in Senegal nel 1992. Sintesi e metafora di un albero mentale dai mille riverberi cromatici, che trattiene lo stupore di altri mondi.
25
marzo 2011
Extended painting 011
Dal 25 marzo all'undici aprile 2011
arte contemporanea
Location
MUSEO D’ARTE MODERNA UGO CARA’
Muggia, Via Roma, 9, (Trieste)
Muggia, Via Roma, 9, (Trieste)
Orario di apertura
da martedì a sabato : 17.00/19.00; giovedì anche 10.00/12.00; domenica 10.00/12.00
Vernissage
25 Marzo 2011, ore 18.30
Sito web
www.gruppo78.it
Autore
Curatore