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Ezio Balliano – Silenti atmosfere
Le opere che prevalgono, sono quelle ispirate alla natura e al paesaggio, agli scorci dei fiumi e delle rogge, alle colline del Monferrato e ai cieli plumbei e nuvolosi che sovrastano la grande pianura.
Comunicato stampa
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Ritorna dunque a Piacenza, Ezio Balliano, dopo il sorprendente successo ottenuto alla 59° Biennale d’Arte di Venezia e la sua fugace ma significativa apparizione nella rassegna “Artisti di rilievo nazionale” dove le sue opere avevano profondamente colpito e interessato critici d'arte, esperti e collezionisti. Vi ritorna, questa volta, con un'intera mostra personale ponendo sul tappeto nuovi input, nuovi e avvincenti interrogativi sull'arte e la sua inarrestabile evoluzione, sui fondamentali concetti di forma e colore, gesto e creatività, tradizione e sguardo contemporaneo.
Nato a Vercelli, dove anche oggi vive e lavora, Ezio Balliano ha iniziato giovanissimo la sua carriera artistica come “ragazzo di bottega” in quella fucina di talenti che fu lo storico “Gruppo di via dei Mercati” (Arini, De Bianchi, Leale ecc) che intorno agli anni sessanta è stato punto di riferimento del fermento culturale di questa vivace città piemontese. Una forte volontà e poi lo studio appassionato, uniti ad una vera e propria “smania di dipingere” portano Balliano a debuttare, poco più che ventenne, con al sua prima personale. Questo sarà l'inizio di un lungo e interessante percorso all'interno del mondo artistico fatto di committenze e mostre prestigiose tenute in tutta Italia, negli Stati Uniti d'America e in Australia. Sarebbe troppo lungo e dispersivo elencare in questa sede l'elenco di tutto questo, ma a riprova di quanto espresso basti citare le sei grandi pale d'altare eseguite per la chiesa di San Vincenzo martire ad Acate nel ragusano, le mostre di Sidney e New York, e poi la mostra tenuta presso la Promotrice di Belle Arti di Torino e la sua partecipazione alla grande e importante Rassegna “La continuità Futurista nel primo centenario” organizzata al Quirinale presso il Teatro dei Dioscuri dal Ministero dei Beni Culturali ove due sue opere vengono affiancate a quelle dei grandi maestri futuristi Boccioni, Balla, Marinetti, Soffici, Fillia ecc. ecc. Interessante, e degno perciò di essere sottolineato, anche il suo percorso formativo perchè ricco e variegato, basato sullo studio e la ricerca continua di stimoli, tecniche e risultati finali da raggiungere e perseguire.
Francesco Leale e Renzo Roncarolo sono stati i suoi primi maestri e da qui ha preso inizio il suo cammino, libero ed autonomo, nel complesso mondo dell'arte e della rappresentazione. Prima Espressionista e quindi Impressionista, con opere eseguite prevalentemente in presa diretta e all'aperto, traducendo sulla tela i caratteristici paesaggi della sua terra, ha in seguito sentito il fascino e l'attrazione delle Avanguardie Storiche, del Cubismo e del Futurismo in particolare, dando così l'avvio ad un periodo di grande e suggestivo interesse caratterizzato da scansioni geometriche, triangolazioni e frammentazioni spaziali: in queste opere l'uso del segno dinamico e impulsivo si congiunge, in modo istintivo e naturale, all'interesse per la geometria intesa come regola ed emozione, dando vita a creazioni artistiche uniche e straordinarie giocate sulla magica e coinvolgente dialettica tra forma, luce e colore.
Ma le opere che prevalgono, in questa bella mostra piacentina, sono quelle ispirate alla natura e al paesaggio, agli scorci dei fiumi e delle rogge, alle colline del Monferrato e ai cieli plumbei e nuvolosi che sovrastano la grande pianura. Pittura che, nella stesura e nell'emozione creativa, sembra richiamare la grande tradizione lombarda del “Chiarismo” perchè percorsa sempre, in ogni momento e in ogni pennellata, dalla fine e delicata trasparenza, dalla leggerezza ed eleganza dei toni, dalla luce soffusa e persistente che sembra provenire dall'interno stesso della materia pittorica in un anelito di scoperta e ri-scoperta continua di atmosfere e sensazioni, di attimi e percezioni.
Espressione intensa e senza cedimenti, questa di Ezio Balliano, e che, in un momento storico caratterizzato da continui e rapidi mutamenti in cui a prevalere sono i linguaggi tecnici e multimediali, rappresenta un collegamento ed una valorizzazione della nostra grande e insuperabile tradizione basata sulla conoscenza delle tecniche e del “mestiere”.
La rassegna, che sarà illustrata dal critico d'arte Luciano Carini, chiuderà il 12 ottobre.
Nato a Vercelli, dove anche oggi vive e lavora, Ezio Balliano ha iniziato giovanissimo la sua carriera artistica come “ragazzo di bottega” in quella fucina di talenti che fu lo storico “Gruppo di via dei Mercati” (Arini, De Bianchi, Leale ecc) che intorno agli anni sessanta è stato punto di riferimento del fermento culturale di questa vivace città piemontese. Una forte volontà e poi lo studio appassionato, uniti ad una vera e propria “smania di dipingere” portano Balliano a debuttare, poco più che ventenne, con al sua prima personale. Questo sarà l'inizio di un lungo e interessante percorso all'interno del mondo artistico fatto di committenze e mostre prestigiose tenute in tutta Italia, negli Stati Uniti d'America e in Australia. Sarebbe troppo lungo e dispersivo elencare in questa sede l'elenco di tutto questo, ma a riprova di quanto espresso basti citare le sei grandi pale d'altare eseguite per la chiesa di San Vincenzo martire ad Acate nel ragusano, le mostre di Sidney e New York, e poi la mostra tenuta presso la Promotrice di Belle Arti di Torino e la sua partecipazione alla grande e importante Rassegna “La continuità Futurista nel primo centenario” organizzata al Quirinale presso il Teatro dei Dioscuri dal Ministero dei Beni Culturali ove due sue opere vengono affiancate a quelle dei grandi maestri futuristi Boccioni, Balla, Marinetti, Soffici, Fillia ecc. ecc. Interessante, e degno perciò di essere sottolineato, anche il suo percorso formativo perchè ricco e variegato, basato sullo studio e la ricerca continua di stimoli, tecniche e risultati finali da raggiungere e perseguire.
Francesco Leale e Renzo Roncarolo sono stati i suoi primi maestri e da qui ha preso inizio il suo cammino, libero ed autonomo, nel complesso mondo dell'arte e della rappresentazione. Prima Espressionista e quindi Impressionista, con opere eseguite prevalentemente in presa diretta e all'aperto, traducendo sulla tela i caratteristici paesaggi della sua terra, ha in seguito sentito il fascino e l'attrazione delle Avanguardie Storiche, del Cubismo e del Futurismo in particolare, dando così l'avvio ad un periodo di grande e suggestivo interesse caratterizzato da scansioni geometriche, triangolazioni e frammentazioni spaziali: in queste opere l'uso del segno dinamico e impulsivo si congiunge, in modo istintivo e naturale, all'interesse per la geometria intesa come regola ed emozione, dando vita a creazioni artistiche uniche e straordinarie giocate sulla magica e coinvolgente dialettica tra forma, luce e colore.
Ma le opere che prevalgono, in questa bella mostra piacentina, sono quelle ispirate alla natura e al paesaggio, agli scorci dei fiumi e delle rogge, alle colline del Monferrato e ai cieli plumbei e nuvolosi che sovrastano la grande pianura. Pittura che, nella stesura e nell'emozione creativa, sembra richiamare la grande tradizione lombarda del “Chiarismo” perchè percorsa sempre, in ogni momento e in ogni pennellata, dalla fine e delicata trasparenza, dalla leggerezza ed eleganza dei toni, dalla luce soffusa e persistente che sembra provenire dall'interno stesso della materia pittorica in un anelito di scoperta e ri-scoperta continua di atmosfere e sensazioni, di attimi e percezioni.
Espressione intensa e senza cedimenti, questa di Ezio Balliano, e che, in un momento storico caratterizzato da continui e rapidi mutamenti in cui a prevalere sono i linguaggi tecnici e multimediali, rappresenta un collegamento ed una valorizzazione della nostra grande e insuperabile tradizione basata sulla conoscenza delle tecniche e del “mestiere”.
La rassegna, che sarà illustrata dal critico d'arte Luciano Carini, chiuderà il 12 ottobre.
30
settembre 2023
Ezio Balliano – Silenti atmosfere
Dal 30 settembre al 12 ottobre 2023
arte contemporanea
Location
GALLERIA STUDIO C
Piacenza, Via Giovanni Campesio, 39, (Piacenza)
Piacenza, Via Giovanni Campesio, 39, (Piacenza)
Orario di apertura
Feriali e festivi dalle 16,30alle 19,30. Lunedi chiuso
Vernissage
30 Settembre 2023, ore 18:00
Autore
Curatore