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Ezio Frigerio – Scenografo
Una mostra a tre dimensioni modellini, bozzetti, foto e elementi scenici
Comunicato stampa
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La nuova mostra alla Casa dei Teatri di Roma dal 24 settembre al 6 dicembre 2009 - Ezio Frigerio scenografo - a cura di Giorgio Ursini Uršič, attraverso l’esposizione di modellini, bozzetti, foto ed elementi scenici racconta la storia di “un uomo da palcoscenico”, come Frigerio si autodefinisce. Una storia “lunga e difficile da raccontare che ha a che fare con l’arte, la vita, l’artigianato”, ma soprattutto con il teatro stesso, al di là delle discipline che hanno condizionato l’evoluzione della scenografia, dalla pittura all’architettura, dalla scultura alla meccanica.
La mostra – promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma, dalle Biblioteche di Roma e dall’ETI Ente Teatrale Italiano, in collaborazione con Zètema Progetto Cultura e Roma Multiservizi – percorre la cinquantennale attività dello scenografo, dagli inizi al Piccolo Teatro di Milano e poi nei teatri d’Europa, da Parigi a Zurigo, Ginevra e Tolosa, Stoccolma, Düsseldorf e Lione, e ancora oltreoceano, a Buenos Aires, New York, Tokio e Rio de Janeiro.
Fondamentale l’incontro con Giorgio Strehler nel 1955 che lo sprona a dedicarsi alla scenografia e rimane per Frigerio figura fondamentale di maestro e amico. Al Piccolo di Milano firma come costumista tutti gli spettacoli dal 1955 al 1959, cominciando nel frattempo ad affermarsi anche sulla scena nazionale. Dal 1960 lavora alle scenografie di alcuni dei più importanti spettacoli teatrali dell’epoca e, nel 1962, il felice incontro con Vittorio De Sica segna il suo esordio al cinema, arte lo coinvolge a lungo in collaborazioni con Mauro Bolognini, Franco Rossi, Renato Castellani, Volker Schlöndorff, Bernardo Bertolucci per Novecento e Jean-Paul Rappeneau per Cyrano de Bergerac. La sua attività esce dai confini nazionali per affermarsi in Europa, all’Opéra di Parigi dove cura le scenografie di numerosi balletti di Rudolf Nureiev e al Theatre Nationel Populaire di Villeurbanne di Lione.
Il percorso espositivo comprende 22 modellini - alcuni di grandi dimensioni, di cui molti relativi a spettacoli di Strehler e opere liriche – e circa una sessantina di bozzetti e foto di scena. Una sala è dedicata allo spettacolo “Arlecchino, servitore di due padroni” di Goldoni con parti di scenografie delle varie edizioni curate da Strehler.
Nelle sale sono presenti video di spettacoli in loop e, com’è consuetudine alla Casa dei Teatri, la mostra è corredata da una rassegna video on demand, a cura della Biblioteca Casa dei Teatri.
Non più semplice contenitore di una rappresentazione, il ruolo della scenografia si è evoluto nel tempo arrivando a partecipare allo svolgimento spaziale e temporale dello spettacolo, costituendo un “linguaggio per l’occhio”, vera e propria interpretazione del dramma. Le scenografie di Ezio Frigerio interpretano questi cambiamenti divenendo non sono solo arte visiva ma lezione di teatro, “ricerca che ha avuto come obiettivo costante l’individuazione dell’essenzialità dell’immagine”. L’allestimento della mostra, curato da Giorgio Ursini Uršič e Gabriele Bellingeri, intende soprattutto evocare il fascino del teatro, la sua poesia, perché la scenografia – sono parole di Frigerio – deve essere “umana, effimera, mortale. È questa la sua forza. ”
La mostra – promossa dall’Assessorato alle Politiche Culturali e della Comunicazione del Comune di Roma, dalle Biblioteche di Roma e dall’ETI Ente Teatrale Italiano, in collaborazione con Zètema Progetto Cultura e Roma Multiservizi – percorre la cinquantennale attività dello scenografo, dagli inizi al Piccolo Teatro di Milano e poi nei teatri d’Europa, da Parigi a Zurigo, Ginevra e Tolosa, Stoccolma, Düsseldorf e Lione, e ancora oltreoceano, a Buenos Aires, New York, Tokio e Rio de Janeiro.
Fondamentale l’incontro con Giorgio Strehler nel 1955 che lo sprona a dedicarsi alla scenografia e rimane per Frigerio figura fondamentale di maestro e amico. Al Piccolo di Milano firma come costumista tutti gli spettacoli dal 1955 al 1959, cominciando nel frattempo ad affermarsi anche sulla scena nazionale. Dal 1960 lavora alle scenografie di alcuni dei più importanti spettacoli teatrali dell’epoca e, nel 1962, il felice incontro con Vittorio De Sica segna il suo esordio al cinema, arte lo coinvolge a lungo in collaborazioni con Mauro Bolognini, Franco Rossi, Renato Castellani, Volker Schlöndorff, Bernardo Bertolucci per Novecento e Jean-Paul Rappeneau per Cyrano de Bergerac. La sua attività esce dai confini nazionali per affermarsi in Europa, all’Opéra di Parigi dove cura le scenografie di numerosi balletti di Rudolf Nureiev e al Theatre Nationel Populaire di Villeurbanne di Lione.
Il percorso espositivo comprende 22 modellini - alcuni di grandi dimensioni, di cui molti relativi a spettacoli di Strehler e opere liriche – e circa una sessantina di bozzetti e foto di scena. Una sala è dedicata allo spettacolo “Arlecchino, servitore di due padroni” di Goldoni con parti di scenografie delle varie edizioni curate da Strehler.
Nelle sale sono presenti video di spettacoli in loop e, com’è consuetudine alla Casa dei Teatri, la mostra è corredata da una rassegna video on demand, a cura della Biblioteca Casa dei Teatri.
Non più semplice contenitore di una rappresentazione, il ruolo della scenografia si è evoluto nel tempo arrivando a partecipare allo svolgimento spaziale e temporale dello spettacolo, costituendo un “linguaggio per l’occhio”, vera e propria interpretazione del dramma. Le scenografie di Ezio Frigerio interpretano questi cambiamenti divenendo non sono solo arte visiva ma lezione di teatro, “ricerca che ha avuto come obiettivo costante l’individuazione dell’essenzialità dell’immagine”. L’allestimento della mostra, curato da Giorgio Ursini Uršič e Gabriele Bellingeri, intende soprattutto evocare il fascino del teatro, la sua poesia, perché la scenografia – sono parole di Frigerio – deve essere “umana, effimera, mortale. È questa la sua forza. ”
24
settembre 2009
Ezio Frigerio – Scenografo
Dal 24 settembre al 06 dicembre 2009
arte contemporanea
disegno e grafica
disegno e grafica
Location
CASA DEI TEATRI – VILLINO CORSINI
Roma, Largo III Giugno 1849, 1849, (Roma)
Roma, Largo III Giugno 1849, 1849, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica dalle ore 10 alle 19
Vernissage
24 Settembre 2009, ore 12.30
Sito web
www.enteteatrale.it
Ufficio stampa
ZETEMA
Autore