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Ezio Gribaudo – Le stanze delle meraviglie
Una cinquantina di lavori, prendendo le mosse dalle giovanili opere informali di Gribaudo, per includere poi alcuni degli esempi più significativi della ricerca successiva, con particolare attenzione alle fondamentali serie dei Logogrifi e Bianchi e dei Teatri della Memoria.
Comunicato stampa
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Una mostra dedicata ad Ezio Gribaudo, alle soglie dei suoi ottant’anni (Torino, 1929), aprirà il 20 dicembre prossimo al Museo Vittoria Colonna di Pescara il ciclo di quattro esposizioni che L’Assessorato alla Cultura del Comune di Pescara ha ideato in omaggio ad artisti torinesi del Novecento: “Passaggio a Nord Ovest. Artisti torinesi del Novecento al Museo Vittoria Colonna di Pescara”. A quella di Gribaudo seguiranno mostre dedicate rispettivamente a Piero Ruggeri, a Mario Calandri e a Emilio Sobrero.
L’intero ciclo si svolgerà sotto il patrocinio del Comune di Torino, e godrà della sponsorizzazione tecnica di Augusta Assicurazioni (Gruppo Toro Assicurazioni).
La mostra Ezio Gribaudo. Le stanze delle meraviglie comprenderà una cinquantina di lavori, prendendo le mosse dalle giovanili opere informali di Gribaudo, per includere poi alcuni degli esempi più significativi della ricerca successiva, con particolare attenzione alle fondamentali serie dei Logogrifi e Bianchi e dei Teatri della Memoria.
Michel Tapié - il grande critico francese che coniò la definizione di “art informel” - presentò la personale di Gribaudo alla Galleria del Cavallino di Venezia nel 1961, dove comparvero per la prima volta i famosi “flani”, oggetti tratti dal mondo della tipografia, valorizzati come ready-made. A questo proposito risulta decisiva l’esperienza condotta presso le Edizioni d’Arte Fratelli Pozzo prima, e presso i Fratelli Fabbri Editori poi, che, oltre a vedere Gribaudo promotore di memorabili iniziative editoriali dedicate a de Chirico, Burri, Bacon e moltissimi altri grandi artisti internazionali, gli offre un diretto contatto con tecniche che egli saprà trasformare da “riproduttive” in “creative”. Dall’idea dei “flani” si sviluppa infatti tutta la sua ricerca successiva. A cominciare dai Logogrifi - che gli valsero il premio per la grafica alla Biennale di Venezia del 1966 e lo resero celebre: scritture cifrate esoteriche e “magiche”, impresse e rilevate bianco su bianco su carta buvard, assorbente e porosa. I Bianchi sono le variazioni tridimensionali, realizzate dal 1965 ad oggi, prevalentemente in polistirolo e sabbia, degli originali Logogrifi bidimensionali.
Sempre nel 1966, un altro nume tutelare della critica europea, Pierre Restany, includendo l’artista nel movimento del “Nouveau Réalisme”, aveva scritto che “Il mondo di Ezio Gribaudo è il mondo della tipografia, dell'impressione, dell'edizione”, che egli ha saputo usare “come una fonte inesauribile di immagini poetiche e nuove”. Questo vale specialmente per quella sorta di borgesiana biblioteca di Babele costituita dalla serie dei Teatri della memoria (tecnica mista e collage), iniziata a metà degli anni ’60 e tuttora in progress, dove il fascino dei flani tipografici si sposa a uno straordinario, sapiente e sensuale uso del colore. Qui troviamo cavalli e dinosauri, scarabei e farfalle, la Torre di Tatlin e la Mole Antonelliana, bassorilievi egizi e statue classiche: un sorprendente repertorio-assemblage di immagini, dove la natura si fonde con la cultura e con la storia, la memoria individuale s’intreccia a quella collettiva, e insieme s’incrociano con l’utopia, il sogno, l’immaginazione: un po’ come avveniva nelle antiche Wunderkammer - le “stanze delle meraviglie” - frutto dell’aristocratico e bizzarro collezionismo dell’era pre-moderna, favolose antesignane dei moderni e assai più asettici musei.
Nota biografica. Gribaudo è nato nel 1929 a Torino, dove vive e lavora. Le tappe della sua carriera artistica sono segnate dall’intensa attività espositiva che dal 1953 ad oggi lo hanno reso protagonista della scena culturale, con importanti mostre personali e collettive in gallerie e musei in Italia e all’estero. Tra i numerosi riconoscimenti alla sua attività creativa ricordiamo nel 1955 il premio alla Biennale Giovani di Gorizia, quello alla IX Quadriennale d’arte nel 1965, il premio alla XXXIII Biennale di Venezia del 1966 e alla Biennale di San Paolo del Brasile nel 1967. Nel 2003 riceve la medaglia d’oro ai benemeriti della Cultura e dell’Arte dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e il Premio Torino Libera del Centro Pannunzio.
Dal 2005 al 2007 è stato Presidente dell’Accademia Albertina di Torino.
L’intero ciclo si svolgerà sotto il patrocinio del Comune di Torino, e godrà della sponsorizzazione tecnica di Augusta Assicurazioni (Gruppo Toro Assicurazioni).
La mostra Ezio Gribaudo. Le stanze delle meraviglie comprenderà una cinquantina di lavori, prendendo le mosse dalle giovanili opere informali di Gribaudo, per includere poi alcuni degli esempi più significativi della ricerca successiva, con particolare attenzione alle fondamentali serie dei Logogrifi e Bianchi e dei Teatri della Memoria.
Michel Tapié - il grande critico francese che coniò la definizione di “art informel” - presentò la personale di Gribaudo alla Galleria del Cavallino di Venezia nel 1961, dove comparvero per la prima volta i famosi “flani”, oggetti tratti dal mondo della tipografia, valorizzati come ready-made. A questo proposito risulta decisiva l’esperienza condotta presso le Edizioni d’Arte Fratelli Pozzo prima, e presso i Fratelli Fabbri Editori poi, che, oltre a vedere Gribaudo promotore di memorabili iniziative editoriali dedicate a de Chirico, Burri, Bacon e moltissimi altri grandi artisti internazionali, gli offre un diretto contatto con tecniche che egli saprà trasformare da “riproduttive” in “creative”. Dall’idea dei “flani” si sviluppa infatti tutta la sua ricerca successiva. A cominciare dai Logogrifi - che gli valsero il premio per la grafica alla Biennale di Venezia del 1966 e lo resero celebre: scritture cifrate esoteriche e “magiche”, impresse e rilevate bianco su bianco su carta buvard, assorbente e porosa. I Bianchi sono le variazioni tridimensionali, realizzate dal 1965 ad oggi, prevalentemente in polistirolo e sabbia, degli originali Logogrifi bidimensionali.
Sempre nel 1966, un altro nume tutelare della critica europea, Pierre Restany, includendo l’artista nel movimento del “Nouveau Réalisme”, aveva scritto che “Il mondo di Ezio Gribaudo è il mondo della tipografia, dell'impressione, dell'edizione”, che egli ha saputo usare “come una fonte inesauribile di immagini poetiche e nuove”. Questo vale specialmente per quella sorta di borgesiana biblioteca di Babele costituita dalla serie dei Teatri della memoria (tecnica mista e collage), iniziata a metà degli anni ’60 e tuttora in progress, dove il fascino dei flani tipografici si sposa a uno straordinario, sapiente e sensuale uso del colore. Qui troviamo cavalli e dinosauri, scarabei e farfalle, la Torre di Tatlin e la Mole Antonelliana, bassorilievi egizi e statue classiche: un sorprendente repertorio-assemblage di immagini, dove la natura si fonde con la cultura e con la storia, la memoria individuale s’intreccia a quella collettiva, e insieme s’incrociano con l’utopia, il sogno, l’immaginazione: un po’ come avveniva nelle antiche Wunderkammer - le “stanze delle meraviglie” - frutto dell’aristocratico e bizzarro collezionismo dell’era pre-moderna, favolose antesignane dei moderni e assai più asettici musei.
Nota biografica. Gribaudo è nato nel 1929 a Torino, dove vive e lavora. Le tappe della sua carriera artistica sono segnate dall’intensa attività espositiva che dal 1953 ad oggi lo hanno reso protagonista della scena culturale, con importanti mostre personali e collettive in gallerie e musei in Italia e all’estero. Tra i numerosi riconoscimenti alla sua attività creativa ricordiamo nel 1955 il premio alla Biennale Giovani di Gorizia, quello alla IX Quadriennale d’arte nel 1965, il premio alla XXXIII Biennale di Venezia del 1966 e alla Biennale di San Paolo del Brasile nel 1967. Nel 2003 riceve la medaglia d’oro ai benemeriti della Cultura e dell’Arte dal Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi e il Premio Torino Libera del Centro Pannunzio.
Dal 2005 al 2007 è stato Presidente dell’Accademia Albertina di Torino.
20
dicembre 2008
Ezio Gribaudo – Le stanze delle meraviglie
Dal 20 dicembre 2008 al primo marzo 2009
arte contemporanea
Location
MUSEO D’ARTE MODERNA VITTORIA COLONNA
Pescara, Piazza I Maggio, 10, (Pescara)
Pescara, Piazza I Maggio, 10, (Pescara)
Editore
SILVANA EDITORIALE
Autore
Curatore