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Fabbriano – Trasmutazioni liriche
Dopo un decennio di assenza dalla sua città natale, Fabbriano ritorna a Ferrara esponendo l’ultima inedita produzione pittorica nei suggestivi spazi cinquecenteschi di Casa dell’Ariosto
Comunicato stampa
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Trasmutazioni liriche Opere di Fabbriano
Dopo un decennio di assenza dalla sua città natale, Fabbriano ritorna a Ferrara esponendo l’ultima inedita produzione pittorica nei suggestivi spazi cinquecenteschi di Casa dell’Ariosto.
Conferenza stampa: mercoledì 25 giugno ore 11.30 presso la Sala Riunioni dell’Assessorato alla Cultura, Via Romei 3,Ferrara
Interverranno oltre all’artista: Massimo Maisto, Assessore alle Politiche e alle Istituzioni Culturali; Girolamo Calò, Presidente della Circoscrizione Giardino Arianuova Doro; Angelo Andreotti, Direttore dei Musei Civici d’Arte Antica; Elisabetta Pozzetti, curatrice della mostra.
Dopo prestigiose mostre in Italia e soprattutto all’estero, Fabbriano ritorna presentando una selezione delle opere realizzate negli ultimi tre anni. Una trentina di brani pittorici per raccontare la profondità creativa e la sensibilità inquieta di un artista “errante”,costantemente alla ricerca di un approdo nuovo, di una sperimentazione inedita, di un’arte capace sempre più di emozionare. La mostra è promossa dall’Assessorato alle Politiche e alle Istituzioni Culturali del Comune di Ferrara, dalla Circoscrizione Giardino Arianuova Doro e dai Musei Civici d’Arte Antica ed è organizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale XXVII, che due anni fa ha curato la personale In Fieri di Fabbriano a Mantova, nello splendido Palazzo della Ragione.
Il titolo dato all’esposizione ferrarese, Trasmutazioni liriche, individua lo stato del continuo divenire alchemico, del trasmutare da uno stadio pittorico all’altro, da una tensione informale che spinge la pennellata a farsi impastata, gestuale, irruenta ad una pacificata resa figurativa che indugia sulla narrazione del particolare, dell’attimo nel quale il soggetto
sembra trarre pace dalla tensione del segno. L’oscillazione non è solo formale ma anche iconografica: da brani figurativi estrapolati dalla algida classicità greca piuttosto che dalla purezza neoclassica a magmatiche liquefazioni cromatiche che volgono lo sguardo all’esperienza aniconica informale. Nell’armonico fluttuare di differenti polarità segniche e semantiche permane costante una forte vocazione lirica,declinata nelle mille e più sfaccettature della vita. Fabbriano ha solcato mezzo secolo di arte sostenuto dallo stesso entusiasmo e dall’inalterata fiducia che il terreno dell’espressione artistica sia ancora degno di un’esplorazione se non pionieristica almeno sincera. Mosso fin dagli esordi da un inquieto peregrinare culturale ed esistenziale ha attraversato temperie differenti, gruppi artistici diversi ma affini al suo profondo sentire, animato da una costante coerente esigenza di accrescimento e confronto. Pur frequentando negli anni Sessanta gruppi quali l’Actionem Aktionismus – insieme ad artisti quali Günter Brus, Arnulf Rainer, Ludwig Attersee – e il Gruppo Sintesis Informale con Carlos Mensa, Rafael Canogar, Luis Feito non ha rinnegato la matrice classica di provenienza. Allo sguardo, mai pago, agli scenari internazionali ha sempre contrapposto, in sinergica dualità, un forte attaccamento alle proprie origini italiane. Alle quali ritorna con mostre di rilievo come quella del 1977, al Centro Attività Visive del Palazzo dei Diamanti di Ferrara – in cui esporrà nuovamente negli anni successivi –, quella del 1978 all’Accademia dei Concordi di Rovigo e a seguire le personali a Palazzo Barberini a Roma (1984), Palazzi Pacucci a Grosseto e Guasco ad Alessandria (1985), oltre a Palazzo Lanfranchi a Pisa. Nel 1974 è inserito nell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia. Un decennio più tardi gli viene assegnato il prestigioso XIII Premio Joan Mirò di Barcellona e nello stesso anno espone al Centro Internazionale d’Arte Contemporanea di Parigi. In tutti questi anni sue mostre si succedono in vari centri espositivi: da Varsavia a Bucarest, a Ginevra, a Monaco,Francoforte, a Sarajevo, Belgrado, Skoplie e a Montecarlo.E ancora: Mosca, Krasnodar, Tokyo, Barcellona, Parigi, Los Angeles oltre alle rassegne a Chicago, New York e Granada. Nel 1989 gli viene consegnato il Premio Guercino d’Oro dalla città di Cento. Riceve nel 1991 la Medaglia d’Oro per l’arte da Città del Messico, tre anni dopo il Premio Italia per le Arti Visive a Firenze e il Premio Viviani a Pisa, città che gli conferisce nel 2003 il Premio Nazionale per l’Arte.
Dopo un decennio di assenza dalla sua città natale, Fabbriano ritorna a Ferrara esponendo l’ultima inedita produzione pittorica nei suggestivi spazi cinquecenteschi di Casa dell’Ariosto.
Conferenza stampa: mercoledì 25 giugno ore 11.30 presso la Sala Riunioni dell’Assessorato alla Cultura, Via Romei 3,Ferrara
Interverranno oltre all’artista: Massimo Maisto, Assessore alle Politiche e alle Istituzioni Culturali; Girolamo Calò, Presidente della Circoscrizione Giardino Arianuova Doro; Angelo Andreotti, Direttore dei Musei Civici d’Arte Antica; Elisabetta Pozzetti, curatrice della mostra.
Dopo prestigiose mostre in Italia e soprattutto all’estero, Fabbriano ritorna presentando una selezione delle opere realizzate negli ultimi tre anni. Una trentina di brani pittorici per raccontare la profondità creativa e la sensibilità inquieta di un artista “errante”,costantemente alla ricerca di un approdo nuovo, di una sperimentazione inedita, di un’arte capace sempre più di emozionare. La mostra è promossa dall’Assessorato alle Politiche e alle Istituzioni Culturali del Comune di Ferrara, dalla Circoscrizione Giardino Arianuova Doro e dai Musei Civici d’Arte Antica ed è organizzata in collaborazione con l’Associazione Culturale XXVII, che due anni fa ha curato la personale In Fieri di Fabbriano a Mantova, nello splendido Palazzo della Ragione.
Il titolo dato all’esposizione ferrarese, Trasmutazioni liriche, individua lo stato del continuo divenire alchemico, del trasmutare da uno stadio pittorico all’altro, da una tensione informale che spinge la pennellata a farsi impastata, gestuale, irruenta ad una pacificata resa figurativa che indugia sulla narrazione del particolare, dell’attimo nel quale il soggetto
sembra trarre pace dalla tensione del segno. L’oscillazione non è solo formale ma anche iconografica: da brani figurativi estrapolati dalla algida classicità greca piuttosto che dalla purezza neoclassica a magmatiche liquefazioni cromatiche che volgono lo sguardo all’esperienza aniconica informale. Nell’armonico fluttuare di differenti polarità segniche e semantiche permane costante una forte vocazione lirica,declinata nelle mille e più sfaccettature della vita. Fabbriano ha solcato mezzo secolo di arte sostenuto dallo stesso entusiasmo e dall’inalterata fiducia che il terreno dell’espressione artistica sia ancora degno di un’esplorazione se non pionieristica almeno sincera. Mosso fin dagli esordi da un inquieto peregrinare culturale ed esistenziale ha attraversato temperie differenti, gruppi artistici diversi ma affini al suo profondo sentire, animato da una costante coerente esigenza di accrescimento e confronto. Pur frequentando negli anni Sessanta gruppi quali l’Actionem Aktionismus – insieme ad artisti quali Günter Brus, Arnulf Rainer, Ludwig Attersee – e il Gruppo Sintesis Informale con Carlos Mensa, Rafael Canogar, Luis Feito non ha rinnegato la matrice classica di provenienza. Allo sguardo, mai pago, agli scenari internazionali ha sempre contrapposto, in sinergica dualità, un forte attaccamento alle proprie origini italiane. Alle quali ritorna con mostre di rilievo come quella del 1977, al Centro Attività Visive del Palazzo dei Diamanti di Ferrara – in cui esporrà nuovamente negli anni successivi –, quella del 1978 all’Accademia dei Concordi di Rovigo e a seguire le personali a Palazzo Barberini a Roma (1984), Palazzi Pacucci a Grosseto e Guasco ad Alessandria (1985), oltre a Palazzo Lanfranchi a Pisa. Nel 1974 è inserito nell’Archivio Storico delle Arti Contemporanee della Biennale di Venezia. Un decennio più tardi gli viene assegnato il prestigioso XIII Premio Joan Mirò di Barcellona e nello stesso anno espone al Centro Internazionale d’Arte Contemporanea di Parigi. In tutti questi anni sue mostre si succedono in vari centri espositivi: da Varsavia a Bucarest, a Ginevra, a Monaco,Francoforte, a Sarajevo, Belgrado, Skoplie e a Montecarlo.E ancora: Mosca, Krasnodar, Tokyo, Barcellona, Parigi, Los Angeles oltre alle rassegne a Chicago, New York e Granada. Nel 1989 gli viene consegnato il Premio Guercino d’Oro dalla città di Cento. Riceve nel 1991 la Medaglia d’Oro per l’arte da Città del Messico, tre anni dopo il Premio Italia per le Arti Visive a Firenze e il Premio Viviani a Pisa, città che gli conferisce nel 2003 il Premio Nazionale per l’Arte.
27
giugno 2008
Fabbriano – Trasmutazioni liriche
Dal 27 giugno al 24 agosto 2008
Location
CASA DELL’ARIOSTO
Ferrara, Via Ludovico Ariosto, 67, (Ferrara)
Ferrara, Via Ludovico Ariosto, 67, (Ferrara)
Orario di apertura
feriali dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18; festivi dalle 10 alle 13
Sito web
www.associazioneventisette.it
Autore
Curatore