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Fabio Bernasconi – La pietra e il silenzio
La mostra riunisce una quindicina di sculture di dimensioni varie, piccole medie e grandi come “The Breat of Soul” (190×90) e “Interstellar Overdrive” (187.5×44) entrambe in marmo statuario di Carrara e granito dell’Onsernone,
o “Infinity” (105×40), marmo nero del Belgio e marmo Portoro di La Spezia.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Si inaugura sabato 31 gennaio alle ore 18 nella Sala del Torchio di Balerna la personale dello
scultore Fabio Bernasconi (Sorengo 1980). La mostra riunisce una quindicina di sculture di
dimensioni varie, piccole medie e grandi come “The Breat of Soul” (190x90) e "Interstellar
Overdrive" (187.5x44) entrambe in marmo statuario di Carrara e granito dell’Onsernone,
o "Infinity" (105x40), marmo nero del Belgio e marmo Portoro di La Spezia. È la pietra il
suo materiale preferito e, tra le pietre, il marmo di Carrara, capitale della scultura dove Fabio
Bernasconi, dopo il diploma allo CSIA di Lugano, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti, lavora
e vive alternando soggiorni di lavoro con il Ticino. Due anni fa ha aperto a Vezio il laboratorio “La
Romantica” dove lo scorso anno ha concretizzato il progetto “Lifestyle”, una collezione personale
di arredo d’interni e d’esterni improntata alla filosofia dell’eleganza e dell’unicità, con particolare
attenzione alla scelta di materiali pregiati e con il marmo quale protagonista.
Intrigante il titolo della mostra di Balerna, racchiuso in un ossimoro: “Silenzi assordanti”. Con
questo titolo sottolinea la condizione dello scultore, chiuso tra pensieri ed emozioni nel suo silenzio
d’artista, interrotto solo dal rumore dello scalpello sulla pietra; e nello stesso tempo immerso in
un mondo rumoroso, spesso addirittura assordante, dove è difficile trovare lo spazio per stare con
se stessi. Allora Fabio Bernasconi dedica la mostra “a tutti coloro che soffrono in silenzio, alle
grida inascoltate di milioni di persone. Ma anche al tuo silenzio, alle parole che non hai detto, ai
rimpianti, alla sofferenza ma soprattutto alla rinascita. Ai silenzi assordanti, ma anche e soprattutto
al risveglio”.
Appassionato di arte e storia, oltre alle grandi civiltà del passato e al Rinascimento, Fabio
Bernasconi s’ispira ad artisti del XX secolo quali Max Bill, Costantin Brancusi, Le Corbusier e
Antoine Poncet dei quali apprezza i concetti, l’eleganza e la purezza formale. Unisce la prospettiva
artistica e culturale a quella sociale, convinto della funzione dell’arte come mezzo di comprensione
di un Paese e della sua cultura, delle sue abitudini e della sua gente.
scultore Fabio Bernasconi (Sorengo 1980). La mostra riunisce una quindicina di sculture di
dimensioni varie, piccole medie e grandi come “The Breat of Soul” (190x90) e "Interstellar
Overdrive" (187.5x44) entrambe in marmo statuario di Carrara e granito dell’Onsernone,
o "Infinity" (105x40), marmo nero del Belgio e marmo Portoro di La Spezia. È la pietra il
suo materiale preferito e, tra le pietre, il marmo di Carrara, capitale della scultura dove Fabio
Bernasconi, dopo il diploma allo CSIA di Lugano, ha frequentato l’Accademia di Belle Arti, lavora
e vive alternando soggiorni di lavoro con il Ticino. Due anni fa ha aperto a Vezio il laboratorio “La
Romantica” dove lo scorso anno ha concretizzato il progetto “Lifestyle”, una collezione personale
di arredo d’interni e d’esterni improntata alla filosofia dell’eleganza e dell’unicità, con particolare
attenzione alla scelta di materiali pregiati e con il marmo quale protagonista.
Intrigante il titolo della mostra di Balerna, racchiuso in un ossimoro: “Silenzi assordanti”. Con
questo titolo sottolinea la condizione dello scultore, chiuso tra pensieri ed emozioni nel suo silenzio
d’artista, interrotto solo dal rumore dello scalpello sulla pietra; e nello stesso tempo immerso in
un mondo rumoroso, spesso addirittura assordante, dove è difficile trovare lo spazio per stare con
se stessi. Allora Fabio Bernasconi dedica la mostra “a tutti coloro che soffrono in silenzio, alle
grida inascoltate di milioni di persone. Ma anche al tuo silenzio, alle parole che non hai detto, ai
rimpianti, alla sofferenza ma soprattutto alla rinascita. Ai silenzi assordanti, ma anche e soprattutto
al risveglio”.
Appassionato di arte e storia, oltre alle grandi civiltà del passato e al Rinascimento, Fabio
Bernasconi s’ispira ad artisti del XX secolo quali Max Bill, Costantin Brancusi, Le Corbusier e
Antoine Poncet dei quali apprezza i concetti, l’eleganza e la purezza formale. Unisce la prospettiva
artistica e culturale a quella sociale, convinto della funzione dell’arte come mezzo di comprensione
di un Paese e della sua cultura, delle sue abitudini e della sua gente.
31
gennaio 2015
Fabio Bernasconi – La pietra e il silenzio
Dal 31 gennaio al 22 febbraio 2015
arte contemporanea
Location
SALA DEL TORCHIO
Balerna, Via Carlo Silva, 2, (Mendrisio)
Balerna, Via Carlo Silva, 2, (Mendrisio)
Orario di apertura
tutti i giorni dalle 14 alle 18.
Vernissage
31 Gennaio 2015, h 18
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