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Fabio Borrelli
15 opere del giovane artista napoletano Fabio Borrelli, alla sua prima mostra personale, alla Galleria Ronchini di Terni.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria Ronchini Arte Contemporanea ha il piacere di annunciare la prima mostra personale del giovane artista napoletano Fabio Borrelli.
L'arte di Borrelli si ispira alle teorie junghiane sull'inconscio collettivo, sulle dualità e sugli opposti: inconscio e conscio, luce e ombra, visibile e invisibile, corpo e spirito. Le tele in bianco e nero sono radiografie dell'anima, immagini primarie, originarie; espressioni del viaggio all'interno del sé per arrivare alla conoscenza dell'esistenza umana. La scrittura bianca, inconscia, diventa materia, labirinto, dove il fanciullo vive con naturalezza e purezza l'esperienze inconscie o istintive che si incontrano/scontrano con quelle conscie e cognitive. Da questo incontro scontro inizia la trasformazione del fanciullo, che da archetipo, diventa simbolo di trasformazione. Questo cambiamento coincide con la crescita dell'individuo, col passare del tempo, con lo scorrere della vita.
In occasione della sua prima mostra in galleria saranno esposte quindici opere. Nelle tele in bianco e nero interpreta il percorso, che ognuno di noi fa dentro di se (l'invisibile), come un minatore, per arrivare alla conoscenza profonda dell'esistenza. Il fanciullo, archetipo di purezza e di " non conoscenza", è la proiezione di noi stessi che cerca all'interno del nostro essere le origini dell'uomo e delle sue emozioni. Le sue opere sono le immagini di questo viaggio.
Nelle tele colorate l'immagine di noi non è descritta più dall'archetipo del fanciullo, ma con figure ispirati a simbolismi, ma anche al mondo dei cartoon, figure quasi sempre dipinte di profilo e frontali, in maniera bidimensionale, di ispirazione geroglifica. Ogni personaggio equivale ad una possibile proiezione di noi stessi che si trasforma, come nelle favole, in personaggi fantastici e o animaleschi, figure che mettono in risalto le virtù e le caratteristiche che noi decidiamo di ostentare. Questi personaggi lottano all'interno dello spazio pittorico, la tela, per guadagnarsi lo spazio necessario per mettersi in evidenza. Questa sovrapposizione di figure descrive la sensazione quotidiana di sovraffollamento che si vive; ognuno di noi cerca di appropriarsi dello spazio di cui ha bisogno e che desidera ottenere, creando la paura che ci sia sempre qualcuno pronto a prendere il nostro posto. I personaggi esprimono gioia e cattiveria, paura e costernazione.
Fabio Borrelli nasce a Napoli nel 1981. Nel 2001 consegue il Diploma di maturità artistica in "Arte della ceramica presso l'Istituto Statale d'Arte F. Palizzi. Nel 2005 si diploma in scultura. Nel 2008 frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 2004 partecipa alla Mostra collettiva "Urban Art" presso il teatro Spazio Libero, Napoli, alla Mostra collettiva "Il movimento immobile nel supplizio di Dirce" presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e al Workshop "Circumwriting" sempre a Napoli. Nel 2005 è invitato alla " XII Biennale dei giovani artisti dell'Europa e del Mediterraneo, (Villaricca), aderisce alla Mostra collettiva, workshop e live painting "Scritto senza inchiostro" presso il Museo Archeologico Teanum Sidicinum (Teano)e alla Mostra collettiva "L'esercizio della memoria" Basiliche paleocristiane di Cimitile; Cimitile-New York. Nel 2008 partecipa alla Mostra collettiva "Signes de mémoire". (Segni di memoria, a cura di Cynthia Penna) Carcès ( Francia). L'artista vive e lavora a Napoli.
In occasione della mostra verrà presentata una monografia dell'artista contenente un testo critico di Manuela Rossetti.
L'arte di Borrelli si ispira alle teorie junghiane sull'inconscio collettivo, sulle dualità e sugli opposti: inconscio e conscio, luce e ombra, visibile e invisibile, corpo e spirito. Le tele in bianco e nero sono radiografie dell'anima, immagini primarie, originarie; espressioni del viaggio all'interno del sé per arrivare alla conoscenza dell'esistenza umana. La scrittura bianca, inconscia, diventa materia, labirinto, dove il fanciullo vive con naturalezza e purezza l'esperienze inconscie o istintive che si incontrano/scontrano con quelle conscie e cognitive. Da questo incontro scontro inizia la trasformazione del fanciullo, che da archetipo, diventa simbolo di trasformazione. Questo cambiamento coincide con la crescita dell'individuo, col passare del tempo, con lo scorrere della vita.
In occasione della sua prima mostra in galleria saranno esposte quindici opere. Nelle tele in bianco e nero interpreta il percorso, che ognuno di noi fa dentro di se (l'invisibile), come un minatore, per arrivare alla conoscenza profonda dell'esistenza. Il fanciullo, archetipo di purezza e di " non conoscenza", è la proiezione di noi stessi che cerca all'interno del nostro essere le origini dell'uomo e delle sue emozioni. Le sue opere sono le immagini di questo viaggio.
Nelle tele colorate l'immagine di noi non è descritta più dall'archetipo del fanciullo, ma con figure ispirati a simbolismi, ma anche al mondo dei cartoon, figure quasi sempre dipinte di profilo e frontali, in maniera bidimensionale, di ispirazione geroglifica. Ogni personaggio equivale ad una possibile proiezione di noi stessi che si trasforma, come nelle favole, in personaggi fantastici e o animaleschi, figure che mettono in risalto le virtù e le caratteristiche che noi decidiamo di ostentare. Questi personaggi lottano all'interno dello spazio pittorico, la tela, per guadagnarsi lo spazio necessario per mettersi in evidenza. Questa sovrapposizione di figure descrive la sensazione quotidiana di sovraffollamento che si vive; ognuno di noi cerca di appropriarsi dello spazio di cui ha bisogno e che desidera ottenere, creando la paura che ci sia sempre qualcuno pronto a prendere il nostro posto. I personaggi esprimono gioia e cattiveria, paura e costernazione.
Fabio Borrelli nasce a Napoli nel 1981. Nel 2001 consegue il Diploma di maturità artistica in "Arte della ceramica presso l'Istituto Statale d'Arte F. Palizzi. Nel 2005 si diploma in scultura. Nel 2008 frequenta l’Accademia di Belle Arti di Napoli. Nel 2004 partecipa alla Mostra collettiva "Urban Art" presso il teatro Spazio Libero, Napoli, alla Mostra collettiva "Il movimento immobile nel supplizio di Dirce" presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli e al Workshop "Circumwriting" sempre a Napoli. Nel 2005 è invitato alla " XII Biennale dei giovani artisti dell'Europa e del Mediterraneo, (Villaricca), aderisce alla Mostra collettiva, workshop e live painting "Scritto senza inchiostro" presso il Museo Archeologico Teanum Sidicinum (Teano)e alla Mostra collettiva "L'esercizio della memoria" Basiliche paleocristiane di Cimitile; Cimitile-New York. Nel 2008 partecipa alla Mostra collettiva "Signes de mémoire". (Segni di memoria, a cura di Cynthia Penna) Carcès ( Francia). L'artista vive e lavora a Napoli.
In occasione della mostra verrà presentata una monografia dell'artista contenente un testo critico di Manuela Rossetti.
28
marzo 2009
Fabio Borrelli
Dal 28 marzo al 30 aprile 2009
arte contemporanea
Location
RONCHINI ARTE CONTEMPORANEA
Terni, Piazza Duomo, 3, (Terni)
Terni, Piazza Duomo, 3, (Terni)
Orario di apertura
Orari della galleria Ronchini Arte Contemporanea:
dal lunedì al sabato 9-13 e 16-20. Domenica mattina su appuntamento
(possono variare, verificare sempre via telefono)
Vernissage
28 Marzo 2009, ore 17.30
Autore