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Fabio Donato – India ’70
Un viaggio in India. Il ’68 giusto alle spalle. La voglia di esprimere in modo nuovo un’esperienza unica. Oggi, più ancora di ieri, appare come non mai visionaria e anticipatrice la lezione di fotografia di Fabio Donato, autore tra i più interessanti e ricercati del panorama italiano, tra gli artisti di Pelle e Pellicola, progetto espositivo dello Spazio Nea
Comunicato stampa
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Un viaggio in India. Il '68 giusto alle spalle. La voglia di esprimere in modo nuovo un'esperienza unica. Oggi, più ancora di ieri, appare come non mai visionaria e anticipatrice la lezione di fotografia di Fabio Donato, autore tra i più interessanti e ricercati del panorama italiano, tra gli artisti di Pelle e Pellicola, progetto espositivo dello Spazio Nea.
Con India' 70, questo il titolo della personale a cura di Pasquale Lettieri e Isabella Valente (vernissage giovedì 6 giugno 2013 alle ore 19.30 - in programma fino al 3 luglio), l'artista, docente all'Accademia di Belle Arti di Napoli, ripresenta la mostra che quarant’anni fa lo fece conoscere al grande pubblico. Nel 1971 in molti affollarono la libreria Guida a Port'Alba, incuriositi dalla stravolgente e peculiare visione che Donato volle dare di quel Paese raggiunto dopo un avventuroso itinerario on the road. La sua idea di arte e di fotografia destò stupore e alimentò polemiche inevitabili, frutto, forse, dell'incapacità all'epoca di comprendere il suo messaggio innovativo e la sua sperimentazione nel campo della fotografia e nel reportage.
Come rivivere l'esperienza “India” di quegli anni? Donato scelse di non accontentarsi del racconto oleografico, che si sarebbe trasformato nell'ennesimo déjà-vu sull'argomento. Un talento acerbo, pronto ad esplodere, lo spinse oltre, cercando l'espressione più sincera di un'emozione irripetibile, quella di chi vive e vede l'India per la prima volta. Esperienza che le parole riescono a descrivere parzialmente e che solo l'immagine riesce a plasmare, e conservare, con completezza e complessità.
Una miriade di piedi, gambe, caviglie circondano il visitatore della mostra, il viaggiatore, l'avventuriero. L'India di Fabio Donato è tutta nella scelta di un solo tipo di immagine, ripetuta, quasi, all'infinito: un soggetto che sembra unico, ma che in realtà non lo è, per raccontare l'intero subcontinente, la sua gente, la sua atmosfera, la sua multiforme irripetibilità. Donato scatta le sue foto ancora da studente di architettura. Appena due anni dopo il viaggio e la mostra, è il vincitore della prestigiosa targa d'argento alla Biennale del Fotoreportage.
“Vivevamo un clima particolare negli anni'70- spiega l'autore con una lunga esperienza anche come fotografo di scena- Stavamo per vivere uno dei decenni più creativi del '900. Si stava ricostruendo un immaginario ed eravamo tutti alla ricerca di nuovi modelli e linguaggi. Quando mi fu proposto di fare una mostra dopo il viaggio, mi chiesi cosa raccontare. Scelsi di trasferire il mio sentire a partire da un momento particolare. Ero accovacciato sul ciglio di una strada con il mio compagno di viaggio, che iniziò a suonare la chitarra. Chiusi gli occhi e quando li riaprii, pochi minuti dopo, mi ritrovai totalmente circondato. Il mio amico, come un pifferaio magico, aveva attratto folle di persone, ammaliate dalla sua musica. Il gesto più naturale fu quello di afferrare la macchina fotografica. Ecco la mia India: impossibile vivere anche un solo attimo senza sentire ben evidente la presenza di un'umanità immanente”.
“Nasce negli anni '70 il diario fotografico lungo quarant'anni di Fabio Donato- spiega Pasquale Lettieri- Un diario fatto di memoria privata e collettiva al contempo, fatto per essere un segreto, una intimità, senza retorica, con l'autenticità delle cose che sanno di verità. Da fotoreporter, Donato ci lancia un messaggio poetico, artistico, che parte da una visione enigmatica del mondo capace di cogliere l'immediatezza della complessità”.
Ufficio stampa
Fiorella Taddeo – fiorella.taddeo@gmail.com – tel. 335 24 04 65
Fabio Donato nasce a Napoli nel 1947. Sperimenta da subito margini e possibilità del linguaggio fotografico. Numerose le esposizioni in tutto il mondo: alla Galleria Diaframma di Milano (1971), da Lucio Amelio a Napoli (1979), al Museo de Arte di San Paolo del Brasile (1981), alla Biennale di Venezia (1982), al Lincoln Centre di New York, (1985), allo Studio Morra di Napoli nel 1998, al Convento di S. Francesco de La Habana (1999), al Museo di Capodimonte (2007). Ed ancora: “Fotografia Europea” (Reggio Emilia , 2008), la personale al PAN di Napoli (Fabio Donato:Viandante tra le arti 1970-2010 ), la collettiva “ ‘o vero ! Napoli nel mirino “ al MADRE di Napoli (2010),”Still alive” Fondazione A. Pomodoro, Milano 2010, “L’Infinito istante” Certosa di S.Giacomo Capri, 2011, “Photo Vernissage 2011” Museo Manage , San Pietroburgo.
Coordinate mostra
Titolo: India '70
Artista: Fabio Donato
Cura: Pasquale Lettieri e Isabella Valente
Allestimento: Tonino Di Ronza
Sede: Nea – via Costantinopoli 53 - piazza Bellini 59 - Napoli
Inaugurazione: giovedì 6 giugno 2013; ore 19.30
Date: 6 giugno 2013 – 3 luglio 2013
Orari: tutti i giorni, dalle 10.00
Ingresso libero
Informazioni al pubblico
Nea
Via Costantinopoli 53 - piazza Bellini 59 - Napoli
Tel. 081 451358; Email: info@spazionea.it
www.spazionea.it
Con India' 70, questo il titolo della personale a cura di Pasquale Lettieri e Isabella Valente (vernissage giovedì 6 giugno 2013 alle ore 19.30 - in programma fino al 3 luglio), l'artista, docente all'Accademia di Belle Arti di Napoli, ripresenta la mostra che quarant’anni fa lo fece conoscere al grande pubblico. Nel 1971 in molti affollarono la libreria Guida a Port'Alba, incuriositi dalla stravolgente e peculiare visione che Donato volle dare di quel Paese raggiunto dopo un avventuroso itinerario on the road. La sua idea di arte e di fotografia destò stupore e alimentò polemiche inevitabili, frutto, forse, dell'incapacità all'epoca di comprendere il suo messaggio innovativo e la sua sperimentazione nel campo della fotografia e nel reportage.
Come rivivere l'esperienza “India” di quegli anni? Donato scelse di non accontentarsi del racconto oleografico, che si sarebbe trasformato nell'ennesimo déjà-vu sull'argomento. Un talento acerbo, pronto ad esplodere, lo spinse oltre, cercando l'espressione più sincera di un'emozione irripetibile, quella di chi vive e vede l'India per la prima volta. Esperienza che le parole riescono a descrivere parzialmente e che solo l'immagine riesce a plasmare, e conservare, con completezza e complessità.
Una miriade di piedi, gambe, caviglie circondano il visitatore della mostra, il viaggiatore, l'avventuriero. L'India di Fabio Donato è tutta nella scelta di un solo tipo di immagine, ripetuta, quasi, all'infinito: un soggetto che sembra unico, ma che in realtà non lo è, per raccontare l'intero subcontinente, la sua gente, la sua atmosfera, la sua multiforme irripetibilità. Donato scatta le sue foto ancora da studente di architettura. Appena due anni dopo il viaggio e la mostra, è il vincitore della prestigiosa targa d'argento alla Biennale del Fotoreportage.
“Vivevamo un clima particolare negli anni'70- spiega l'autore con una lunga esperienza anche come fotografo di scena- Stavamo per vivere uno dei decenni più creativi del '900. Si stava ricostruendo un immaginario ed eravamo tutti alla ricerca di nuovi modelli e linguaggi. Quando mi fu proposto di fare una mostra dopo il viaggio, mi chiesi cosa raccontare. Scelsi di trasferire il mio sentire a partire da un momento particolare. Ero accovacciato sul ciglio di una strada con il mio compagno di viaggio, che iniziò a suonare la chitarra. Chiusi gli occhi e quando li riaprii, pochi minuti dopo, mi ritrovai totalmente circondato. Il mio amico, come un pifferaio magico, aveva attratto folle di persone, ammaliate dalla sua musica. Il gesto più naturale fu quello di afferrare la macchina fotografica. Ecco la mia India: impossibile vivere anche un solo attimo senza sentire ben evidente la presenza di un'umanità immanente”.
“Nasce negli anni '70 il diario fotografico lungo quarant'anni di Fabio Donato- spiega Pasquale Lettieri- Un diario fatto di memoria privata e collettiva al contempo, fatto per essere un segreto, una intimità, senza retorica, con l'autenticità delle cose che sanno di verità. Da fotoreporter, Donato ci lancia un messaggio poetico, artistico, che parte da una visione enigmatica del mondo capace di cogliere l'immediatezza della complessità”.
Ufficio stampa
Fiorella Taddeo – fiorella.taddeo@gmail.com – tel. 335 24 04 65
Fabio Donato nasce a Napoli nel 1947. Sperimenta da subito margini e possibilità del linguaggio fotografico. Numerose le esposizioni in tutto il mondo: alla Galleria Diaframma di Milano (1971), da Lucio Amelio a Napoli (1979), al Museo de Arte di San Paolo del Brasile (1981), alla Biennale di Venezia (1982), al Lincoln Centre di New York, (1985), allo Studio Morra di Napoli nel 1998, al Convento di S. Francesco de La Habana (1999), al Museo di Capodimonte (2007). Ed ancora: “Fotografia Europea” (Reggio Emilia , 2008), la personale al PAN di Napoli (Fabio Donato:Viandante tra le arti 1970-2010 ), la collettiva “ ‘o vero ! Napoli nel mirino “ al MADRE di Napoli (2010),”Still alive” Fondazione A. Pomodoro, Milano 2010, “L’Infinito istante” Certosa di S.Giacomo Capri, 2011, “Photo Vernissage 2011” Museo Manage , San Pietroburgo.
Coordinate mostra
Titolo: India '70
Artista: Fabio Donato
Cura: Pasquale Lettieri e Isabella Valente
Allestimento: Tonino Di Ronza
Sede: Nea – via Costantinopoli 53 - piazza Bellini 59 - Napoli
Inaugurazione: giovedì 6 giugno 2013; ore 19.30
Date: 6 giugno 2013 – 3 luglio 2013
Orari: tutti i giorni, dalle 10.00
Ingresso libero
Informazioni al pubblico
Nea
Via Costantinopoli 53 - piazza Bellini 59 - Napoli
Tel. 081 451358; Email: info@spazionea.it
www.spazionea.it
06
giugno 2013
Fabio Donato – India ’70
Dal 06 giugno al 03 luglio 2013
fotografia
Location
NEA ART GALLERY
Napoli, Via Santa Maria Di Costantinopoli, 53, (Napoli)
Napoli, Via Santa Maria Di Costantinopoli, 53, (Napoli)
Orario di apertura
tutti i giorni, dalle 10
Vernissage
6 Giugno 2013, h 19.30
Autore
Curatore