La mostra allestita alla Galleria Mirabilia ArteContemporanea si ispira all’opera letteraria di Marguerite Yourcenar “I trentatrè nomi di Dio” ed è occasione per Fabio Falciani di presentare una serie di opere, che, seppure aderenti alla ricerca aniconica che caratterizza la sua espressione artistica, si propongono come una escursione sui versanti del linguaggio, come immagini suscettibili di tradursi in possibili “figure”, a fronte della molteplicità incontrollata e dell’insensatezza del nostro universo mediatico.

Il “cercare” o, meglio” il “fare arte”, riportare il problema comunicativo al centro della riflessione artistica, senza illusioni di risposte forti o certe, è mezzo, per Falciani, di costruzione di un nuovo progetto e di una riaffermazione del valore etico dell’immagine. La sua pittura che fa vedere ciò che c’è, non è illusoria, ma meditativa ed invoglia a ridefinire una realtà umana che è a volte incomprensibile.

Una riflessione, dunque, generata dal fluttuare di forme in uno spazio non identificato dove le stesse vengono ridotte a notazioni grafiche, a frammenti di materia, a puri volumi architettonici.