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Fabio Masdonati – Sculture
Una rassegna delle opere scultoree di Fabio Masdonati, artista ticinese che vive a Melide e che si confronta nella sua ricerca con i materiali della sua terra e in particolare con i marmi di Arzo, dalle cui cave provengono sia il broccatello che il rosso che egli utilizza per le sue opere.
Comunicato stampa
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L’Assessorato alla Cultura del Comune di Faloppio (Como) propone, negli spazi della vecchia chiesa di Gaggino, una rassegna delle opere scultoree di Fabio Masdonati, artista ticinese che vive a Melide e che si confronta nella sua ricerca con i materiali della sua terra e in particolare con i marmi di Arzo, dalle cui cave provengono sia il broccatello che il rosso che egli utilizza per le sue opere.
Il suo approccio alla pietra e all’opera avviene per via di levare, come si diceva con riferimento alla grande tradizione scultorea: l’opera quindi viene ricavata levando, cioè togliendo man mano porzioni di pietra fino a raggiungere la forma cercata, forma che si concretizza prima nella mente dell’autore che nella materia.
Masdonati - scrive Luigi Cavadini nella presentazione - trae dal marmo figure che hanno in sé il senso del movimento, un dinamismo mai forzato, lento, leggero. Le superfici, levigate con grande perizia, mimano forme organiche, forme cioè che rimandano a elementi presenti in natura, vuoi nel mondo vegetale vuoi nel mondo animale, vuoi ancora a livello delle forme di vita elementari. Il gioco delle linee e delle superfici curve risulta particolarmente intrigante e chiama la mano del visitatore a percorrere le superfici, ad accarezzare queste pietre che esprimono una temperatura ben diversa da quella che effettivamente hanno.
Nell’osservare i suoi lavori il pensiero corre ai grandi maestri cui certamente Masdonati ha guardato e da cui arrivano spunti per la sua ricerca plastica. Mi sembra evidente l’influenza di uno dei grandi maestri del ‘900, Jean Arp, artista tedesco-svizzero che proprio in Canton Ticino ha lavorato per molti anni e le cui opere si possono ammirare in musei di tutto il mondo.
Le opere presentate illustrano la ricerca tecnica - ma anche poetica - sviluppata in questi anni e testimoniano un impegno che ha radici salde sul territorio (l’uso di materiali delle cave di Arzo ne è un sintomo evidente), ma che sa guardare con attenzione alla storia e alla tradizione della scultura. In tutto questo, poi, si innesta la passione dell’artista per la materia di cui sa ascoltare i più profondi suggerimenti che possono diventare spunti per muovere le forme anche in direzioni diverse da quelle immaginate.
La mostra, che si inaugura venerdì 16 ottobre alle ore 21, resterà aperta fino all’1 nopvembre nei giorni di sabato (ore 16-19) e di domenica (10-12 / 16-19) e il mercoledì sera (ore 20-22). Inoltre mercoledì 28 ottobre alle ore 21, presso la sede espositiva si terrà un incontro con Luigi Cavadini, critico d’arte e curatore della mostra, su La scultura di Fabio Masdonati .
Il suo approccio alla pietra e all’opera avviene per via di levare, come si diceva con riferimento alla grande tradizione scultorea: l’opera quindi viene ricavata levando, cioè togliendo man mano porzioni di pietra fino a raggiungere la forma cercata, forma che si concretizza prima nella mente dell’autore che nella materia.
Masdonati - scrive Luigi Cavadini nella presentazione - trae dal marmo figure che hanno in sé il senso del movimento, un dinamismo mai forzato, lento, leggero. Le superfici, levigate con grande perizia, mimano forme organiche, forme cioè che rimandano a elementi presenti in natura, vuoi nel mondo vegetale vuoi nel mondo animale, vuoi ancora a livello delle forme di vita elementari. Il gioco delle linee e delle superfici curve risulta particolarmente intrigante e chiama la mano del visitatore a percorrere le superfici, ad accarezzare queste pietre che esprimono una temperatura ben diversa da quella che effettivamente hanno.
Nell’osservare i suoi lavori il pensiero corre ai grandi maestri cui certamente Masdonati ha guardato e da cui arrivano spunti per la sua ricerca plastica. Mi sembra evidente l’influenza di uno dei grandi maestri del ‘900, Jean Arp, artista tedesco-svizzero che proprio in Canton Ticino ha lavorato per molti anni e le cui opere si possono ammirare in musei di tutto il mondo.
Le opere presentate illustrano la ricerca tecnica - ma anche poetica - sviluppata in questi anni e testimoniano un impegno che ha radici salde sul territorio (l’uso di materiali delle cave di Arzo ne è un sintomo evidente), ma che sa guardare con attenzione alla storia e alla tradizione della scultura. In tutto questo, poi, si innesta la passione dell’artista per la materia di cui sa ascoltare i più profondi suggerimenti che possono diventare spunti per muovere le forme anche in direzioni diverse da quelle immaginate.
La mostra, che si inaugura venerdì 16 ottobre alle ore 21, resterà aperta fino all’1 nopvembre nei giorni di sabato (ore 16-19) e di domenica (10-12 / 16-19) e il mercoledì sera (ore 20-22). Inoltre mercoledì 28 ottobre alle ore 21, presso la sede espositiva si terrà un incontro con Luigi Cavadini, critico d’arte e curatore della mostra, su La scultura di Fabio Masdonati .
16
ottobre 2009
Fabio Masdonati – Sculture
Dal 16 ottobre al primo novembre 2009
arte contemporanea
Location
CHIESA VECCHIA DI GAGGINO
Faloppio, Piazza Chiesa Vecchia, (Como)
Faloppio, Piazza Chiesa Vecchia, (Como)
Orario di apertura
sabato 16-19 domenica 10-12 / 16-19 mercoledì 20-22
Vernissage
16 Ottobre 2009, ore 21
Ufficio stampa
UESSEARTE
Autore