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Fabio Mauri – Manipolazioni di cultura 1971-1975
In mostra allo Studio Barozzi la serie completa “Manipolazione di Cultura” di Fabio Mauri.
Questo vuole essere un omaggio alle due mostre realizzate dal grande artista e curate da Paolo Barozzi.
Comunicato stampa
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In mostra allo Studio Barozzi la serie completa “Manipolazione di Cultura” di Fabio Mauri.
Questo vuole essere un omaggio alle due mostre realizzate dal grande artista e curate da Paolo Barozzi. Nel 1971 a Venezia presso la Galleria Barozzi ci fu la prima storica performance di “Ebrea”, in seguito a Milano “Zeichen.ung, perchè un pensiero intossica una stanza”, una mostra di di.segni, così definita dall'autore stesso.
“Manipolazione di Cultura”, come spesso accade nella ricerca dell'artista, parla di potere, limitazione di libertà e, nello specifico, della violenza costrittiva del regime.
Si tratta di opere in cui la cui struttura è tripartita: nella parte alta c’è l’immagine fotografica tratta dalla documentazione storica del nazismo e fascismo; nel mezzo una base monocroma nera; in basso è posta la didascalia, in italiano e tedesco.
Come distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è? Come capire quando la realtà è manipolata? Quella di Mauri è una forma d'arte che ci trasporta in una dimensione diversa, le sue opere sembrano voler segnalare le tracce di un tempo in cui l'azione si è fatta ingovernabile e dunque sembra aver perso ogni senso. L'identità si dissolve suscitando nello spettatore molte domande, nei suoi lavori storia personale e storia collettiva si fondono in un flusso particelle elementari alla ricerca della consistenza dell'individuo.
Questo vuole essere un omaggio alle due mostre realizzate dal grande artista e curate da Paolo Barozzi. Nel 1971 a Venezia presso la Galleria Barozzi ci fu la prima storica performance di “Ebrea”, in seguito a Milano “Zeichen.ung, perchè un pensiero intossica una stanza”, una mostra di di.segni, così definita dall'autore stesso.
“Manipolazione di Cultura”, come spesso accade nella ricerca dell'artista, parla di potere, limitazione di libertà e, nello specifico, della violenza costrittiva del regime.
Si tratta di opere in cui la cui struttura è tripartita: nella parte alta c’è l’immagine fotografica tratta dalla documentazione storica del nazismo e fascismo; nel mezzo una base monocroma nera; in basso è posta la didascalia, in italiano e tedesco.
Come distinguere ciò che è vero da ciò che non lo è? Come capire quando la realtà è manipolata? Quella di Mauri è una forma d'arte che ci trasporta in una dimensione diversa, le sue opere sembrano voler segnalare le tracce di un tempo in cui l'azione si è fatta ingovernabile e dunque sembra aver perso ogni senso. L'identità si dissolve suscitando nello spettatore molte domande, nei suoi lavori storia personale e storia collettiva si fondono in un flusso particelle elementari alla ricerca della consistenza dell'individuo.
27
ottobre 2016
Fabio Mauri – Manipolazioni di cultura 1971-1975
Dal 27 ottobre 2016 al 31 gennaio 2017
arte contemporanea
Location
STUDIO PAOLO BAROZZI
Milano, Corso Di Porta Nuova, 42, (Milano)
Milano, Corso Di Porta Nuova, 42, (Milano)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
27 Ottobre 2016, ore 19.00
Autore
Curatore