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Fabio Mauri – Opere dall’Apocalisse
La mostra raccoglie disegni, dipinti e fotografie che si presentano come opere su carta e che comprendono la serie pressoché inedita dell’Apocalisse degli anni Ottanta, degli Scorticati e alcuni Dramophone, in cui l’immagine del disco come mondo già inciso richiama il tema della predestinazione.
Comunicato stampa
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Dal 17 dicembre 2021 al 3 aprile 2022 Viasaterna ospita in esclusiva uno straordinario progetto espositivo: Fabio Mauri - Opere dall’Apocalisse.
La mostra, a cura di Francesca Alfano Miglietti, raccoglie per la prima volta una collezione di dipinti e disegni su carta provenienti dallo Studio Fabio Mauri: emozioni e visioni dell’artista che ha fatto dell’ideologia un materiale dell’arte.
Il progetto, organizzato in collaborazione con lo Studio Fabio Mauri e Hauser & Wirth, si muove su un registro espositivo che costituisce un itinerario unitario e coerente: un percorso intimo, in una raccolta di disegni, dipinti e fotografie che si presentano come vere e proprie opere su carta, e che comprendono la serie pressoché inedita dell’Apocalisse (degli anni Ottanta), degli Scorticati e alcuni Dramophone, in cui l’immagine del disco come “mondo già inciso” richiama il tema della predestinazione.
Il significato primo di “apocalisse” è “rivelazione”, gettar via ciò che copre, togliere il velo, letteralmente “scoperta” o “disvelamento”, e Mauri, in queste opere, sembra voler rintracciare nel Caos una poeticità che indaga l’apocalisse non come ‘fine’ ma come incontro. Mauri non indietreggia mai, ma si attesta tra le pieghe di una linea che silenziosamente tocca l’interdetto, il proibito.
Fabio Mauri (1926-2009), che ha conosciuto in prima persona abissi, lacerazioni e inganni delle ideologie del Novecento, è considerato un esponente d’indiscusso rilievo delle neo- avanguardie della seconda metà del XX secolo. La sua attività è molto estesa e comprende installazioni, performance, teatro e scrittura. Autore di una personalissima indagine, durata tutta la vita, sull’insidiosa logica dell’arte, dell’ideologia e del totalitarismo, Mauri esplora la Storia filtrandola attraverso la lente del privato.
Questa prima grande mostra di opere su carta presenta una rara selezione dalla quale emerge una sofisticata indagine del lessico artistico di FABIO MAURI, opere che sottolineano la sua propensione per una delle forme più intime dell’arte, il disegno, tracciando quello che da sempre è il tema centrale della sua poetica: una riflessione sull’arte come allusione alla condizione drammatica dell’uomo nella dialettica tra struttura e materia, tra forma, immagine e storia.
Scrive Francesca Alfano Miglietti “Disegni, appunti, frammenti, informazioni e deformazioni che si dispongono sui fogli come segreti. Appunti e frammenti che si oppongono al primato dell'unità e dell'identità, e che ha scelto l’instabilità e le insidie del molteplice, del diverso e del divenire. Le opere su carta di Fabio Mauri sono flussi di desideri e ossessioni situati al di qua della distinzione tra soggetto e oggetto, tra il sé e il mondo, tra le regole del diurno e il disordine del notturno”.
In contemporanea alla mostra Opere dall’Apocalisse, nelle sale di Palazzo Reale di Milano fino al 30 gennaio 2022, è aperta la mostra “Corpus Domini. Dal corpo glorioso alle rovine dell’anima” sempre a cura di Francesca Alfano Miglietti, in cui sono esposte alcune delle opere più rigorose e importanti di FABIO MAURI come Il Muro Occidentale o del Pianto (1993), Cina ASIA Nuova (1996) e Rebibbia (2006).
La mostra, a cura di Francesca Alfano Miglietti, raccoglie per la prima volta una collezione di dipinti e disegni su carta provenienti dallo Studio Fabio Mauri: emozioni e visioni dell’artista che ha fatto dell’ideologia un materiale dell’arte.
Il progetto, organizzato in collaborazione con lo Studio Fabio Mauri e Hauser & Wirth, si muove su un registro espositivo che costituisce un itinerario unitario e coerente: un percorso intimo, in una raccolta di disegni, dipinti e fotografie che si presentano come vere e proprie opere su carta, e che comprendono la serie pressoché inedita dell’Apocalisse (degli anni Ottanta), degli Scorticati e alcuni Dramophone, in cui l’immagine del disco come “mondo già inciso” richiama il tema della predestinazione.
Il significato primo di “apocalisse” è “rivelazione”, gettar via ciò che copre, togliere il velo, letteralmente “scoperta” o “disvelamento”, e Mauri, in queste opere, sembra voler rintracciare nel Caos una poeticità che indaga l’apocalisse non come ‘fine’ ma come incontro. Mauri non indietreggia mai, ma si attesta tra le pieghe di una linea che silenziosamente tocca l’interdetto, il proibito.
Fabio Mauri (1926-2009), che ha conosciuto in prima persona abissi, lacerazioni e inganni delle ideologie del Novecento, è considerato un esponente d’indiscusso rilievo delle neo- avanguardie della seconda metà del XX secolo. La sua attività è molto estesa e comprende installazioni, performance, teatro e scrittura. Autore di una personalissima indagine, durata tutta la vita, sull’insidiosa logica dell’arte, dell’ideologia e del totalitarismo, Mauri esplora la Storia filtrandola attraverso la lente del privato.
Questa prima grande mostra di opere su carta presenta una rara selezione dalla quale emerge una sofisticata indagine del lessico artistico di FABIO MAURI, opere che sottolineano la sua propensione per una delle forme più intime dell’arte, il disegno, tracciando quello che da sempre è il tema centrale della sua poetica: una riflessione sull’arte come allusione alla condizione drammatica dell’uomo nella dialettica tra struttura e materia, tra forma, immagine e storia.
Scrive Francesca Alfano Miglietti “Disegni, appunti, frammenti, informazioni e deformazioni che si dispongono sui fogli come segreti. Appunti e frammenti che si oppongono al primato dell'unità e dell'identità, e che ha scelto l’instabilità e le insidie del molteplice, del diverso e del divenire. Le opere su carta di Fabio Mauri sono flussi di desideri e ossessioni situati al di qua della distinzione tra soggetto e oggetto, tra il sé e il mondo, tra le regole del diurno e il disordine del notturno”.
In contemporanea alla mostra Opere dall’Apocalisse, nelle sale di Palazzo Reale di Milano fino al 30 gennaio 2022, è aperta la mostra “Corpus Domini. Dal corpo glorioso alle rovine dell’anima” sempre a cura di Francesca Alfano Miglietti, in cui sono esposte alcune delle opere più rigorose e importanti di FABIO MAURI come Il Muro Occidentale o del Pianto (1993), Cina ASIA Nuova (1996) e Rebibbia (2006).
17
dicembre 2021
Fabio Mauri – Opere dall’Apocalisse
Dal 17 dicembre 2021 al 03 aprile 2022
personale
Location
VIASATERNA
Milano, Via Giacomo Leopardi, 32, (Milano)
Milano, Via Giacomo Leopardi, 32, (Milano)
Orario di apertura
Da lunedì a venerdì ore 12-19
Autore
Curatore
Produzione organizzazione