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Fabio Meschini – Let it Rock
Fabio Meschini con le opere in mostra ci illustra la perfezione di un manierismo digitale fortemente influenzato da tecniche ben più antiche che si intersecano in ogni singolo pixel generando visioni di vellutata freschezza
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Sabato 26 novembre si inaugura presso l'Opèra caffè di Roma la mostra "Let it Rock" di Fabio Meschini a cura di Micol Di Veroli.
La vena fashion che pulsa in ogni composizione presentata dona alle figure femminili un altero piglio che le innalza ad uno stato di divinità evanescente. Le pose languide e sognanti abbinate a motivi floreali o a peccaminosi frutti acuiscono il sentimento di meditabondo misticismo e invitano lo spettatore a gustare senza fretta alcuna tali proibite delizie. Intenso è il legame con la cultura tatoo, segni tribali invadono più volte la scena rendendo la figura principale parte integrante di un intricato volo di linee. L'ordito di tali trame è dunque rappresentato da contaminazioni continue che si accostano imprevedibilmente ad una cultura ribelle. Un ferino impulso punk dunque mitigato però da un rigoroso romanticismo che riflette nel migliore dei modi il dualismo dell'animo femminile e ne illustra le molteplici caratteristiche.
Il rapporto di Fabio Meschini con la grafica vettoriale genera un'evoluzione intensamente vissuta. Le figure continuamente bagnate di nero e di rosso si immergono nel totale silenzio dei loro candidi contorni dando vita ad una realtà artistica che si avvicina in maniera impressionante alla xilografia ed alle correlate forme di incisione. Le immagini appaiono quindi finemente cesellate, impreziosite da ricami liberty e da tenui acquerelli orientali.
Fabio Meschini con le opere in mostra ci illustra la perfezione di un manierismo digitale fortemente influenzato da tecniche ben più antiche che si intersecano in ogni singolo pixel generando visioni di vellutata freschezza. Un abile gioco di specchi tra passato e presente che invade l'etere di suoni grintosi ed inaspettati. Un'affascinante e ruvida femminilità che buca la superficie ed arriva inalterata innanzi ai nostri occhi.
La vena fashion che pulsa in ogni composizione presentata dona alle figure femminili un altero piglio che le innalza ad uno stato di divinità evanescente. Le pose languide e sognanti abbinate a motivi floreali o a peccaminosi frutti acuiscono il sentimento di meditabondo misticismo e invitano lo spettatore a gustare senza fretta alcuna tali proibite delizie. Intenso è il legame con la cultura tatoo, segni tribali invadono più volte la scena rendendo la figura principale parte integrante di un intricato volo di linee. L'ordito di tali trame è dunque rappresentato da contaminazioni continue che si accostano imprevedibilmente ad una cultura ribelle. Un ferino impulso punk dunque mitigato però da un rigoroso romanticismo che riflette nel migliore dei modi il dualismo dell'animo femminile e ne illustra le molteplici caratteristiche.
Il rapporto di Fabio Meschini con la grafica vettoriale genera un'evoluzione intensamente vissuta. Le figure continuamente bagnate di nero e di rosso si immergono nel totale silenzio dei loro candidi contorni dando vita ad una realtà artistica che si avvicina in maniera impressionante alla xilografia ed alle correlate forme di incisione. Le immagini appaiono quindi finemente cesellate, impreziosite da ricami liberty e da tenui acquerelli orientali.
Fabio Meschini con le opere in mostra ci illustra la perfezione di un manierismo digitale fortemente influenzato da tecniche ben più antiche che si intersecano in ogni singolo pixel generando visioni di vellutata freschezza. Un abile gioco di specchi tra passato e presente che invade l'etere di suoni grintosi ed inaspettati. Un'affascinante e ruvida femminilità che buca la superficie ed arriva inalterata innanzi ai nostri occhi.
26
novembre 2005
Fabio Meschini – Let it Rock
Dal 26 novembre al 15 dicembre 2005
arte contemporanea
Location
OPERA CAFFE’
Roma, Via Della Scala, 43, (Roma)
Roma, Via Della Scala, 43, (Roma)
Orario di apertura
dal martedì alla domenica 18–02
Vernissage
26 Novembre 2005, ore 20
Autore
Curatore