Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Fabio Puelli – Il materasso d’oro
Altra caratteristica di Puelli sono gli animali i quali spesso sono primi attori nelle sue scene
Comunicato stampa
Segnala l'evento
L'arte di Puelli
Fabio Puelli dipinge sogni, fantasie, scene incantate. E' difficile inquadrarlo in un genere e tantomeno in una corrente, è un autodidatta puro; ha sviluppato col tempo uno stile personale che rende difficile etichettarlo, ma rende facilmente riconoscibile un suo lavoro.
E' passato dalle chine colorate e diluite, agli acquerelli liquidi, agli acrilici e finalmente è approdato ai colori a olio che stende quasi sempre su tavole rigide (compensato, masonite, ottone, alluminio e ultimamente in medium densit) dipinge quasi direttamente senza disegnare, anche se usa sopra, sotto e negli stessi strati di olio, vari tipi di pastelli.
Nelle sue scene manca sempre uno sfondo, un riferimento allo spazio e al tempo, anche se in quasi tutti i suoi lavori aleggia la polvere di un lontano e non ben definito passato. Non usa modelle, ma dipinge a memoria; spesso "tira" l'anatomia dei corpi per dare più tono più carattere e rendere più espressiva la scena. Le sue donne sono esageratamente snelle e allungate ma anche decisamente maggiorate nelle loro forme. Gli uomini possono essere guerrieri nascosti nelle loro cotte di metallo arrugginito, oppure "Signori" grotteschi e ripugnanti avvolti in chilometri di stoffe e pizzi.
Altra caratteristica di Puelli sono gli animali i quali spesso sono primi attori nelle sue scene. Sono anch'essi rimaneggiati nella loro anatomia, ma sempre riconoscibili come lupi, scimmie, uccelli, pesci, maiali, elefanti e serpenti ecce ecc.
Alcove, cene, macchine volanti, guerrieri, miti, paraventi sono i soggetti preferiti.
Non ha messaggi o almeno non li riferisce, vuol solo stupire, emozionare e avvolgere l'osservatore in un'atmosfera onirica.
Dipinge di impulso.
Spesso un errore o un ripensamento, con i suoi successivi tentativi di correzione, genera casualmente macchie, luci, forme.
Prontamente Puelli le accoglie a piene mani, quasi come doni divini, e gli fanno trasfigurare e quindi trasformare completamente il quadro, rispetto all'idea che ha concepito.
Forse per questo è difficile la ricerca del perchè e del percome di questo e di quello, perchè non è né questo, né quello.
“Sono un autodidatta - si racconta Puelli- Ho iniziato a dipingere con una certa assiduità dall'età di 19 - 20 anni, ho iniziato con china a penna prima poi con chine colorate diluite, tecnica pennello secco-spruzzo, colla vinavil, sono passato per un breve periodo all'ecoline, acquerelli liquidi, e ai colori acrilici, dall'87 dipingo quasi solo a olio.
Uso solo fondi rigidi, compensato, masonite, drucciolato, lastre di ottone, attualmente uso solo il medium densit. Abbino al colore vari tipi di pastelli, dipingo direttamente senza disegnare, i pastelli li uso qualche volta anche per particolari spesso a lavoro già inoltrato ma più che altro per fare delle textures il materasso d'oro
Biografia. (A) Nato probabilmente a Soncino nella seconda meta del 900. Si stabilisce fina dalla prima infanzia a Milano.
Studente svogliato, dicono sia laureato in una facoltà scientifica, forse archeologia o paleontologia, forse astronomia, ma non è certo. Qualcuno ritiene di averlo conosciuto come medico lo si desume da un disegno sul retro di un diploma di laurea intestato a suo nome. Comunque sia ha sempre dipinto e considerato le arti figurative lo scopo principale della sua esistenza, lo si deduce dalle macchie di colore sulle dita e sugli abiti che alcuni testimoni giurano di aver visto...
Fabio Puelli dipinge sogni, fantasie, scene incantate. E' difficile inquadrarlo in un genere e tantomeno in una corrente, è un autodidatta puro; ha sviluppato col tempo uno stile personale che rende difficile etichettarlo, ma rende facilmente riconoscibile un suo lavoro.
E' passato dalle chine colorate e diluite, agli acquerelli liquidi, agli acrilici e finalmente è approdato ai colori a olio che stende quasi sempre su tavole rigide (compensato, masonite, ottone, alluminio e ultimamente in medium densit) dipinge quasi direttamente senza disegnare, anche se usa sopra, sotto e negli stessi strati di olio, vari tipi di pastelli.
Nelle sue scene manca sempre uno sfondo, un riferimento allo spazio e al tempo, anche se in quasi tutti i suoi lavori aleggia la polvere di un lontano e non ben definito passato. Non usa modelle, ma dipinge a memoria; spesso "tira" l'anatomia dei corpi per dare più tono più carattere e rendere più espressiva la scena. Le sue donne sono esageratamente snelle e allungate ma anche decisamente maggiorate nelle loro forme. Gli uomini possono essere guerrieri nascosti nelle loro cotte di metallo arrugginito, oppure "Signori" grotteschi e ripugnanti avvolti in chilometri di stoffe e pizzi.
Altra caratteristica di Puelli sono gli animali i quali spesso sono primi attori nelle sue scene. Sono anch'essi rimaneggiati nella loro anatomia, ma sempre riconoscibili come lupi, scimmie, uccelli, pesci, maiali, elefanti e serpenti ecce ecc.
Alcove, cene, macchine volanti, guerrieri, miti, paraventi sono i soggetti preferiti.
Non ha messaggi o almeno non li riferisce, vuol solo stupire, emozionare e avvolgere l'osservatore in un'atmosfera onirica.
Dipinge di impulso.
Spesso un errore o un ripensamento, con i suoi successivi tentativi di correzione, genera casualmente macchie, luci, forme.
Prontamente Puelli le accoglie a piene mani, quasi come doni divini, e gli fanno trasfigurare e quindi trasformare completamente il quadro, rispetto all'idea che ha concepito.
Forse per questo è difficile la ricerca del perchè e del percome di questo e di quello, perchè non è né questo, né quello.
“Sono un autodidatta - si racconta Puelli- Ho iniziato a dipingere con una certa assiduità dall'età di 19 - 20 anni, ho iniziato con china a penna prima poi con chine colorate diluite, tecnica pennello secco-spruzzo, colla vinavil, sono passato per un breve periodo all'ecoline, acquerelli liquidi, e ai colori acrilici, dall'87 dipingo quasi solo a olio.
Uso solo fondi rigidi, compensato, masonite, drucciolato, lastre di ottone, attualmente uso solo il medium densit. Abbino al colore vari tipi di pastelli, dipingo direttamente senza disegnare, i pastelli li uso qualche volta anche per particolari spesso a lavoro già inoltrato ma più che altro per fare delle textures il materasso d'oro
Biografia. (A) Nato probabilmente a Soncino nella seconda meta del 900. Si stabilisce fina dalla prima infanzia a Milano.
Studente svogliato, dicono sia laureato in una facoltà scientifica, forse archeologia o paleontologia, forse astronomia, ma non è certo. Qualcuno ritiene di averlo conosciuto come medico lo si desume da un disegno sul retro di un diploma di laurea intestato a suo nome. Comunque sia ha sempre dipinto e considerato le arti figurative lo scopo principale della sua esistenza, lo si deduce dalle macchie di colore sulle dita e sugli abiti che alcuni testimoni giurano di aver visto...
01
luglio 2006
Fabio Puelli – Il materasso d’oro
Dal primo al 18 luglio 2006
arte contemporanea
Location
ASSOCIAZIONE IL RAGGIO VERDE
Lecce, Via Federico D'aragona, 14, (Lecce)
Lecce, Via Federico D'aragona, 14, (Lecce)
Vernissage
1 Luglio 2006, ore 21
Autore