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Fabio Torre – Frames from a lost friend
Alla sua quarta personale presso la galleria Fabio Paris, l’artista bolognese Fabio Torre propone questa volta la rilettura di un mezzo assai diffuso negli anni ’60 e ’70, il super-8, disponendo una serie di frames dal forte sapore nostalgico.
Comunicato stampa
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Alla sua quarta personale presso la galleria Fabio Paris, l’artista bolognese Fabio Torre propone un gruppo di lavori che vanno a comporre un’unica narrazione, pressochè site specific. Abituato a impiegare la pittura come crocevia dei linguaggi fotografico e cinematografico, Torre propone questa volta la rilettura di un mezzo assai diffuso negli anni ’60 e ’70, il super-8, disponendo una serie di frames dal forte sapore nostalgico. Il tema è la ricerca di se stessi, metaforizzata in un viaggio-film-sogno.
Cercarsi-partire-perdersi, proprio sul termine lost fa perno questa installazione. Torre prende in prestito la vicenda dell’artista olandese Bas Jan Ader, attivo in California nei primi anni ’70, che partì su una piccolissima imbarcazione tentando la traversata dell’oceano Atlantico per realizzare In Search of the Miraculous, sfida estrema e opera-ponte tra arte e vita.
I Frames from a Lost Friend di Fabio Torre prendono avvio proprio da immagini del protagonista che si dirige verso il largo su una bicicletta, lenta sequenza dalla conclusione metaforica: il protagonista sparisce, il mare restituisce sulla spiaggia la bicicletta. Sulla parete accanto scorre in video l’instancabile, quasi ipnotico movimento del mare: un mare apparentemente vuoto, sempre diverso e sempre uguale, che col suo orizzonte piatto crea un istintivo sentimento di attesa e speranza di ritorno.
In un’altra sequenza, presentata nel formato del “provino a contatto”, il protagonista è ripreso nel celebre video I’m too sad to tell you, in un interminabile e inconsolabile pianto.
Lontano da ogni intento didascalico o citazionista, la mostra propone allo spettatore un momento di sosta sulla soglia di questo mondo incerto, in un momento in cui nodi importanti vengono al pettine.
Cercarsi-partire-perdersi, proprio sul termine lost fa perno questa installazione. Torre prende in prestito la vicenda dell’artista olandese Bas Jan Ader, attivo in California nei primi anni ’70, che partì su una piccolissima imbarcazione tentando la traversata dell’oceano Atlantico per realizzare In Search of the Miraculous, sfida estrema e opera-ponte tra arte e vita.
I Frames from a Lost Friend di Fabio Torre prendono avvio proprio da immagini del protagonista che si dirige verso il largo su una bicicletta, lenta sequenza dalla conclusione metaforica: il protagonista sparisce, il mare restituisce sulla spiaggia la bicicletta. Sulla parete accanto scorre in video l’instancabile, quasi ipnotico movimento del mare: un mare apparentemente vuoto, sempre diverso e sempre uguale, che col suo orizzonte piatto crea un istintivo sentimento di attesa e speranza di ritorno.
In un’altra sequenza, presentata nel formato del “provino a contatto”, il protagonista è ripreso nel celebre video I’m too sad to tell you, in un interminabile e inconsolabile pianto.
Lontano da ogni intento didascalico o citazionista, la mostra propone allo spettatore un momento di sosta sulla soglia di questo mondo incerto, in un momento in cui nodi importanti vengono al pettine.
10
aprile 2010
Fabio Torre – Frames from a lost friend
Dal 10 aprile al 15 maggio 2010
arte contemporanea
Location
FABIO PARIS ART GALLERY
Brescia, Via Alessandro Monti, 13, (Brescia)
Brescia, Via Alessandro Monti, 13, (Brescia)
Orario di apertura
ore 15-19 esclusi festivi
Vernissage
10 Aprile 2010, ore 18.00
Autore