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Fabrizio Ajello / Christian Costa – Spazi docili: Uncharted territories
Una multiproiezione su tre schermi che esalti la funzione corporea del vedere, centrale nell’attività dei cartografi come nella comprensione degli spazi, urbani e non.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Un’area inaccessibile al pubblico: l’Istituto Geografico Militare di Firenze.
Una disciplina del Potere: mappare l’esistente.
Le macchine docili che rendono possibile tale attività.
Nell'ambito di Florens 2010 - Deep in Florens: I luoghi del silenzio Fabrizio Ajello e Christian Costa presentano l'installazione video Spazi Docili: Uncharted territories.
Una multiproiezione su tre schermi che esalti la funzione corporea del vedere, centrale nell’attività dei cartografi come nella comprensione degli spazi, urbani e non. Sequenze video dal ritmo lentissimo, quasi tellurico, che compongano insieme la visione degli ambienti, dei macchinari e delle mappe, tutti finora inaccessibili, dell’Istituto Geografico Militare di Firenze.
La mappa come pelle, carne, corpo di un territorio. Lo sguardo cataloga il reale, lo seziona, lo comprende. In ultima analisi qualunque mappa è la storia di uno sguardo e qualsiasi modalità del vedere genera, implicitamente, una mappa di ciò che si è osservato.
I linguaggi estetici per generare un’eco tra i luoghi e gli oggetti finalmente visionabili dal pubblico e le loro molteplici interpretazioni possibili.
ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE
via Cesare Battisti 10 – Firenze
ingresso su prenotazione alle 21:00, 22:00, 23:00:
055-2264353 (dalle 9.00 alle 16.00)
prenotazioni@teatrodellapergola.com
www.florens2010.com
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Spazi Docili è la risposta in chiave di progetto di arte pubblica ad una realtà sconcertante ed esemplare come quella di Firenze, indiscussa capitale della difficoltà italiana nel comprendere e gestire il contemporaneo e il relativo rapporto con il passato.
Il nome, ovviamente foucaultiano, postula l'esistenza di spazi 'docili' al Potere in cui l'incompetenza della classe politico-burocratico-amministrativa italiana prende forme addirittura tangibili, concrete. In effetti le aree di cui ci occupiamo sembrano molto più "concrezioni ideologiche" che edifici. Ed è interessante osservare come in essi politica contemporanea, arti visive, crisi della sinistra, collasso dell'idea di 'pubblico', prevalenza del discorso economico in qualsiasi ambito, sistema dell'arte, incapacità di 'leggere' gli spazi, etc si aggroviglino tra di loro in maniera quasi inestricabile.
Il progetto, ideato e curato da Christian Costa e Fabrizio Ajello, nasce durante il 2008 e in questi due anni ha prodotto indagini sul territorio e derive (focalizzate principalmente su ex Meccanotessile, Monastero di Sant’Orsola, area dell’Osmannoro e vari segmenti della città di Firenze), workshop, mostre, talk. Non ci interessa infatti la semplice produzione di “opere” da immettere nel mercato dell’arte quanto l’attivazione di processi partecipati e aggreganti capaci di creare un legame vivo ed entusiasmante tra pubblico e attività artistica.
Dal concept di Spazi Docili, disponibile integralmente sul nostro sito web:
Pezzi di città abbandonati, negletti, ignorati. Edifici storici murati, giardini monumentali divenuti terra incolta, strutture industriali fatiscenti, luoghi di cultura lasciati morire. Qui il potere, divenuto alterità inconoscibile, ci osserva. Il potere di ignorare o di riqualificare, di cambiare comunque la vita delle comunità. Non siamo noi a guardare tali spazi, sono essi a scrutare noi e ad imbarazzarci, a schiacciarci.
[…]
Il progetto Spazi docili intende esplorare le modalità attraverso le quali realtà come Firenze smentiscono il proprio stereotipo di città aperta, accogliente, ricca, culturalmente dinamica. La sottrazione di intere aree dal vissuto cittadino sembra essere ormai da anni una delle forme privilegiate attraverso le quali le classi dirigenti rendono palese la loro incapacità di gestire il territorio, riqualificarlo o anche solo connotarlo attraverso politiche culturali.
Questo progetto intende partire dalla documentazione degli spazi attraverso un discorso eminentemente urbanistico-architettonico-funzionale come chiave di lettura per capire e affrontare la sconcertante irrilevanza, in campo culturale ma non solo, della classe politica italiana.
Secondo aspetto del progetto è quello dell’analisi dei materiali raccolti, attraverso il coinvolgimento di tecnici e ricercatori secondo un approccio multidisciplinare, in una continua riflessione critica e divulgazione dei risultati.
Terzo livello è quello artistico: partire dalla documentazione e comprensione razionale della realtà per arrivare alla comprensione empatica, di pancia, arazionale, secondo le forme dell'arte. I linguaggi artistici per creare nuovo immaginario connesso ai luoghi; per far concepire alle persone modi diversi di vedere ed usare i loro spazi; per far uscire i luoghi dal degrado, che parte sempre, prima di tutto, dalle categorie secondo le quali guardiamo e valutiamo la realtà, a prescindere da essa. Il giudizio è già dentro di noi. E solo l'arte cambia tali forme mentali, e anche nel breve periodo. Così l'arte può cambiare il mondo.
www.spazidocili.org
info@spazidocili.org
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Fabrizio Ajello/Christian Costa
Spazi docili [Docile Spaces]: Uncharted territories
Istituto Geografico Militare, Florence, Italy
November 20th, 2010
An area inaccessible to the public: the Military Geographic Institute (Istituto Geografico Militare) in Florence.
A discipline of the Power: to map the existent.
The docile machines which make that activity possible.
As part of the Florens 2010 - Deep in Florens: I luoghi del silenzio festival, Fabrizio Ajello and Christian Costa will present the video installation Spazi Docili [Docile Spaces]: Uncharted territories.
A multi-projection on three screens focused on the corporeal function of sight, pivotal in cartographers' work as in understanding of urban and not urban spaces. Video sequences with a very slow, almost telluric, pace, which will compose together different visions of spaces, machines and maps, inaccessible until now, of the Military Geographic Institute (Istituto Geografico Militare) in Florence.
The map as skin, flesh, body of a territory. The eye catalogues the real, dissects it, comprehends it. Ultimately any map is the story of a look and every act of seeing produces, implicitly, a map of what was observed.
The aesthetic languages to create an echo between places and objects the public will see at last and their multiple possible interpretations.
ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE
via Cesare Battisti 10 – Florence, Italy
entrance h. 21:00, 22:00, 23:00 - booking required:
055-2264353 (9.00 am to 4.00 pm)
prenotazioni@teatrodellapergola.com
www.florens2010.com
---------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Spazi Docili [Docile Spaces] is the answer, in a form of public art project, to the disconcerting and exemplary situation of Florence, undisputed capital of Italian difficulties in understanding and dealing with "the contemporary" and its relation with the past.
The name, clearly after Michel Foucault, postulates the existence of spaces 'docile' to the Power in which the incompetence of the Italian political-bureaucratic-administrative class takes a touchable, concrete form. The areas we deal with look actually more like "ideologic concretions" than like buildings. It's interesting to observe how in these places contemporary politics, visual arts, left wing crisis, collapse of any idea of 'public', predominance of the economic prospective in every field, artsystem, inability to 'read' spaces, etc tangle all together in an almost inextricable way.
The project, conceived and curated by Christian Costa and Fabrizio Ajello, started in 2008. In these two years it produced field surveys and drifts/dérives (focused mainly on the former Mechano-textile complex, on the Sant'Orsola - Saint Ursula - former Monastery, on the Osmannoro area and on various other parts of the city of Florence), workshops, exhibitions, talks. As a matter of fact we are not interested simply in the production of “oeuvres” to put in the art market but rather in turning on participative and involving processes able to shape a living and exciting bond between public and artistic practices.
Excerpts from Spazi Docili [Docile Spaces]'s concept, fully published on our website:
Abandoned, neglected, ignored city chunks. Historic buildings walled up, monumental gardens turned into wilderness, crumbling industrial infrastructures, culture places left to die. Here the Power, turned into unknowable otherness, observes us. The power to overlook or to restore, to change anyway the life of people. It’s not us who are looking at such spaces, but it’s them who are scanning us making us uncomfortable, overwhelming us.
[…]
Spazi docili [Docile Spaces] aims to explore the ways contexts like Florence deny their own stereotype of open, welcoming, rich, culturally dynamic cities. The exclusion from city life seems to be in years by now one of the preferred ways used by ruling classes to reveal their inaptitude to govern urban areas, to renovate them or even only to mark them with cultural policies.
The project starts using spaces documentation - with urbanistic-architectural-functional tools - as a key to understand and confront the embarrassing irrelevance, regarding culture but not only, of italian politics.
The second layer of this project is focused on analysis of gathered materials. Researchers and specialists of different fields will be involved in a constant critical reflection and diffusion of results.
The third layer is the artistic one: from documentation and rational understanding of reality to empathetic, visceral, arational understanding. Artistic media to shape new ways to imagine places; to suggest to the people new ways of seeing and using their own spaces; to free places from urban decay, which is always based on the categories we use to see and judge, apart from the reality of facts. The judgement is already inside us. Only art can change these mental biases, even in short amounts of time. In this way art can change the world.
Una disciplina del Potere: mappare l’esistente.
Le macchine docili che rendono possibile tale attività.
Nell'ambito di Florens 2010 - Deep in Florens: I luoghi del silenzio Fabrizio Ajello e Christian Costa presentano l'installazione video Spazi Docili: Uncharted territories.
Una multiproiezione su tre schermi che esalti la funzione corporea del vedere, centrale nell’attività dei cartografi come nella comprensione degli spazi, urbani e non. Sequenze video dal ritmo lentissimo, quasi tellurico, che compongano insieme la visione degli ambienti, dei macchinari e delle mappe, tutti finora inaccessibili, dell’Istituto Geografico Militare di Firenze.
La mappa come pelle, carne, corpo di un territorio. Lo sguardo cataloga il reale, lo seziona, lo comprende. In ultima analisi qualunque mappa è la storia di uno sguardo e qualsiasi modalità del vedere genera, implicitamente, una mappa di ciò che si è osservato.
I linguaggi estetici per generare un’eco tra i luoghi e gli oggetti finalmente visionabili dal pubblico e le loro molteplici interpretazioni possibili.
ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE
via Cesare Battisti 10 – Firenze
ingresso su prenotazione alle 21:00, 22:00, 23:00:
055-2264353 (dalle 9.00 alle 16.00)
prenotazioni@teatrodellapergola.com
www.florens2010.com
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Spazi Docili è la risposta in chiave di progetto di arte pubblica ad una realtà sconcertante ed esemplare come quella di Firenze, indiscussa capitale della difficoltà italiana nel comprendere e gestire il contemporaneo e il relativo rapporto con il passato.
Il nome, ovviamente foucaultiano, postula l'esistenza di spazi 'docili' al Potere in cui l'incompetenza della classe politico-burocratico-amministrativa italiana prende forme addirittura tangibili, concrete. In effetti le aree di cui ci occupiamo sembrano molto più "concrezioni ideologiche" che edifici. Ed è interessante osservare come in essi politica contemporanea, arti visive, crisi della sinistra, collasso dell'idea di 'pubblico', prevalenza del discorso economico in qualsiasi ambito, sistema dell'arte, incapacità di 'leggere' gli spazi, etc si aggroviglino tra di loro in maniera quasi inestricabile.
Il progetto, ideato e curato da Christian Costa e Fabrizio Ajello, nasce durante il 2008 e in questi due anni ha prodotto indagini sul territorio e derive (focalizzate principalmente su ex Meccanotessile, Monastero di Sant’Orsola, area dell’Osmannoro e vari segmenti della città di Firenze), workshop, mostre, talk. Non ci interessa infatti la semplice produzione di “opere” da immettere nel mercato dell’arte quanto l’attivazione di processi partecipati e aggreganti capaci di creare un legame vivo ed entusiasmante tra pubblico e attività artistica.
Dal concept di Spazi Docili, disponibile integralmente sul nostro sito web:
Pezzi di città abbandonati, negletti, ignorati. Edifici storici murati, giardini monumentali divenuti terra incolta, strutture industriali fatiscenti, luoghi di cultura lasciati morire. Qui il potere, divenuto alterità inconoscibile, ci osserva. Il potere di ignorare o di riqualificare, di cambiare comunque la vita delle comunità. Non siamo noi a guardare tali spazi, sono essi a scrutare noi e ad imbarazzarci, a schiacciarci.
[…]
Il progetto Spazi docili intende esplorare le modalità attraverso le quali realtà come Firenze smentiscono il proprio stereotipo di città aperta, accogliente, ricca, culturalmente dinamica. La sottrazione di intere aree dal vissuto cittadino sembra essere ormai da anni una delle forme privilegiate attraverso le quali le classi dirigenti rendono palese la loro incapacità di gestire il territorio, riqualificarlo o anche solo connotarlo attraverso politiche culturali.
Questo progetto intende partire dalla documentazione degli spazi attraverso un discorso eminentemente urbanistico-architettonico-funzionale come chiave di lettura per capire e affrontare la sconcertante irrilevanza, in campo culturale ma non solo, della classe politica italiana.
Secondo aspetto del progetto è quello dell’analisi dei materiali raccolti, attraverso il coinvolgimento di tecnici e ricercatori secondo un approccio multidisciplinare, in una continua riflessione critica e divulgazione dei risultati.
Terzo livello è quello artistico: partire dalla documentazione e comprensione razionale della realtà per arrivare alla comprensione empatica, di pancia, arazionale, secondo le forme dell'arte. I linguaggi artistici per creare nuovo immaginario connesso ai luoghi; per far concepire alle persone modi diversi di vedere ed usare i loro spazi; per far uscire i luoghi dal degrado, che parte sempre, prima di tutto, dalle categorie secondo le quali guardiamo e valutiamo la realtà, a prescindere da essa. Il giudizio è già dentro di noi. E solo l'arte cambia tali forme mentali, e anche nel breve periodo. Così l'arte può cambiare il mondo.
www.spazidocili.org
info@spazidocili.org
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Fabrizio Ajello/Christian Costa
Spazi docili [Docile Spaces]: Uncharted territories
Istituto Geografico Militare, Florence, Italy
November 20th, 2010
An area inaccessible to the public: the Military Geographic Institute (Istituto Geografico Militare) in Florence.
A discipline of the Power: to map the existent.
The docile machines which make that activity possible.
As part of the Florens 2010 - Deep in Florens: I luoghi del silenzio festival, Fabrizio Ajello and Christian Costa will present the video installation Spazi Docili [Docile Spaces]: Uncharted territories.
A multi-projection on three screens focused on the corporeal function of sight, pivotal in cartographers' work as in understanding of urban and not urban spaces. Video sequences with a very slow, almost telluric, pace, which will compose together different visions of spaces, machines and maps, inaccessible until now, of the Military Geographic Institute (Istituto Geografico Militare) in Florence.
The map as skin, flesh, body of a territory. The eye catalogues the real, dissects it, comprehends it. Ultimately any map is the story of a look and every act of seeing produces, implicitly, a map of what was observed.
The aesthetic languages to create an echo between places and objects the public will see at last and their multiple possible interpretations.
ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE
via Cesare Battisti 10 – Florence, Italy
entrance h. 21:00, 22:00, 23:00 - booking required:
055-2264353 (9.00 am to 4.00 pm)
prenotazioni@teatrodellapergola.com
www.florens2010.com
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Spazi Docili [Docile Spaces] is the answer, in a form of public art project, to the disconcerting and exemplary situation of Florence, undisputed capital of Italian difficulties in understanding and dealing with "the contemporary" and its relation with the past.
The name, clearly after Michel Foucault, postulates the existence of spaces 'docile' to the Power in which the incompetence of the Italian political-bureaucratic-administrative class takes a touchable, concrete form. The areas we deal with look actually more like "ideologic concretions" than like buildings. It's interesting to observe how in these places contemporary politics, visual arts, left wing crisis, collapse of any idea of 'public', predominance of the economic prospective in every field, artsystem, inability to 'read' spaces, etc tangle all together in an almost inextricable way.
The project, conceived and curated by Christian Costa and Fabrizio Ajello, started in 2008. In these two years it produced field surveys and drifts/dérives (focused mainly on the former Mechano-textile complex, on the Sant'Orsola - Saint Ursula - former Monastery, on the Osmannoro area and on various other parts of the city of Florence), workshops, exhibitions, talks. As a matter of fact we are not interested simply in the production of “oeuvres” to put in the art market but rather in turning on participative and involving processes able to shape a living and exciting bond between public and artistic practices.
Excerpts from Spazi Docili [Docile Spaces]'s concept, fully published on our website:
Abandoned, neglected, ignored city chunks. Historic buildings walled up, monumental gardens turned into wilderness, crumbling industrial infrastructures, culture places left to die. Here the Power, turned into unknowable otherness, observes us. The power to overlook or to restore, to change anyway the life of people. It’s not us who are looking at such spaces, but it’s them who are scanning us making us uncomfortable, overwhelming us.
[…]
Spazi docili [Docile Spaces] aims to explore the ways contexts like Florence deny their own stereotype of open, welcoming, rich, culturally dynamic cities. The exclusion from city life seems to be in years by now one of the preferred ways used by ruling classes to reveal their inaptitude to govern urban areas, to renovate them or even only to mark them with cultural policies.
The project starts using spaces documentation - with urbanistic-architectural-functional tools - as a key to understand and confront the embarrassing irrelevance, regarding culture but not only, of italian politics.
The second layer of this project is focused on analysis of gathered materials. Researchers and specialists of different fields will be involved in a constant critical reflection and diffusion of results.
The third layer is the artistic one: from documentation and rational understanding of reality to empathetic, visceral, arational understanding. Artistic media to shape new ways to imagine places; to suggest to the people new ways of seeing and using their own spaces; to free places from urban decay, which is always based on the categories we use to see and judge, apart from the reality of facts. The judgement is already inside us. Only art can change these mental biases, even in short amounts of time. In this way art can change the world.
20
novembre 2010
Fabrizio Ajello / Christian Costa – Spazi docili: Uncharted territories
20 novembre 2010
arte contemporanea
serata - evento
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Location
ISTITUTO GEOGRAFICO MILITARE
Firenze, Via Cesare Battisti, 10, (Firenze)
Firenze, Via Cesare Battisti, 10, (Firenze)
Biglietti
ingresso su prenotazione
Vernissage
20 Novembre 2010, alle 21:00, 22:00, 23:00
Sito web
www.spazidocili.org
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