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Fabrizio Bellanca – Never been here / Jamais été ici
Never been here titolo scelto dall’artista per le due diverse chiavi di lettura. La prima rimanda al Castel Baradello nuovo concept di sede espositiva di arte contemporanea a Como; la seconda correlata alla perdita di connessione dell’uomo con i luoghi divenuti dei contenitori “temporanei” di vita.
Comunicato stampa
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Never been here / Jamais ètè ici
“Never Been Here (mai stato qui)” è il titolo della terza mostra di Slow Moon.
Non sono mai stato qui è una frase che si presta a diverse letture, la prima intima e personale, Fabrizio Bellanca, di origine romane ma comasco d.o.c., non ha mai esposto al Castel Baradello; semplicemente perché il Castello … non è mai stato un luogo di esposizione di opere di arte contemporanea.
Da qui una seconda lettura; nonostante il Castello sia un simbolo della città, di fatto è considerato uno spazio esterno alla città stessa; la distanza fisica, seppur esigua - pochi minuti da Camerlata - diventano una distanza, nell’immaginario, molto più grande; isolandolo nel mezzo del Parco e de-stinandolo a un pubblico (quasi) elettivo.
Il programma di mostre, insieme alla rassegna Castello Live! rientrano in un progetto più ampio, quello di un atto di restituzione: riconsegnare il luogo-parco e il Castello alla città di Como, ma anche a un pubblico internazionale. Una iniziativa che Slow Lake Como e Slow Moon – insieme – hanno intenzione di attuare. Fare tornare questi luoghi a essere parte integrante della città, come un quartiere cittadino, aperto a tutti, laboratorio di sperimentazione e ricco di eventi: mostre, reading, concerti e pièce teatrali.
La stagione di Castello Live! prosegue il 05 agosto con il concerto Tinere Harpa, giorno del vernissage della mostra, per proseguire il 09 settembre con l’esibizione dei Monochrome the City. L’offerta si completa con le escursioni di Slow Lake Como e con la stagione estiva della Polveriera in Valbasca.
Arte, cultura e territorio i tre cardini del progetto Slow Lake Como e Slow Moon.
La mostra
Come nelle precedenti esibizioni, le installazioni sono realizzate secondo un percorso ragionato all’interno dei piani della Torre. L’esposizione diventa uno storytelling narrativo per lo spettatore.
Ogni livello esprime un concetto diverso, una moltiplicazione sia di forme che di contenuti.
Iniziamo dalle opere a specchio, che diventano doppie con il loro riflesso, ed esprimono il concetto che se l’opera è lo spirito dell’artista, il riflesso diventa, a sua volta, lo spirito dell’opera. Il manufatto umano è soggetto al capriccio della luce, mutevole, nel percorso naturale del giorno, filtra dalle finestre della torre illuminandole e creando effetti diversi e cangianti. Un’iterazione tra la meccanica umana e il ritmo ciclico degli elementi dell’ambiente circostante.
Questa commistione di uomo e natura la ritroviamo nella sezione urban nature; questa evidenzia la contrapposizione tra opera umana ed elemento ambientale primitivo e originale. Se fino a oggi questo era un momento di scontro, assoggettamento o distruzione – il messaggio che viene restituito dall’opera dell’artista è quello di (ri)creare un nuovo equilibrio; dove i due soggetti divengono equivalenti ed equipotenti. Uno ying e uno yang; due forze spirituali che coesistono solo se unite insieme.
Un messaggio di auspicio e un invito per ricercare un nuovo equilibrio tra uomo e natura.
Importantissimi sono gli oggetti - artefatti fisici o immaginari - opera dell’uomo e del suo ingegno e ricchi di wu: la Torre ha il wu, questo sua carica di saggezza e comprensione del tutto (come potremmo tradurre il termine originale cinese), acquistato attraverso i secoli.
È sempre stata simbolo di sorveglianza (non per nulla il castello è anche noto come il guardiano di pietra) e inseriti nelle diverse sezioni della mostra ci sono immagini di moderni guardiani: telecamere e droni che vigilano. Troviamo anche un'altra opera emblematica che cita la frase if you see something, say “something”, prepotentemente entrata nel nostro quotidiano, alla quale viene contrapposta in modo quasi scherzoso, ma non banale if you see nothing say “nothing”.
Un monito per smettere con la sovraesposizione cacofonica di pensieri/messaggi e, anche, un invito per un ritorno all’essenziale, alla natura, al rapporto tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda.
Il wu dicevamo: saggezza e comprensione. Tanto noi ne diamo, tanto noi ne acquistiamo.
Infologistiche:
Never been here / Jamais ètè ici di Fabrizio Bellanca
Curatrice della mostra Federica dell’Oca
Dal 05 agosto 2022 al 09 ottobre 2022
La mostra è organizzata da Slow Moon Arts & Events – Openartelier, con la co-progettazione di Slow Lake Como e dell’Ente Parco Regionale Spina Verde.
Evento sponsorizzato da Dremel Italia
Media partner CiaoComo
Inaugurazione 05 agosto 2022 dalle ore 17:00 (ingresso libero),
Orari Visita:
sabato e domenica ore 9.30-18 (visite guidate ogni ora)
Castello Baradello di Como (Via Castel Baradello 5)
Contatti e prenotazioni: +39 3920279675 | Info@slowlakecomo.com
Biglietti Castello: https://bit.ly/3u0eKAZ
Slow Moon
https://www.facebook.com/SlowMoonEvent
https://www.instagram.com/slowmoonarts/
Slow Lake Como
https://www.facebook.com/slowlakecomo
https://www.instagram.com/slowlakecomo/
https://www.slowlakecomo.com/
Ente Parco Regionale Spina Verde
https://www.facebook.com/spinaverde/
https://www.spinaverde.it/
Openartelier
https://www.openartelier.it/
Fabrizio Bellanca
https://www.facebook.com/fabriziobellanca.art
https://www.instagram.com/bellancafabrizio/
https://fabriziobellanca.com/
Fabrizio Bellanca
Fabrizio Bellanca è nato a Roma nel 1968. Trasferitosi a Como, ha frequentato il liceo artistico G. Ter-ragni diplomandosi nel 1987. Successivamente ha conseguito il diploma di Grafico pubblicitario presso l’Istituto Superiore di Grafica Pubblicitaria del Castello Sforzesco di Milano nel 1991. Il primo approccio con l’arte avviene già nel 1989, dove si accosta alla tecnica dei graffiti metropolitani e del Writing, intervenendo sulla tela con colori forti e forme geometriche astratte. Bellanca ama spe-rimentare, utilizzare nuovi materiali, ed introduce nelle sue opere la resina applicata a gocce, che conferisce un effetto lucidissimo, bagnato, che esalta i colori.
Sul finire degli anni novanta l’artista si accosta all’action painting, che realizza ad olio su superfici materiche. Le sue opere spaziano dal figurativo all’astratto, in una continua ricerca di nuove tecni-che e forme espressive. Ma la vera rivoluzione avviene nel 2004, quando Bellanca “scopre” l’acciaio in lastre; agisce su questo materiale con il Dremel, un mini trapano che utilizza punte in pie-tra e diamantate, che creano un sorprendente effetto simile a quello del tratto di una matita.
I soggetti sono persone, luoghi, edifici, quasi sempre in grande formato. La sperimentazione ancora una volta non si ferma, si spinge fino alla musica; accompagnato dal gruppo Blue Silk, realizza per-formances artistico musicali in cui il suono del trapano che incide l’acciaio, accompagnato da ar-pa e chitarra elettrica, diventa una melodia. L’artista continua fino ad oggi ad operare sull’acciaio, e su un altro metallo, l’alluminio, sul quale opera con colori da stampa in sovrapposizione a colori per vetro e Letraset.
Fabrizio Bellanca vive e lavora a Como, dove è titolare dell’agenzia di grafica pubblicitaria “Fab”, che si occupa della realizzazione di immagine aziendale, editoria e siti web.
“Never Been Here (mai stato qui)” è il titolo della terza mostra di Slow Moon.
Non sono mai stato qui è una frase che si presta a diverse letture, la prima intima e personale, Fabrizio Bellanca, di origine romane ma comasco d.o.c., non ha mai esposto al Castel Baradello; semplicemente perché il Castello … non è mai stato un luogo di esposizione di opere di arte contemporanea.
Da qui una seconda lettura; nonostante il Castello sia un simbolo della città, di fatto è considerato uno spazio esterno alla città stessa; la distanza fisica, seppur esigua - pochi minuti da Camerlata - diventano una distanza, nell’immaginario, molto più grande; isolandolo nel mezzo del Parco e de-stinandolo a un pubblico (quasi) elettivo.
Il programma di mostre, insieme alla rassegna Castello Live! rientrano in un progetto più ampio, quello di un atto di restituzione: riconsegnare il luogo-parco e il Castello alla città di Como, ma anche a un pubblico internazionale. Una iniziativa che Slow Lake Como e Slow Moon – insieme – hanno intenzione di attuare. Fare tornare questi luoghi a essere parte integrante della città, come un quartiere cittadino, aperto a tutti, laboratorio di sperimentazione e ricco di eventi: mostre, reading, concerti e pièce teatrali.
La stagione di Castello Live! prosegue il 05 agosto con il concerto Tinere Harpa, giorno del vernissage della mostra, per proseguire il 09 settembre con l’esibizione dei Monochrome the City. L’offerta si completa con le escursioni di Slow Lake Como e con la stagione estiva della Polveriera in Valbasca.
Arte, cultura e territorio i tre cardini del progetto Slow Lake Como e Slow Moon.
La mostra
Come nelle precedenti esibizioni, le installazioni sono realizzate secondo un percorso ragionato all’interno dei piani della Torre. L’esposizione diventa uno storytelling narrativo per lo spettatore.
Ogni livello esprime un concetto diverso, una moltiplicazione sia di forme che di contenuti.
Iniziamo dalle opere a specchio, che diventano doppie con il loro riflesso, ed esprimono il concetto che se l’opera è lo spirito dell’artista, il riflesso diventa, a sua volta, lo spirito dell’opera. Il manufatto umano è soggetto al capriccio della luce, mutevole, nel percorso naturale del giorno, filtra dalle finestre della torre illuminandole e creando effetti diversi e cangianti. Un’iterazione tra la meccanica umana e il ritmo ciclico degli elementi dell’ambiente circostante.
Questa commistione di uomo e natura la ritroviamo nella sezione urban nature; questa evidenzia la contrapposizione tra opera umana ed elemento ambientale primitivo e originale. Se fino a oggi questo era un momento di scontro, assoggettamento o distruzione – il messaggio che viene restituito dall’opera dell’artista è quello di (ri)creare un nuovo equilibrio; dove i due soggetti divengono equivalenti ed equipotenti. Uno ying e uno yang; due forze spirituali che coesistono solo se unite insieme.
Un messaggio di auspicio e un invito per ricercare un nuovo equilibrio tra uomo e natura.
Importantissimi sono gli oggetti - artefatti fisici o immaginari - opera dell’uomo e del suo ingegno e ricchi di wu: la Torre ha il wu, questo sua carica di saggezza e comprensione del tutto (come potremmo tradurre il termine originale cinese), acquistato attraverso i secoli.
È sempre stata simbolo di sorveglianza (non per nulla il castello è anche noto come il guardiano di pietra) e inseriti nelle diverse sezioni della mostra ci sono immagini di moderni guardiani: telecamere e droni che vigilano. Troviamo anche un'altra opera emblematica che cita la frase if you see something, say “something”, prepotentemente entrata nel nostro quotidiano, alla quale viene contrapposta in modo quasi scherzoso, ma non banale if you see nothing say “nothing”.
Un monito per smettere con la sovraesposizione cacofonica di pensieri/messaggi e, anche, un invito per un ritorno all’essenziale, alla natura, al rapporto tra l’uomo e l’ambiente che lo circonda.
Il wu dicevamo: saggezza e comprensione. Tanto noi ne diamo, tanto noi ne acquistiamo.
Infologistiche:
Never been here / Jamais ètè ici di Fabrizio Bellanca
Curatrice della mostra Federica dell’Oca
Dal 05 agosto 2022 al 09 ottobre 2022
La mostra è organizzata da Slow Moon Arts & Events – Openartelier, con la co-progettazione di Slow Lake Como e dell’Ente Parco Regionale Spina Verde.
Evento sponsorizzato da Dremel Italia
Media partner CiaoComo
Inaugurazione 05 agosto 2022 dalle ore 17:00 (ingresso libero),
Orari Visita:
sabato e domenica ore 9.30-18 (visite guidate ogni ora)
Castello Baradello di Como (Via Castel Baradello 5)
Contatti e prenotazioni: +39 3920279675 | Info@slowlakecomo.com
Biglietti Castello: https://bit.ly/3u0eKAZ
Slow Moon
https://www.facebook.com/SlowMoonEvent
https://www.instagram.com/slowmoonarts/
Slow Lake Como
https://www.facebook.com/slowlakecomo
https://www.instagram.com/slowlakecomo/
https://www.slowlakecomo.com/
Ente Parco Regionale Spina Verde
https://www.facebook.com/spinaverde/
https://www.spinaverde.it/
Openartelier
https://www.openartelier.it/
Fabrizio Bellanca
https://www.facebook.com/fabriziobellanca.art
https://www.instagram.com/bellancafabrizio/
https://fabriziobellanca.com/
Fabrizio Bellanca
Fabrizio Bellanca è nato a Roma nel 1968. Trasferitosi a Como, ha frequentato il liceo artistico G. Ter-ragni diplomandosi nel 1987. Successivamente ha conseguito il diploma di Grafico pubblicitario presso l’Istituto Superiore di Grafica Pubblicitaria del Castello Sforzesco di Milano nel 1991. Il primo approccio con l’arte avviene già nel 1989, dove si accosta alla tecnica dei graffiti metropolitani e del Writing, intervenendo sulla tela con colori forti e forme geometriche astratte. Bellanca ama spe-rimentare, utilizzare nuovi materiali, ed introduce nelle sue opere la resina applicata a gocce, che conferisce un effetto lucidissimo, bagnato, che esalta i colori.
Sul finire degli anni novanta l’artista si accosta all’action painting, che realizza ad olio su superfici materiche. Le sue opere spaziano dal figurativo all’astratto, in una continua ricerca di nuove tecni-che e forme espressive. Ma la vera rivoluzione avviene nel 2004, quando Bellanca “scopre” l’acciaio in lastre; agisce su questo materiale con il Dremel, un mini trapano che utilizza punte in pie-tra e diamantate, che creano un sorprendente effetto simile a quello del tratto di una matita.
I soggetti sono persone, luoghi, edifici, quasi sempre in grande formato. La sperimentazione ancora una volta non si ferma, si spinge fino alla musica; accompagnato dal gruppo Blue Silk, realizza per-formances artistico musicali in cui il suono del trapano che incide l’acciaio, accompagnato da ar-pa e chitarra elettrica, diventa una melodia. L’artista continua fino ad oggi ad operare sull’acciaio, e su un altro metallo, l’alluminio, sul quale opera con colori da stampa in sovrapposizione a colori per vetro e Letraset.
Fabrizio Bellanca vive e lavora a Como, dove è titolare dell’agenzia di grafica pubblicitaria “Fab”, che si occupa della realizzazione di immagine aziendale, editoria e siti web.
05
agosto 2022
Fabrizio Bellanca – Never been here / Jamais été ici
Dal 05 agosto al 09 ottobre 2022
arte contemporanea
Location
CASTEL BARADELLO
Como, Via Castel Baradello, (CO)
Como, Via Castel Baradello, (CO)
Biglietti
Orari d'apertura Castello Baradello: tutti i sabati e le domeniche dalle 9.30 alle 18 (tour guidati ogni ora)
Costo: adulti 7€ bambini 5€ (fino ai 5 anni gratis)
Prenotazione consigliata
https://bit.ly/3u0eKAZ
Orario di apertura
Sabato e Domenica ore 9-18
Vernissage
5 Agosto 2022, Inaugurazione 05 agosto 2022 dalle ore 17:00 (ingresso libero)
Sito web
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SLOW MOON
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