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Fabrizio Cicconi / Kai-Uwe Schulte-Bunert – 2_luoghi divisi
Il progetto dei due fotografi indaga un’area di comune interesse: due città di confine Gorizia/ Nova Gorica tra Italia e Slovenia e Görlitz/ Zgorzelec tra Germania e Polonia, accomunate da un simile passato mitteleuropeo e da un destino parallelo
Comunicato stampa
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comunicato stampa
I temi della memoria e del confine sono stati al centro dell’edizione 2008 di Spilimbergo Fotografia, il percorso espositivo composto da undici mostre allestite nel corso dell’estate (alcune tuttora visitabili) nella zona della pedemontana pordenonese con protagonisti e autori d’eccezione.
Conclusione ideale di questo vero e proprio festival della fotografia promosso dal CRAF - Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia, presieduto dal Sindaco di Splimbergo Renzo Francesconi con il coordinamento scientifico di Antonio Giusa – è la mostra che sarà allestita nelle sale dei Musei Provinciali di Borgo Castello con il contributo della Provincia di Gorizia, su iniziativa dell’Assessore alla Cultura Roberta De Martin, “2_LUOGHI DIVISI – Fotografie di Fabrizio Cicconi e Kai-Uwe Schulte-Bunert”, che indaga due città di confine, Gorizia / Nova Gorica tra Italia e Slovenia e Görlitz / Zgorzelec tra Germania e Polonia, accomunate da un simile passato mitteleuropeo e da un destino parallelo. La mostra - che vede insieme al contributo della Provincia di Gorizia quello della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, la collaborazione dei Musei Provinciali di Gorizia, il coordinamento del CRAF e il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Comune di Gorizia - sarà inaugurata venerdì 12 settembre alle 18.00 (con una vernice riservata alla stampa in programma alle 16.30) e sarà aperta ufficialmente al pubblico sabato 13 settembre per rimanere visitabile fino a domenica 12 ottobre tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 9.00 alle 19.00.
I due fotografi Cicconi (Reggio Emilia, 1964) e Schulte-Bunert (Aschersleben, ex RDT, 1969) hanno intrapreso una ricerca durata quasi tre anni su queste due città gemelle per storia che, a seguito di accordi internazionali, furono entrambe divise in due parti dopo la seconda Guerra Mondiale: Gorizia, tramite una linea di demarcazione artificiale, venne spartita tra l’ Italia e l’allora Jugoslavia (dalla parte jugoslava sorse Nova Gorica), mentre Görlitz / Zgorzelec venne divisa, sfruttando la separazione naturale creata dal fiume Neiße/Nysa, tra Germania e Polonia.
La storia dei confini europei è stata fino a poco tempo fa una storia molto tormentata. Oggi si può essere pressoché certi del fatto che nella gran parte d’Europa i confini non subiranno più alcun spostamento. Ciò nonostante alcuni continuano a cambiare il loro carattere. È da queste basi che prende il via il progetto dell’artista italiano e del suo collega tedesco, un lavoro che cerca di tendere un arco temporale tra l’Europa del dopoguerra e quella di oggi. Al centro della loro ricerca ci sono due coppie di città con un retroterra storico simile, che in quanto tali si pongono come emblema della storia recente e del futuro dell’Europa. Quella separazione che dopo il 1945 sembrava irrevocabile muta radicalmente con le trasformazioni portate dalla caduta del muro di Berlino e dal recente ingresso di Polonia e Slovenia nell’Unione Europea, e successivamente nei paesi del patto di Schengen, cambiando il carattere fisico e politico dei confini. Oggi i confini possono essere considerati pura storia, le divisioni hanno assunto un diverso carattere e il futuro verrà sicuramente costruito più sulle cose in comune che sulle differenze. I segni di una storia e di un presente di separazione sono visibili come lo sono tuttavia quelli di un passato e di un futuro comuni.
Le due/quattro città hanno ricevuto letture diverse da parte dei due artisti, anche se nel lavoro di entrambi il confine non viene mai rappresentato e messo in primo piano. Da un lato Kai-Uwe Schulte-Bunert ha ricercato luoghi marginali e disabitati, mentre Fabrizio Cicconi ha sviscerato il tema attraverso ritratti in riprese frontali e quasi a figura intera.
Scrive Martin Pollack, curatore del catalogo della mostra: “le fotografie mostrano abitanti delle zone di confine, persone comuni e situazioni cittadine che possiamo incontrare ovunque: una ragazza con un caldo berretto di lana, una donna dai capelli rossi per mano a una bambina con un giaccone verde, due ragazze, una con occhiali alla moda, una panchina dipinta di verde davanti ad un muro di cemento, un parco giochi coperto di neve… Il confine non si vede da nessuna parte. Rimane sullo sfondo, sappiamo che è lì, nelle immediate vicinanze, forse distante solo un tiro di schioppo, però non lo vediamo. Ma naturalmente esiste, esiste soprattutto nelle teste della gente, ed è lì che si è saldamente installato, forse più saldamente e più profondamente che nella realtà”.
I temi della memoria e del confine sono stati al centro dell’edizione 2008 di Spilimbergo Fotografia, il percorso espositivo composto da undici mostre allestite nel corso dell’estate (alcune tuttora visitabili) nella zona della pedemontana pordenonese con protagonisti e autori d’eccezione.
Conclusione ideale di questo vero e proprio festival della fotografia promosso dal CRAF - Centro di Ricerca e Archiviazione della Fotografia, presieduto dal Sindaco di Splimbergo Renzo Francesconi con il coordinamento scientifico di Antonio Giusa – è la mostra che sarà allestita nelle sale dei Musei Provinciali di Borgo Castello con il contributo della Provincia di Gorizia, su iniziativa dell’Assessore alla Cultura Roberta De Martin, “2_LUOGHI DIVISI – Fotografie di Fabrizio Cicconi e Kai-Uwe Schulte-Bunert”, che indaga due città di confine, Gorizia / Nova Gorica tra Italia e Slovenia e Görlitz / Zgorzelec tra Germania e Polonia, accomunate da un simile passato mitteleuropeo e da un destino parallelo. La mostra - che vede insieme al contributo della Provincia di Gorizia quello della Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia, la collaborazione dei Musei Provinciali di Gorizia, il coordinamento del CRAF e il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Comune di Gorizia - sarà inaugurata venerdì 12 settembre alle 18.00 (con una vernice riservata alla stampa in programma alle 16.30) e sarà aperta ufficialmente al pubblico sabato 13 settembre per rimanere visitabile fino a domenica 12 ottobre tutti i giorni, escluso il lunedì, dalle 9.00 alle 19.00.
I due fotografi Cicconi (Reggio Emilia, 1964) e Schulte-Bunert (Aschersleben, ex RDT, 1969) hanno intrapreso una ricerca durata quasi tre anni su queste due città gemelle per storia che, a seguito di accordi internazionali, furono entrambe divise in due parti dopo la seconda Guerra Mondiale: Gorizia, tramite una linea di demarcazione artificiale, venne spartita tra l’ Italia e l’allora Jugoslavia (dalla parte jugoslava sorse Nova Gorica), mentre Görlitz / Zgorzelec venne divisa, sfruttando la separazione naturale creata dal fiume Neiße/Nysa, tra Germania e Polonia.
La storia dei confini europei è stata fino a poco tempo fa una storia molto tormentata. Oggi si può essere pressoché certi del fatto che nella gran parte d’Europa i confini non subiranno più alcun spostamento. Ciò nonostante alcuni continuano a cambiare il loro carattere. È da queste basi che prende il via il progetto dell’artista italiano e del suo collega tedesco, un lavoro che cerca di tendere un arco temporale tra l’Europa del dopoguerra e quella di oggi. Al centro della loro ricerca ci sono due coppie di città con un retroterra storico simile, che in quanto tali si pongono come emblema della storia recente e del futuro dell’Europa. Quella separazione che dopo il 1945 sembrava irrevocabile muta radicalmente con le trasformazioni portate dalla caduta del muro di Berlino e dal recente ingresso di Polonia e Slovenia nell’Unione Europea, e successivamente nei paesi del patto di Schengen, cambiando il carattere fisico e politico dei confini. Oggi i confini possono essere considerati pura storia, le divisioni hanno assunto un diverso carattere e il futuro verrà sicuramente costruito più sulle cose in comune che sulle differenze. I segni di una storia e di un presente di separazione sono visibili come lo sono tuttavia quelli di un passato e di un futuro comuni.
Le due/quattro città hanno ricevuto letture diverse da parte dei due artisti, anche se nel lavoro di entrambi il confine non viene mai rappresentato e messo in primo piano. Da un lato Kai-Uwe Schulte-Bunert ha ricercato luoghi marginali e disabitati, mentre Fabrizio Cicconi ha sviscerato il tema attraverso ritratti in riprese frontali e quasi a figura intera.
Scrive Martin Pollack, curatore del catalogo della mostra: “le fotografie mostrano abitanti delle zone di confine, persone comuni e situazioni cittadine che possiamo incontrare ovunque: una ragazza con un caldo berretto di lana, una donna dai capelli rossi per mano a una bambina con un giaccone verde, due ragazze, una con occhiali alla moda, una panchina dipinta di verde davanti ad un muro di cemento, un parco giochi coperto di neve… Il confine non si vede da nessuna parte. Rimane sullo sfondo, sappiamo che è lì, nelle immediate vicinanze, forse distante solo un tiro di schioppo, però non lo vediamo. Ma naturalmente esiste, esiste soprattutto nelle teste della gente, ed è lì che si è saldamente installato, forse più saldamente e più profondamente che nella realtà”.
12
settembre 2008
Fabrizio Cicconi / Kai-Uwe Schulte-Bunert – 2_luoghi divisi
Dal 12 settembre al 12 ottobre 2008
fotografia
Location
MUSEI PROVINCIALI
Gorizia, Località Borgo Castello, (Gorizia)
Gorizia, Località Borgo Castello, (Gorizia)
Orario di apertura
da martedì a domenica dalle 9 alle 19, lunedì chiuso
Vernissage
12 Settembre 2008, ore 18
Autore