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Fabrizio Corneli
La personale di Fabrizio Corneli è l’occasione dopo diversi anni dalla precedente alla Galleria Vannucci per verificare gli sviluppi della sua personale ricerca. I suoi lavori, sono il frutto di elaborati calcoli stupiscono infatti da sempre per l’inimitabile utilizzo poetico della luce e dell’ombra
Comunicato stampa
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La personale di Fabrizio Corneli è l’occasione dopo diversi anni dalla precedente alla galleria Vannucci per verificare gli sviluppi della sua personale ricerca. I suoi lavori, sono il frutto di elaborati calcoli stupiscono infatti da sempre per l'inimitabile utilizzo poetico della luce e dell'ombra.
..... Grazie allo sviluppo tecnico abbiamo migliori possibilità per illuminare gli spazi e gli edifici. Questo è indubbiamente vero in termini di risparmio, ma non lo è da un punto di vista artistico, dove sono ancora validi i presupposti di sempre. Sono ancora validi, perché la luce del giorno è la stessa, i nostri occhi sono gli stessi e anche la conoscenza della geometria e dei fenomeni ottici sono gli stessi di sempre. L’uomo costruisce case in pietra e in legno e questi materiali possono essere visivamente percepiti attraverso la luce. La luce stessa non può essere percepita a meno che non incontri, rifletta e o sia trasmessa attraverso ambienti, superfici di diverse textures e colore. I materiali rendono la luce visibile e la luce rende i materiali visibili. E’ attraverso questi elementi che percepiamo le infinite forme dei fenomeni luminosi. Un esposimetro non percepisce niente. Ha la sola capacità di misurare la quantità di luce (mai la qualità)! Quando noi architetti, progettisti illuminotecnici e artisti parliamo di luce si dovrebbe intendere come luce percepita/vissuta.......
Olle Anderson Architect, light designer, Professor emeritus, Dr Honoris Causa, dal testo galleria Vannucci “l’arte dell’illuminazione”, Goteborg 19.01.2019
“Esiste una dimensione oltre a quelle che l’uomo già conosce; è senza limiti come l’infinito e senza tempo come l’eternità; è la regione intermedia tra la luce e l’oscurità, tra la scienza e la superstizione, tra l’oscuro baratro dell’ignoto e le vette luminose del sapere. È la dimensione dell’immaginazione.” Rod Serling, creatore della serie “Ai confini della realtà” All’elenco di questa citazione, in riferimento alla dimensione artistica della ricerca di Fabrizio Corneli, si potrebbe aggiungere: è tra scienza e arte. Tra calcoli matematici e l’imprevedibile. Ciò che al Nostro interessa indagare è proprio quella porzione della “regione intermedia” che si viene a creare tra la fonte luminosa e l’elemento che si pone in contrapposizione ad essa, creando un’ombra che, infine, svela l’immagine progettata. Quindi non è la netta distinzione tra l’oscurità e la luce che ha valenza nelle sue opere, ma sono tutte le sfumature di ombre che si percepiscono sulle diverse superfici murarie..........
Lara Caccia da “Titolo n.16” “La linea di Confine di Fabrizio Corneli”, Estate Autunno 2018
.... La luce è una delle più potenti dimostrazioni della grandezza della creazione umana: l’appropriazione della conoscenza, non più pensata come divina, è la nascita della città, degli orizzonti artificiali e dell’invenzione della sua riproducibilità: è la fine della notte della ragione per essere l’inizio dell’acquisizione e del disvelamento. E’ la condizione di un desiderio che attraverso il buio diviene frammento di apparizione. Corneli ribalta la concezione comune del rapporto luce e ombra: nelle sue opere la luce è l’agente dell’apparizione, ma è l’ombra che evoca e definisce l’immagine. L’immateriale - l’ombra – diviene l’elemento di materializzazione della forma.....
Silvia Evangelisti dal testo della mostra “Fabrizio Corneli “, Galleria Vannucci, 2014
..... Grazie allo sviluppo tecnico abbiamo migliori possibilità per illuminare gli spazi e gli edifici. Questo è indubbiamente vero in termini di risparmio, ma non lo è da un punto di vista artistico, dove sono ancora validi i presupposti di sempre. Sono ancora validi, perché la luce del giorno è la stessa, i nostri occhi sono gli stessi e anche la conoscenza della geometria e dei fenomeni ottici sono gli stessi di sempre. L’uomo costruisce case in pietra e in legno e questi materiali possono essere visivamente percepiti attraverso la luce. La luce stessa non può essere percepita a meno che non incontri, rifletta e o sia trasmessa attraverso ambienti, superfici di diverse textures e colore. I materiali rendono la luce visibile e la luce rende i materiali visibili. E’ attraverso questi elementi che percepiamo le infinite forme dei fenomeni luminosi. Un esposimetro non percepisce niente. Ha la sola capacità di misurare la quantità di luce (mai la qualità)! Quando noi architetti, progettisti illuminotecnici e artisti parliamo di luce si dovrebbe intendere come luce percepita/vissuta.......
Olle Anderson Architect, light designer, Professor emeritus, Dr Honoris Causa, dal testo galleria Vannucci “l’arte dell’illuminazione”, Goteborg 19.01.2019
“Esiste una dimensione oltre a quelle che l’uomo già conosce; è senza limiti come l’infinito e senza tempo come l’eternità; è la regione intermedia tra la luce e l’oscurità, tra la scienza e la superstizione, tra l’oscuro baratro dell’ignoto e le vette luminose del sapere. È la dimensione dell’immaginazione.” Rod Serling, creatore della serie “Ai confini della realtà” All’elenco di questa citazione, in riferimento alla dimensione artistica della ricerca di Fabrizio Corneli, si potrebbe aggiungere: è tra scienza e arte. Tra calcoli matematici e l’imprevedibile. Ciò che al Nostro interessa indagare è proprio quella porzione della “regione intermedia” che si viene a creare tra la fonte luminosa e l’elemento che si pone in contrapposizione ad essa, creando un’ombra che, infine, svela l’immagine progettata. Quindi non è la netta distinzione tra l’oscurità e la luce che ha valenza nelle sue opere, ma sono tutte le sfumature di ombre che si percepiscono sulle diverse superfici murarie..........
Lara Caccia da “Titolo n.16” “La linea di Confine di Fabrizio Corneli”, Estate Autunno 2018
.... La luce è una delle più potenti dimostrazioni della grandezza della creazione umana: l’appropriazione della conoscenza, non più pensata come divina, è la nascita della città, degli orizzonti artificiali e dell’invenzione della sua riproducibilità: è la fine della notte della ragione per essere l’inizio dell’acquisizione e del disvelamento. E’ la condizione di un desiderio che attraverso il buio diviene frammento di apparizione. Corneli ribalta la concezione comune del rapporto luce e ombra: nelle sue opere la luce è l’agente dell’apparizione, ma è l’ombra che evoca e definisce l’immagine. L’immateriale - l’ombra – diviene l’elemento di materializzazione della forma.....
Silvia Evangelisti dal testo della mostra “Fabrizio Corneli “, Galleria Vannucci, 2014
14
aprile 2019
Fabrizio Corneli
Dal 14 aprile al 31 maggio 2019
arte contemporanea
Location
GALLERIA MEVANNUCCI
Pistoia, Via Della Provvidenza, 6, (Pistoia)
Pistoia, Via Della Provvidenza, 6, (Pistoia)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 9.30- 12.30 e 16.30-19.30
Vernissage
14 Aprile 2019, ore 17.30
Autore