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Fabrizio Gazzarri – Rossori
Dopo la grande installazione ambientale a Santa Marta (Verona) il 9 marzo inaugura la personale di Fabrizio Gazzarri ad Artericambi.
Comunicato stampa
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I dipinti di Fabrizio Gazzarri al centro del suo nuovo progetto espositivo, che inaugura il 9 marzo ad Artericambi (Verona), consentono di calarsi in uno stato di concentrazione impossibile da ottenere nella frenesia del mondo contemporaneo. Le grandi tele monocrome alle pareti non creano un semplice spazio meditativo, bensì agiscono da catalizzatori per un’elevazione spirituale. Le linee che solcano la superficie del quadro producono infinite sfumature come i rivoli della coscienza lasciata improvvisamente libera di vagare.
Un unico filo lega tutti i nuovi lavori esposti a Verona, a partire dalla linea metallica del cavo teso con cui l’artista fende lo spazio: un taglio netto, a mezz’aria, che mantiene due parti invisibili in vibrante equilibrio. Il visitatore si ritrova impegnato a conquistare il centro dello spazio, ma la fune non ne ostacola la visione. La corda tesa dell’equilibrista impone all’occhio di rimbalzare costantemente fra le pitture alle pareti e l’acciaio riflettente. Il vuoto viene così colmato da un crescendo di energia che culmina nel trittico del rossore, dove giunge a una instabile oggettivazione. In un altro luogo il filo si inspessisce facendosi corda colorata che a sua volta si annoda e aggroviglia come un inestricabile gomitolo di interrelazioni. In quest’ultima forma, la corda coi suoi nodi aveva fatto la sua comparsa già nell’autunno 2018 nell’imponente installazione ambientale Rosario delle Assenze all’interno dell’ex-caserma di Santa Marta. Nuovo cuore pulsante dell’edificio premiato alla Triennale per il restauro conservativo, due masse di corde roteano nello spazio a velocità quasi impercettibile creando un campo energetico che pervade ogni visitatore, ogni pietra dell’antico edificio.
Le opere in mostra ad Artericambi emanano la medesima forza, un magnetismo spirituale capace di far entrare lo spettatore in una dimensione altra: della propria percezione e della propria coscienza. La superficiale monocromia dei dipinti non si ferma al colore né al movimento, bensì eleva la mente e il corpo in uno stato di estasi contemplativa. E a un tratto ci si ritrova in perfetta sintonia col tutto: un equilibrio sottile come una linea, teso come una corda, eppure assoluto come un algoritmo inafferrabile.
Verona, 27 febbraio 2019
Un unico filo lega tutti i nuovi lavori esposti a Verona, a partire dalla linea metallica del cavo teso con cui l’artista fende lo spazio: un taglio netto, a mezz’aria, che mantiene due parti invisibili in vibrante equilibrio. Il visitatore si ritrova impegnato a conquistare il centro dello spazio, ma la fune non ne ostacola la visione. La corda tesa dell’equilibrista impone all’occhio di rimbalzare costantemente fra le pitture alle pareti e l’acciaio riflettente. Il vuoto viene così colmato da un crescendo di energia che culmina nel trittico del rossore, dove giunge a una instabile oggettivazione. In un altro luogo il filo si inspessisce facendosi corda colorata che a sua volta si annoda e aggroviglia come un inestricabile gomitolo di interrelazioni. In quest’ultima forma, la corda coi suoi nodi aveva fatto la sua comparsa già nell’autunno 2018 nell’imponente installazione ambientale Rosario delle Assenze all’interno dell’ex-caserma di Santa Marta. Nuovo cuore pulsante dell’edificio premiato alla Triennale per il restauro conservativo, due masse di corde roteano nello spazio a velocità quasi impercettibile creando un campo energetico che pervade ogni visitatore, ogni pietra dell’antico edificio.
Le opere in mostra ad Artericambi emanano la medesima forza, un magnetismo spirituale capace di far entrare lo spettatore in una dimensione altra: della propria percezione e della propria coscienza. La superficiale monocromia dei dipinti non si ferma al colore né al movimento, bensì eleva la mente e il corpo in uno stato di estasi contemplativa. E a un tratto ci si ritrova in perfetta sintonia col tutto: un equilibrio sottile come una linea, teso come una corda, eppure assoluto come un algoritmo inafferrabile.
Verona, 27 febbraio 2019
09
marzo 2019
Fabrizio Gazzarri – Rossori
Dal 09 marzo al 30 maggio 2019
arte contemporanea
Location
ARTERICAMBI
Verona, Via Leida, 6/A, (Verona)
Verona, Via Leida, 6/A, (Verona)
Orario di apertura
10.00 – 13.00 e 15.00 – 19.00
Vernissage
9 Marzo 2019, ore 18.00
Autore
Curatore