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Fabrizio Orsi / Marcello Grassi – Luzzara. Cinquant’anni e più…
Ci sono i luoghi e le persone, le tradizioni e i cellulari, la nebbia e i colori, declinati in 110 fotografie di grande formato, ospitate nella rinnovata sede del Museo Nazionale “Cesare Zavattini” di Luzzara
Comunicato stampa
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La mostra è realizzata dalla Fondazione Un Paese con il sostegno del Comune di Luzzara e la partecipazione della Regione Emilia Romagna e della Provincia di Reggio Emilia.
…Davvero, Za, il Po esiste ancora… così Luciano Ligabue, emiliano di Correggio, paese a pochi chilometri da Luzzara, rassicura – in un dialogo immaginario - Cesare Zavattini in una delle prime righe del testo scritto per il progetto “Luzzara. Cinquant’anni e più…” che è insieme editoriale ed espositivo e che, ancora una volta, in modo assolutamente originale e attuale, trova il suo centro in questo piccolo paese della bassa reggiana. Ci sono i luoghi e le persone, le tradizioni e i cellulari, la nebbia e i colori, declinati in 110 fotografie di grande formato, ospitate nella rinnovata sede del Museo Nazionale “Cesare Zavattini” di Luzzara.
Questa nuova impresa è affidata a due giovani fotografi reggiani Fabrizio Orsi (la gente e i mestieri) e Marcello Grassi (gli spazi e le architetture) - che possono vantare un’ampia esperienza internazionale - e a Luciano Ligabue, un artista che nei diversi media comunicativi sin qui esplorati ha saputo legare poeticamente la propria terra alle storie di una intera generazione.
Il progetto trae spunto da due importanti ricorrenze: i cinquant’anni dall’uscita dell’opera “Un paese” di Paul Strand e Cesare Zavattini e, contemporaneamente, i trent’anni dalla realizzazione del volume “Un paese vent’anni dopo” di Gianni Berengo Gardin e Cesare Zavattini.
Due opere che fanno ormai parte della storia della fotografia, e che ancora oggi rappresentano fondamentali riferimenti poetici, anche in virtù dell’originale accostamento di immagini e scrittura narrativa.
Il volume di Strand/Zavattini pubblicato nel 1955 da Einaudi - oggi pressoché introvabile nella sua edizione originale, oggetto “cult” per gli amanti della fotografia - è quindi una vera e propria pietra miliare.
Ciò è attestato dalla presenza delle straordinarie immagini scattate a Luzzara in alcuni dei più importanti musei americani oltre che all’interno delle più significative mostre dedicate al grande fotografo: l’ultima in ordine di tempo realizzata a Roma presso le Scuderie del Quirinale.
Luzzara, il piccolo paese della bassa reggiana che diede i natali a Cesare Zavattini, si è trovata quindi suo malgrado a interpretare nel 1955 il ruolo di paese/nazione: a dare cioè volto a una società, quella italiana, appena uscita dalla guerra, colta in una fase di ricostruzione, nella quale sono evidenti i segni di una cultura e di un’economia di carattere prettamente contadino. Luzzara, così come qualsiasi altro paese italiano, emblema di una società che sarà caratterizzata nel 1975 dagli ultimi effetti del boom economico, dalla trasformazione del paesaggio rurale e domestico, dall’invecchiamento dei volti che, già ritratti da Strand, Berengo Gardin ritrova in immutati atteggiamenti espressivi.
Luzzara oggi è lo specchio di una società che nel frattempo si è notevolmente modificata, e che ingloba la coerenza di un paesaggio umano e urbano che la storia degli ultimi cinquant’anni ci ha consegnato e le dissonanze di una società globalizzata, nella quale convivono mondi, culture, segni molto distanti tra loro.
Le 110 fotografie a colori raccolte nel volume “Luzzara. Cinquant’anni e più…”, pubblicato in collaborazione con l’editore Skira di Milano, descrivono compiutamente la realtà di Luzzara oggi.
Fabrizio Orsi e Marcello Grassi hanno visitato il paese espressamente per questo progetto, alla riscoperta dei luoghi già ritratti da Strand e Berengo Gardin (il teatro, la piazza Maggiore, gli argini del Po) e alla ricerca del nuovo paese che cresce, cambia, si spopola di contadini e ripopola di nuovi abitanti. Vecchie conoscenze e nuove presenze, come la popolosa comunità indiana. Curioso destino quello dei riservati abitanti di Luzzara, ritratti - come ricorda il testo scritto appositamente da Ligabue per il volume – quasi a emblema della realtà italiana in continuo cambiamento, come cambiano i mestieri, le abitazioni, le strade e - forse - i sogni e le ambizioni.
Meno biciclette - ma c’è ancora la bottega del ciclista - nessun tabarro, meno politica e nessuna protesta, almeno sui muri. Un paese nel complesso più ricco - così pare - ma con ancora quel tanto di degrado e di incuria che caratterizza, purtroppo, molti centri italiani, piccoli o grandi che siano. All’osteria e alle bocce si va ancora, ma oggi c’è anche un centro sportivo polifunzionale; le feste e le manifestazioni culturali riempiono sempre le piazze e oggi c’è anche un negozio che vende le cassette dei film di Bollywood - un bel salto dal neorealismo di Zavattini! -
C’era ancora molto da scoprire a Luzzara ed è proprio l’unicità e la specificità di questo nuovo progetto che la Fondazione Un Paese - ente sostenuto dal Comune di Luzzara - ha voluto articolare nel volume e nella mostra itinerante che apre laddove la vicenda è cominciata, cinquant’anni fa.
…Davvero, Za, il Po esiste ancora… così Luciano Ligabue, emiliano di Correggio, paese a pochi chilometri da Luzzara, rassicura – in un dialogo immaginario - Cesare Zavattini in una delle prime righe del testo scritto per il progetto “Luzzara. Cinquant’anni e più…” che è insieme editoriale ed espositivo e che, ancora una volta, in modo assolutamente originale e attuale, trova il suo centro in questo piccolo paese della bassa reggiana. Ci sono i luoghi e le persone, le tradizioni e i cellulari, la nebbia e i colori, declinati in 110 fotografie di grande formato, ospitate nella rinnovata sede del Museo Nazionale “Cesare Zavattini” di Luzzara.
Questa nuova impresa è affidata a due giovani fotografi reggiani Fabrizio Orsi (la gente e i mestieri) e Marcello Grassi (gli spazi e le architetture) - che possono vantare un’ampia esperienza internazionale - e a Luciano Ligabue, un artista che nei diversi media comunicativi sin qui esplorati ha saputo legare poeticamente la propria terra alle storie di una intera generazione.
Il progetto trae spunto da due importanti ricorrenze: i cinquant’anni dall’uscita dell’opera “Un paese” di Paul Strand e Cesare Zavattini e, contemporaneamente, i trent’anni dalla realizzazione del volume “Un paese vent’anni dopo” di Gianni Berengo Gardin e Cesare Zavattini.
Due opere che fanno ormai parte della storia della fotografia, e che ancora oggi rappresentano fondamentali riferimenti poetici, anche in virtù dell’originale accostamento di immagini e scrittura narrativa.
Il volume di Strand/Zavattini pubblicato nel 1955 da Einaudi - oggi pressoché introvabile nella sua edizione originale, oggetto “cult” per gli amanti della fotografia - è quindi una vera e propria pietra miliare.
Ciò è attestato dalla presenza delle straordinarie immagini scattate a Luzzara in alcuni dei più importanti musei americani oltre che all’interno delle più significative mostre dedicate al grande fotografo: l’ultima in ordine di tempo realizzata a Roma presso le Scuderie del Quirinale.
Luzzara, il piccolo paese della bassa reggiana che diede i natali a Cesare Zavattini, si è trovata quindi suo malgrado a interpretare nel 1955 il ruolo di paese/nazione: a dare cioè volto a una società, quella italiana, appena uscita dalla guerra, colta in una fase di ricostruzione, nella quale sono evidenti i segni di una cultura e di un’economia di carattere prettamente contadino. Luzzara, così come qualsiasi altro paese italiano, emblema di una società che sarà caratterizzata nel 1975 dagli ultimi effetti del boom economico, dalla trasformazione del paesaggio rurale e domestico, dall’invecchiamento dei volti che, già ritratti da Strand, Berengo Gardin ritrova in immutati atteggiamenti espressivi.
Luzzara oggi è lo specchio di una società che nel frattempo si è notevolmente modificata, e che ingloba la coerenza di un paesaggio umano e urbano che la storia degli ultimi cinquant’anni ci ha consegnato e le dissonanze di una società globalizzata, nella quale convivono mondi, culture, segni molto distanti tra loro.
Le 110 fotografie a colori raccolte nel volume “Luzzara. Cinquant’anni e più…”, pubblicato in collaborazione con l’editore Skira di Milano, descrivono compiutamente la realtà di Luzzara oggi.
Fabrizio Orsi e Marcello Grassi hanno visitato il paese espressamente per questo progetto, alla riscoperta dei luoghi già ritratti da Strand e Berengo Gardin (il teatro, la piazza Maggiore, gli argini del Po) e alla ricerca del nuovo paese che cresce, cambia, si spopola di contadini e ripopola di nuovi abitanti. Vecchie conoscenze e nuove presenze, come la popolosa comunità indiana. Curioso destino quello dei riservati abitanti di Luzzara, ritratti - come ricorda il testo scritto appositamente da Ligabue per il volume – quasi a emblema della realtà italiana in continuo cambiamento, come cambiano i mestieri, le abitazioni, le strade e - forse - i sogni e le ambizioni.
Meno biciclette - ma c’è ancora la bottega del ciclista - nessun tabarro, meno politica e nessuna protesta, almeno sui muri. Un paese nel complesso più ricco - così pare - ma con ancora quel tanto di degrado e di incuria che caratterizza, purtroppo, molti centri italiani, piccoli o grandi che siano. All’osteria e alle bocce si va ancora, ma oggi c’è anche un centro sportivo polifunzionale; le feste e le manifestazioni culturali riempiono sempre le piazze e oggi c’è anche un negozio che vende le cassette dei film di Bollywood - un bel salto dal neorealismo di Zavattini! -
C’era ancora molto da scoprire a Luzzara ed è proprio l’unicità e la specificità di questo nuovo progetto che la Fondazione Un Paese - ente sostenuto dal Comune di Luzzara - ha voluto articolare nel volume e nella mostra itinerante che apre laddove la vicenda è cominciata, cinquant’anni fa.
02
aprile 2005
Fabrizio Orsi / Marcello Grassi – Luzzara. Cinquant’anni e più…
Dal 02 aprile al 12 giugno 2005
fotografia
Location
MUSEO NAZIONALE DELLE ARTI NAIVES CESARE ZAVATTINI
Luzzara, Via Villasuperiore, 32, (Reggio Nell'emilia)
Luzzara, Via Villasuperiore, 32, (Reggio Nell'emilia)
Biglietti
intero € 3,50; ridotto € 2,50 (di legge, soci Touring Club Italiano, iscritti Club Skira)
Orario di apertura
dal martedì al giovedì su prenotazione; venerdì, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 12.30 e dalle 14.30 alle 19
Vernissage
2 Aprile 2005, ore 17
Editore
SKIRA
Ufficio stampa
ERICA PROUS
Autore