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Fabrizio Plessi – Digital stones
La videoinstallazione, presentata in anteprima assoluta negli stand della galleria bolognese durante Arte fiera 2005, ha subito conquistato per la sua sintesi rivoluzionaria e neoclassica tra scultura e tecnologia.
Comunicato stampa
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Dopo i più prestigiosi musei del mondo e prima di volare in India e in Norvegia, Fabrizio Plessi presenta a Bologna l’ulteriore passo in avanti nella sua ricerca artistica. Venerdì 25 febbraio, alle ore 17.30, la Galleria d’Arte Maggiore inaugura la mostra “Digital stones”. La videoinstallazione, presentata in anteprima assoluta negli stand della galleria bolognese durante Arte fiera 2005, ha subito conquistato per la sua sintesi rivoluzionaria e neoclassica tra scultura e tecnologia, tra tradizione e innovazione, e insieme a una serie di disegni preparatori, offre l’occasione per lanciarsi alla scoperta di una delle menti più creative dei nostri tempi.
Un artista che ha fatto conoscere e reso grande in tutto il mondo il nome dell’Italia nel campo artistico contemporaneo. Fabrizio Plessi non ha bisogno di presentazioni, la sua fama varca ormai da anni i confini nazionali, grazie a un percorso artistico che ha ricevuto (e tuttora riceve) riconoscimenti e apprezzamenti in tutto il mondo. E così, dopo alcune importanti personali nei più prestigiosi musei europei e prima di volare in Norvegia e in India, Fabrizio Plessi torna alla Galleria d’Arte Maggiore di Franco e Roberta Calarota con una mostra, dal titolo emblematico: “Digital stones”. Un’originale videoinstallazione, presentata in anteprima assoluta negli stand della Galleria d’Arte Maggiore durante Arte fiera 2005, che segna un’ulteriore svolta nella sua ricerca artistica, ma anche un’affascinante mostra che attraverso l’opera e i suoi disegni preparatori ci conduce all’interno del percorso creativo di questo grande artista. Un viaggio alla ricerca di risposte sugli interrogativi che pongono i nuovi indirizzi extrapittorici dell’arte contemporanea e sui possibili esiti che la sperimentazione tecnologica può raggiungere a tutti i livelli culturali. A questo proposito, le opere di Fabrizio Plessi gettano un ponte, creano un collegamento, una comunicazione tra il mondo tecnologico e quello umano, permettendo in tal modo di ottenere realmente quella “umanizzazione” delle tecnologie, che questo grande artista da sempre professa. Primo in Europa alla fine degli anni ‘60, a utilizzare il video e le sue potenzialità espressive per le proprie opere, Fabrizio Plessi continua la sua ricerca in campo artistico con “Digital stones”, dove il freddo marmo è scaldato da “un fuoco digitale che nessuna acqua al mondo potrà mai spegnere”, come afferma lo stesso Plessi. Il fuoco e il video, entrambi trasmettitori e entrambi elementi costanti delle sue opere. Simboli che fondono in un'unica scena l’universo dell’arte e della tecnologia, introducendo al suo interno anche il suo fruitore numero uno: l’uomo. Ma in quest’opera si avverte un ulteriore salto in avanti: una sintesi perfetta, tra una manifestazione espressiva e formale classica dell’arte e la ricerca artistica di Fabrizio Pessi. Scultura e tecnologia, tradizione e innovazione si trovano così armoniosamente insieme, saldate in un equilibrio neoclassico di rara perfezione.
Un artista che ha fatto conoscere e reso grande in tutto il mondo il nome dell’Italia nel campo artistico contemporaneo. Fabrizio Plessi non ha bisogno di presentazioni, la sua fama varca ormai da anni i confini nazionali, grazie a un percorso artistico che ha ricevuto (e tuttora riceve) riconoscimenti e apprezzamenti in tutto il mondo. E così, dopo alcune importanti personali nei più prestigiosi musei europei e prima di volare in Norvegia e in India, Fabrizio Plessi torna alla Galleria d’Arte Maggiore di Franco e Roberta Calarota con una mostra, dal titolo emblematico: “Digital stones”. Un’originale videoinstallazione, presentata in anteprima assoluta negli stand della Galleria d’Arte Maggiore durante Arte fiera 2005, che segna un’ulteriore svolta nella sua ricerca artistica, ma anche un’affascinante mostra che attraverso l’opera e i suoi disegni preparatori ci conduce all’interno del percorso creativo di questo grande artista. Un viaggio alla ricerca di risposte sugli interrogativi che pongono i nuovi indirizzi extrapittorici dell’arte contemporanea e sui possibili esiti che la sperimentazione tecnologica può raggiungere a tutti i livelli culturali. A questo proposito, le opere di Fabrizio Plessi gettano un ponte, creano un collegamento, una comunicazione tra il mondo tecnologico e quello umano, permettendo in tal modo di ottenere realmente quella “umanizzazione” delle tecnologie, che questo grande artista da sempre professa. Primo in Europa alla fine degli anni ‘60, a utilizzare il video e le sue potenzialità espressive per le proprie opere, Fabrizio Plessi continua la sua ricerca in campo artistico con “Digital stones”, dove il freddo marmo è scaldato da “un fuoco digitale che nessuna acqua al mondo potrà mai spegnere”, come afferma lo stesso Plessi. Il fuoco e il video, entrambi trasmettitori e entrambi elementi costanti delle sue opere. Simboli che fondono in un'unica scena l’universo dell’arte e della tecnologia, introducendo al suo interno anche il suo fruitore numero uno: l’uomo. Ma in quest’opera si avverte un ulteriore salto in avanti: una sintesi perfetta, tra una manifestazione espressiva e formale classica dell’arte e la ricerca artistica di Fabrizio Pessi. Scultura e tecnologia, tradizione e innovazione si trovano così armoniosamente insieme, saldate in un equilibrio neoclassico di rara perfezione.
25
febbraio 2005
Fabrizio Plessi – Digital stones
Dal 25 febbraio al 15 aprile 2005
arte contemporanea
Location
GALLERIA D’ARTE MAGGIORE
Bologna, Via D'Azeglio, 15, (Bologna)
Bologna, Via D'Azeglio, 15, (Bologna)
Orario di apertura
lun. 16.30-19.30
mar.-sab. mattina 10.30-12.30 pomeriggio 16.30-19.30
Vernissage
25 Febbraio 2005, ore 17,30
Autore