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Facce da straniero. Foreign face
30 anni di fotografia e giornalismo sull’immigrazione in Italia
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Facce da straniero si propone come percorso di lettura e di
analisi di 30 anni di racconti fotogiornalistici
italianisull’immigrazione straniera.
I titoli, le parole ricorrenti e le immagini che hanno
accompagnato queste narrazioni sono organizzate al fine di
offrire una descrizione delle scelte che hanno
caratterizzato la visione giornalistica delle migrazioni.
Si rilevano alcune discontinuita? che marcano i
racconti e si cerca
di capire il ruolo giocato dalle fotografie nel dare
evidenza visiva o piuttosto nel contrastare le
rappresentazioni piu? diffuse che si sono avvicendate
dal 1980 ad oggi.
Che significati coprono nel discorso politico veicolato dal
giornalismo le immagini degli stranieri di successo? Quelle
dei controlli di polizia? Quelle della poverta? e
dell’emarginazione?
Come viene definito il razzismo attraverso le fotografie?
Quali immagini vengono scelte per parlare di
criminalita? organizzata con componenti straniere? In
che maniera il fotogiornalismo ha raccontato le migrazioni
femminili e le religioni degli “altri”?
Guardando la parte finale della mostra, quella dedicata alle
fotografie fuori dai loro contesti di impaginazione
giornalistica, non si puo? fare a meno di avvertire la
complessita? dei significati resi possibili dalle
immagini e di constatare, di converso, dove ha portato il
bisogno giornalistico di nominare e di etichettare tutto il
visibile.
Sorge il dubbio che in questi 30 anni il fotogiornalismo
abbia reso invisibili piu? cose di quante ne abbia date
a vedere.
Questa esposizione offre l’opportunita? di vedere
anche alcune profonde differenze tra le testate periodiche
italiane nella maniera di indagare sul fenomeno migratorio;
l’opportunita? di ridiscutere i vizi e le virtu?
del giornalismo fotografico italiano.
FOREIGN FACE is an overview and analysis of 30 years of news
coverage on foreign immigration in Italian photojournalism.
The headlines, the recurring words and the images composing
the storytelling were aimed to provide a description of the
choices that marked the media’s perspective on migration.
We detected some discontinuity in news reports and tried to
unveil the role played by photography in visually
highlighting or contrasting the most common representations
of immigrants from 1980 through today.
Which connotations have the images of successful foreigners
in the political debate conveyed by the press? And the
images of police checks? And those of poverty and
marginalization?
How is racism represented on a picture? What kind of images
are used to bring up organised crime with foreign
components? How did photojournalism tell the stories of
female migrations and those of the “other” religions?
Looking at the last section of this exhibition, which is
dedicated to photos isolated from their natural context,
i.e. the page, one cannot help but grasp the complexity of
the message conveyed by the images and conversely realise
the extent to which journalism has given a name and a label
to all that is visible to the eye. And a doubt assails us,
in 30 years photo-journalism made invisible more things than
those it unveiled.
This exhibition offers the opportunity to see the
significant difference in perspective between different
Italian magazines as to the issue of migration, as well as
the opportunity to question all over the flaws and the
merits of Italian photographic journalism.
analisi di 30 anni di racconti fotogiornalistici
italianisull’immigrazione straniera.
I titoli, le parole ricorrenti e le immagini che hanno
accompagnato queste narrazioni sono organizzate al fine di
offrire una descrizione delle scelte che hanno
caratterizzato la visione giornalistica delle migrazioni.
Si rilevano alcune discontinuita? che marcano i
racconti e si cerca
di capire il ruolo giocato dalle fotografie nel dare
evidenza visiva o piuttosto nel contrastare le
rappresentazioni piu? diffuse che si sono avvicendate
dal 1980 ad oggi.
Che significati coprono nel discorso politico veicolato dal
giornalismo le immagini degli stranieri di successo? Quelle
dei controlli di polizia? Quelle della poverta? e
dell’emarginazione?
Come viene definito il razzismo attraverso le fotografie?
Quali immagini vengono scelte per parlare di
criminalita? organizzata con componenti straniere? In
che maniera il fotogiornalismo ha raccontato le migrazioni
femminili e le religioni degli “altri”?
Guardando la parte finale della mostra, quella dedicata alle
fotografie fuori dai loro contesti di impaginazione
giornalistica, non si puo? fare a meno di avvertire la
complessita? dei significati resi possibili dalle
immagini e di constatare, di converso, dove ha portato il
bisogno giornalistico di nominare e di etichettare tutto il
visibile.
Sorge il dubbio che in questi 30 anni il fotogiornalismo
abbia reso invisibili piu? cose di quante ne abbia date
a vedere.
Questa esposizione offre l’opportunita? di vedere
anche alcune profonde differenze tra le testate periodiche
italiane nella maniera di indagare sul fenomeno migratorio;
l’opportunita? di ridiscutere i vizi e le virtu?
del giornalismo fotografico italiano.
FOREIGN FACE is an overview and analysis of 30 years of news
coverage on foreign immigration in Italian photojournalism.
The headlines, the recurring words and the images composing
the storytelling were aimed to provide a description of the
choices that marked the media’s perspective on migration.
We detected some discontinuity in news reports and tried to
unveil the role played by photography in visually
highlighting or contrasting the most common representations
of immigrants from 1980 through today.
Which connotations have the images of successful foreigners
in the political debate conveyed by the press? And the
images of police checks? And those of poverty and
marginalization?
How is racism represented on a picture? What kind of images
are used to bring up organised crime with foreign
components? How did photojournalism tell the stories of
female migrations and those of the “other” religions?
Looking at the last section of this exhibition, which is
dedicated to photos isolated from their natural context,
i.e. the page, one cannot help but grasp the complexity of
the message conveyed by the images and conversely realise
the extent to which journalism has given a name and a label
to all that is visible to the eye. And a doubt assails us,
in 30 years photo-journalism made invisible more things than
those it unveiled.
This exhibition offers the opportunity to see the
significant difference in perspective between different
Italian magazines as to the issue of migration, as well as
the opportunity to question all over the flaws and the
merits of Italian photographic journalism.
12
marzo 2010
Facce da straniero. Foreign face
Dal 12 marzo al 18 maggio 2010
fotografia
Location
MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI
Torino, Via Giovanni Giolitti, 36, (Torino)
Torino, Via Giovanni Giolitti, 36, (Torino)
Orario di apertura
10.00 –19.00 apertura tutti i giorni, escluso il martedì
Vernissage
12 Marzo 2010, ore 18
Autore
Curatore