Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Fanny & Alexander – Emerald City
C’era una volta “HIM” di Maurizio Cattelan, scultura-performance del 2001 che raffigurava una miniatura del dittatore Hitler in stato di preghiera in un salone vuoto. Ancor prima c’era però “Il mago di Oz”, storia fantastica, celestiale e tormentata scritta da L. Frank Baum e trasposta al cinema con la regia di Victor Fleming. Creazioni entrambe indispensabili per la nascita di “Emerald City”, progetto di Fanny & Alexander che debutta in Campania venerdì 16 aprile quale evento speciale della XV edizione di “Linea d’Ombra-Festival Culture Giovani” di Salerno.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Fanny & Alexander
in
Emerald City
ideazione Chiara Lagani e Luigi de Angelis
musiche Mirto Baliani
immagini video ZAPRUDER filmmakersgroup
drammaturgia Chiara Lagani
costumi Chiara Lagani e Sofia Vannini
regia, scene, luci Luigi de Angelis
con Marco Cavalcali
produzione Fanny & Alexander e santarcangelo Festival 2008
in collaborazione con L’arboreto – Teatro Dimora di Mandaino con il sostegno di REACT!
venerdì 16 aprile ore 20,30 e 22 alla Chiesa dell'Addolorata (Salerno)
C’era una volta “HIM” di Maurizio Cattelan, scultura-performance del 2001 che raffigurava una miniatura del dittatore Hitler in stato di preghiera in un salone vuoto. Ancor prima c’era però “Il mago di Oz”, storia fantastica, celestiale e tormentata scritta da L. Frank Baum e trasposta al cinema con la regia di Victor Fleming. Creazioni entrambe indispensabili per la nascita di “Emerald City”, progetto di Fanny & Alexander che debutta in Campania venerdì 16 aprile quale evento speciale della XV edizione di “Linea d’Ombra-Festival Culture Giovani” di Salerno.
In due repliche, una alle 20.30 e l’altra alle 22, lo spettacolo che condurrà anche il pubblico nell’agognata città di smeraldo - dove anche Dorothy e le sue scarpette rosse luccicanti si ritrovarono assieme allo spaventapasseri, all’omino di latta e al leone fifone – punta a realizzare un’utopia. La costruzione di un miraggio che possa far vivere oltre la realtà.
«Shut up... Silenzio! Non parlatemi di queste... piccolezze, ve ne prego! Pensate a me, e al guaio tremendo in cui io mi trovo! Io sono un attore. Ecco. This is the question. I'm an actor. But at the same time I'm a ruler. Governo la terra di Oz, che io ho inventato. Io sono un attore. Ho ingannato tutti per tanto tempo che... Ho inventato questo luogo tanto per...divertirmi... ma poi... ho pensato: la campagna fuori è così verde e così bella... I would call it the Emerald City; and to make the name fit better I put green spectacles on all the people, so that everything they saw was green. Naturalmente quando ti metti gli occhiali verdi tutto si tinge di questo colore... e del resto questo è un colore bellissimo e la bellezza dà felicità alla gente... e questa è la ragione per cui voi siete qui e... ma... oh quello che volevo dirvi è così difficile da spiegare, se permettete mi servirò di un'immagine...» (da “Dorothy. Sconcerto per Oz”, Grande discorso finale di Oz)
EMERALD CITY è proprio questa città-miraggio. La capitale smeraldo di quel regno inventato e inesistente che l'artista si trova a gestire una volta che un viaggiatore qualunque varchi la soglia del suo mondo irto e attraente.
IL MAGO DI OZ assume qui ancora, dopo le passate avventure di “Dorothy. Sconcerto per Oz” e di “Kansas”, le sembianze di un'opera d'arte contemporanea, effigie del dittatore-attore: “Him”. E così, nei panni di quest'opera, il Mago resta in ascolto della mutevole voce dell'umanità, inginocchiato nel suo studio-laboratorio privato. Dietro di lui è una parete composta da altoparlanti, coni di varia misura e forma da cui escono parole di uomini e donne: le confessioni-preghiere di tutto il mondo rivolte a Lui. Chi chiede un cuore, chi un cervello, chi il coraggio: una babelica sinfonia umana.
LA CONFESSIONE è una forma di esercizio sull'impotenza delle parole di fronte alla complessità del pensiero. Essa si nutre del sentimento dell'inconfessabile: ciò che non si può proferire o raccontare se non attraversando in maniera empirica un concreto mistero personale. È la sola forma linguistica che a Emerald City assumono le richieste sconsolate dell'umanità. Oz ha deciso di rispondere a tutte le confessioni umane con un'unica definitiva confessione, la sua: universale, televisiva, composta in una lingua mimetica che ha a lungo studiato...
LA MIMYCRY O LINGUA NONVERBALE DELLA MIMICA FACCIALE che a poco a poco si compone sul suo volto è il riflesso condizionato di tutte le voci umane, miste eppur discrete; suoni di cuori cervelli e fegati di cui Oz si è a lungo avvelenato e nutrito... Trattasi di un alfabeto muscolare o grammatica dei gesti con cui il Mago riconverte i desideri fondamentali dell'umanità risolvendoli nella rivelazione segreta della sua arte: chiunque intenderà questa lingua ne trarrà immediato profitto…
in
Emerald City
ideazione Chiara Lagani e Luigi de Angelis
musiche Mirto Baliani
immagini video ZAPRUDER filmmakersgroup
drammaturgia Chiara Lagani
costumi Chiara Lagani e Sofia Vannini
regia, scene, luci Luigi de Angelis
con Marco Cavalcali
produzione Fanny & Alexander e santarcangelo Festival 2008
in collaborazione con L’arboreto – Teatro Dimora di Mandaino con il sostegno di REACT!
venerdì 16 aprile ore 20,30 e 22 alla Chiesa dell'Addolorata (Salerno)
C’era una volta “HIM” di Maurizio Cattelan, scultura-performance del 2001 che raffigurava una miniatura del dittatore Hitler in stato di preghiera in un salone vuoto. Ancor prima c’era però “Il mago di Oz”, storia fantastica, celestiale e tormentata scritta da L. Frank Baum e trasposta al cinema con la regia di Victor Fleming. Creazioni entrambe indispensabili per la nascita di “Emerald City”, progetto di Fanny & Alexander che debutta in Campania venerdì 16 aprile quale evento speciale della XV edizione di “Linea d’Ombra-Festival Culture Giovani” di Salerno.
In due repliche, una alle 20.30 e l’altra alle 22, lo spettacolo che condurrà anche il pubblico nell’agognata città di smeraldo - dove anche Dorothy e le sue scarpette rosse luccicanti si ritrovarono assieme allo spaventapasseri, all’omino di latta e al leone fifone – punta a realizzare un’utopia. La costruzione di un miraggio che possa far vivere oltre la realtà.
«Shut up... Silenzio! Non parlatemi di queste... piccolezze, ve ne prego! Pensate a me, e al guaio tremendo in cui io mi trovo! Io sono un attore. Ecco. This is the question. I'm an actor. But at the same time I'm a ruler. Governo la terra di Oz, che io ho inventato. Io sono un attore. Ho ingannato tutti per tanto tempo che... Ho inventato questo luogo tanto per...divertirmi... ma poi... ho pensato: la campagna fuori è così verde e così bella... I would call it the Emerald City; and to make the name fit better I put green spectacles on all the people, so that everything they saw was green. Naturalmente quando ti metti gli occhiali verdi tutto si tinge di questo colore... e del resto questo è un colore bellissimo e la bellezza dà felicità alla gente... e questa è la ragione per cui voi siete qui e... ma... oh quello che volevo dirvi è così difficile da spiegare, se permettete mi servirò di un'immagine...» (da “Dorothy. Sconcerto per Oz”, Grande discorso finale di Oz)
EMERALD CITY è proprio questa città-miraggio. La capitale smeraldo di quel regno inventato e inesistente che l'artista si trova a gestire una volta che un viaggiatore qualunque varchi la soglia del suo mondo irto e attraente.
IL MAGO DI OZ assume qui ancora, dopo le passate avventure di “Dorothy. Sconcerto per Oz” e di “Kansas”, le sembianze di un'opera d'arte contemporanea, effigie del dittatore-attore: “Him”. E così, nei panni di quest'opera, il Mago resta in ascolto della mutevole voce dell'umanità, inginocchiato nel suo studio-laboratorio privato. Dietro di lui è una parete composta da altoparlanti, coni di varia misura e forma da cui escono parole di uomini e donne: le confessioni-preghiere di tutto il mondo rivolte a Lui. Chi chiede un cuore, chi un cervello, chi il coraggio: una babelica sinfonia umana.
LA CONFESSIONE è una forma di esercizio sull'impotenza delle parole di fronte alla complessità del pensiero. Essa si nutre del sentimento dell'inconfessabile: ciò che non si può proferire o raccontare se non attraversando in maniera empirica un concreto mistero personale. È la sola forma linguistica che a Emerald City assumono le richieste sconsolate dell'umanità. Oz ha deciso di rispondere a tutte le confessioni umane con un'unica definitiva confessione, la sua: universale, televisiva, composta in una lingua mimetica che ha a lungo studiato...
LA MIMYCRY O LINGUA NONVERBALE DELLA MIMICA FACCIALE che a poco a poco si compone sul suo volto è il riflesso condizionato di tutte le voci umane, miste eppur discrete; suoni di cuori cervelli e fegati di cui Oz si è a lungo avvelenato e nutrito... Trattasi di un alfabeto muscolare o grammatica dei gesti con cui il Mago riconverte i desideri fondamentali dell'umanità risolvendoli nella rivelazione segreta della sua arte: chiunque intenderà questa lingua ne trarrà immediato profitto…
16
aprile 2010
Fanny & Alexander – Emerald City
16 aprile 2010
performance - happening
serata - evento
serata - evento
Location
CHIESA DELL’ADDOLORATA
Salerno, Largo Abate Conforti, (Salerno)
Salerno, Largo Abate Conforti, (Salerno)
Vernissage
16 Aprile 2010, ore 20.30 e ore 22
Sito web
www.festivalculturegiovani.it
Autore