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Fare e disfare. L’umana epopea delle trame
Le opere in mostra interpretano il tema della tecnica come arte del fare e del dis-fare; come inaggirabile medium del nostro sguardo, come aspetto problematico ma fondante, quotidiano, coessenziale alla vita umana e alle sue pratiche con i riti, i gesti minuti precisi e ripetuti, anche quando volti a restituire una caratteristica della propria identità
Comunicato stampa
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Collettiva con i lavori di Gaia Clerici, Valeria Manfredda, Luisa Turuani. La mostra sarà composta da 10 opere bi e tridimensionali, scultoree, installative e pittoriche. Esse interpretano il tema della tecnica come arte del fare e del dis-fare; come inaggirabile medium del nostro sguardo, come aspetto problematico ma fondante, quotidiano, coessenziale alla vita umana e alle sue pratiche con i riti, i gesti minuti precisi e ripetuti, anche quando volti a restituire una caratteristica della propria identità.
Tutti i lavori sono accomunati dal fil rouge dell’intreccio e dell’azione dell’intrecciare, a segno di una pratica tecnica (o di una pratica tout court) concreta, atavica ma anche potentemente metaforica del nostro vivere. Più che vivere nell’età della tecnica, ci siamo nati, costituendoci e confermandoci come genere Homo.
Gaia Clerici (Milano, 1970). Attualmente frequentante l'accademia di Brera si occupa dal 2000 di opere in lana infeltrita secondo metodi arcaici. Incentra la sua ricerca sul “corpo -materia“ femminile coerentemente alle potenzialità espressive del materiale prescelto.
Valeria Manfredda (Magenta,1985) vive e lavora a Milano. Ha esposto a Mantova, Pavia, Isola Comacina (CO) ed Empoli nella mostra L'oggetto e l'immagine, Filarete Art Studio, a cura di Angela Sanna. A Milano ha partecipato a diverse collettive tra le quali il Festival Mondiale dell'acqua per EXPO, Castello Sforzesco; Step Art Fair, Fabbrica del Vapore; Museo dei giovani artisti, Idroscalo; Darwin Day, Accademia di Belle Arti di Brera, a cura di Cristina Muccioli. Nel 2017 si tiene la sua personale Spazio contemporaneo reticolare a Milano.
Luisa Turuani (Milano, 1992). Particolarmente interessata al concetto di limite come spazio abitabile, cerca di interrogare le parentesi della quotidianità in quanto stimolo per una creatività leggera e disincantata, critica e ironica. Nel 2016 partecipa a una residenza artistica in Cina; da questa esperienza nascono le mostre collettive intitolate Syncronicity ad Hangzhou e Yuliang. Tra le mostre collettive si ricorda nel 2016: Traparentesi: Leggerezza a cura di OUT44, Pensieri incrociati a cura di I. Chiodi; nel 2015: Nel deserto cresce la ginestra presso la galleria R. Fabbri, 00:00 a cura di S.M. Frassà. Espone come finalista alla terza edizione del premio Cramum nel 2015 e alla quarta edizione del Premio Ricoh nel 2014.
Cristina Muccioli (Milano, 1968) è una critica d’arte e curatrice, anche in ambito internazionale. Insegna Etica della comunicazione all’Accademia di Brera, dove tiene anche seminari di Estetica. Si concentra sugli intrecci tra arte e scienza, antropologia e filosofia.
Tutti i lavori sono accomunati dal fil rouge dell’intreccio e dell’azione dell’intrecciare, a segno di una pratica tecnica (o di una pratica tout court) concreta, atavica ma anche potentemente metaforica del nostro vivere. Più che vivere nell’età della tecnica, ci siamo nati, costituendoci e confermandoci come genere Homo.
Gaia Clerici (Milano, 1970). Attualmente frequentante l'accademia di Brera si occupa dal 2000 di opere in lana infeltrita secondo metodi arcaici. Incentra la sua ricerca sul “corpo -materia“ femminile coerentemente alle potenzialità espressive del materiale prescelto.
Valeria Manfredda (Magenta,1985) vive e lavora a Milano. Ha esposto a Mantova, Pavia, Isola Comacina (CO) ed Empoli nella mostra L'oggetto e l'immagine, Filarete Art Studio, a cura di Angela Sanna. A Milano ha partecipato a diverse collettive tra le quali il Festival Mondiale dell'acqua per EXPO, Castello Sforzesco; Step Art Fair, Fabbrica del Vapore; Museo dei giovani artisti, Idroscalo; Darwin Day, Accademia di Belle Arti di Brera, a cura di Cristina Muccioli. Nel 2017 si tiene la sua personale Spazio contemporaneo reticolare a Milano.
Luisa Turuani (Milano, 1992). Particolarmente interessata al concetto di limite come spazio abitabile, cerca di interrogare le parentesi della quotidianità in quanto stimolo per una creatività leggera e disincantata, critica e ironica. Nel 2016 partecipa a una residenza artistica in Cina; da questa esperienza nascono le mostre collettive intitolate Syncronicity ad Hangzhou e Yuliang. Tra le mostre collettive si ricorda nel 2016: Traparentesi: Leggerezza a cura di OUT44, Pensieri incrociati a cura di I. Chiodi; nel 2015: Nel deserto cresce la ginestra presso la galleria R. Fabbri, 00:00 a cura di S.M. Frassà. Espone come finalista alla terza edizione del premio Cramum nel 2015 e alla quarta edizione del Premio Ricoh nel 2014.
Cristina Muccioli (Milano, 1968) è una critica d’arte e curatrice, anche in ambito internazionale. Insegna Etica della comunicazione all’Accademia di Brera, dove tiene anche seminari di Estetica. Si concentra sugli intrecci tra arte e scienza, antropologia e filosofia.
16
settembre 2017
Fare e disfare. L’umana epopea delle trame
Dal 16 settembre all'otto ottobre 2017
arte contemporanea
Location
ARTESI’ GALLERIA D’ARTE CONTEMPORANEA (spazio definitivamente chiuso)
Modena, Via Fonte D'Abisso, 10, (Modena)
Modena, Via Fonte D'Abisso, 10, (Modena)
Orario di apertura
Sabato 16 settembre ore 9.00–23.00
Domenica 17 settembre ore 9.00 – 21.00
Dal 18 settembre all’8 ottobre: dal martedì al sabato: 10.30 - 12.30 e 16.30 – 19.30
Vernissage
16 Settembre 2017, ore 18
Autore
Curatore
sono molto interessata al tema del fare e dis-fare in quanto anche io lo pratico nel vestire e s-vestire gli alberi attraverso l’uso del filato. Una volta i fili erano pennellate su tela, ora le pennellate si sono rese 3 D e abitano forme e luoghi in Natura.
Ada Eva Verbena