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Fascino tessile. Le trame “preziose” del gioiello contemporaneo.
In concomitanza con “Verona tessile”, un evento nella città di Verona dedicato al mondo tessile, questa mostra, con il patrocinio del Comune di Verona ed il contributo dell’azienda agricola Monte del Frà di Sommacampagna(VR),vuole stimolare ed incoraggiare l’apprezzamento del gioiello contemporaneo e d’autore, realizzato in tutto o in parte con materia d’origine tessile. Presenta ornamenti per il corpo che sanno integrare alto sviluppo tecnologico o abilità manuali con ricerca ed innovazione. Fra i partecipanti spiccano figure emergenti ed affermate del panorama culturale internazionale provenienti da nazioni diverse (Argentina, Costa Rica, Italia, Irlanda, Olanda, Regno Unito, Spagna, Taiwan) e da background differenti. Guest star dell’evento: l’artista argentino di nascita, olandese d’adozione: Luis Acosta accanto a Trinidad Contreras, menzionata al premio Cominelli nel 2011, Joanne Haywood, apprezzata scrittrice di libri sul gioiello tessile, Alejandra Koreck insieme a Sabina Tiemroth, entrambe selezionate per Smuck 2013, Mabel Pena menzionata alla Bienal de Artesanìas de Buenos Aire 2011” ed infine Yu-Ping Lin che nel 2012 è stata premiata con il Best Fashion Accessory Award alla British Craft Trade FAIR. Uniche due veronesi, per adozione e per nascita, le artiste-orafe emergenti Nunzia De Feo e Valentina Caprini.
Queste preziose manipolazioni della stoffa testimoniano il proprio debito con le avanguardie moderne che non solo hanno trasformato un oggetto comune in opera di arte (si pensi a Duchamp) ma hanno saputo gettare i semi affinché materiali poveri, come ad esempio un pezzo di legno, potessero perdere la loro stessa fisicità per diventare parte integrante dell’opera d’arte stessa (si vedano Picasso e Mirò). Inoltre sembrano proseguire le coraggiose sfide lanciate dai “precursori” del gioiello contemporaneo: Lalique e Calder. Il primo agli inizi del ‘900 aveva sfidato i suoi contemporanei con l’introduzione di pietre semi-preziose e sensuali smalti al posto degli onnipresenti diamanti ed il conseguente apprezzamento dell’importanza del colore, il secondo negli anni ’30 aveva saputo “nobilitare” l’ottone, un materiale fino ad allora decisamente trascurato e proporre squisite interpretazioni ispirate ad un gusto africano e tribale, capaci anche di rivalutare tale materiale. Inoltre grazie alle caratteristiche intrinseche del tessuto precedono i tempi e compiono un passò in più: diventano decisamente tattili ed estremamente confortevoli da indossare. Spingono il visitatore a porsi la domanda: <
Fascino tessile. Le trame “preziose” del gioiello contemporaneo.
arti decorative e industriali
Verona, Via Filippini, 12, (Verona)