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Fausto Melotti – Dei misteri eleusini
L’ultimo appuntamento del 2012 di Repetto Projects è dedicato a Fausto Melotti, con una selezione di circa 30 opere tra Kore (la fanciulla del grano), figure, vasi in ceramica e terracotta, ma anche disegni e tecniche miste.
Comunicato stampa
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La Galleria Repetto di Acqui Terme ha aperto a settembre la nuova stagione espositiva con la mostra L'ignoto che appare. Torino, presenze, 1964-1990 (23 settembre al 30 novembre 2012) e contemporaneamente ha inaugurato la nuova sede di Milano, in via Senato 24, con la mostra ANDY WARHOL Come un vestito di Dior - Like a Dior dress, unique prints (Dal 14 settembre al 6 ottobre 2012). Seguono, a Milano, le rassegne La soglia dell'invisibile, LUIGI GHIRRI E GIULIO PAOLINI (Dal 19 ottobre al 17 novembre 2012) e FAUSTO MELOTTI, dei misteri eleusini (Dal 30 novembre al 22 dicembre 2012).
L’ultimo appuntamento del 2012 di Repetto Projects è dedicato a Fausto Melotti, con una selezione di circa 30 opere tra Kore (la fanciulla del grano), figure, vasi in ceramica e terracotta, ma anche disegni e tecniche miste.
Appassionato interprete dell'antica mitologia greca, Melotti coltivò sempre un amore particolare per i misteri eleusini: gli antichissimi riti religiosi legati al mito di Kore (Persefone), sua madre Demetra (la dèa del grano) e Ade, il signore del regno dei morti. Culto arcaico, risalente al periodo miceneo, poi sviluppatosi in tutta la grecità a partire dal VII secolo a.c. Nella città di Eleusi, nel tempio dedicato a Demetra e Kore, il religioso, sovrano simbolo della morte e della resurrezione, del sacrificio e della grazia. Una liturgia, una iniziazione intorno ad un sacro mito: il rapimento di Kore da parte di Ade e la sua reclusione nel regno dei morti. La disperazione e la ricerca di sua madre Demetra. In suo favore, l'intercessione di Zeus e di Ermes. La sua parziale liberazione. Poiché, come il chicco di grano, anche Kore, ogni sei mesi, potrà ritornare alla luce dell'esistenza. Poiché, come il seme del grano, anche il corpo umano deve affondare sotto terra in autunno per rifiorire, per risorgere nella primavera della pura vita. Come scrive Sofocle: "O tre volte beati / i mortali che, visti questi misteri, / vanno nell'Ade, perché solo per essi laggiù / c'è vita, mentre per gli altri, laggiù, non vi è che del male." (fr.837)
Melotti, con l'opera in ceramica, ha saputo interpretare questa nobile liturgia: modellando la figura di Kore, in varie dimensioni e vari colori: dal bianco al nero, dal grigio all’azzurro, in una semplice e mirabile plasticità ricolma di rito, solennità, sacrificio, grazia. La ciotola: umile contenitore del kykeon (ciceone), il distillato cerimoniale a base di orzo (probabilmente molto vicino alla nostra birra) bevuto dagli iniziati del culto. Anch’essa modellata in vari colori (e quanto colorata era la scultura greca classica!). Infine, il vaso: insieme contenitore, stilizzata colonna, arcaico simbolo di una fascinosa origine micenea.
Mostra a cura di Carlo e Paolo Repetto con la collaborazione dell’Archivio
Fausto Melotti di Milano
L’ultimo appuntamento del 2012 di Repetto Projects è dedicato a Fausto Melotti, con una selezione di circa 30 opere tra Kore (la fanciulla del grano), figure, vasi in ceramica e terracotta, ma anche disegni e tecniche miste.
Appassionato interprete dell'antica mitologia greca, Melotti coltivò sempre un amore particolare per i misteri eleusini: gli antichissimi riti religiosi legati al mito di Kore (Persefone), sua madre Demetra (la dèa del grano) e Ade, il signore del regno dei morti. Culto arcaico, risalente al periodo miceneo, poi sviluppatosi in tutta la grecità a partire dal VII secolo a.c. Nella città di Eleusi, nel tempio dedicato a Demetra e Kore, il religioso, sovrano simbolo della morte e della resurrezione, del sacrificio e della grazia. Una liturgia, una iniziazione intorno ad un sacro mito: il rapimento di Kore da parte di Ade e la sua reclusione nel regno dei morti. La disperazione e la ricerca di sua madre Demetra. In suo favore, l'intercessione di Zeus e di Ermes. La sua parziale liberazione. Poiché, come il chicco di grano, anche Kore, ogni sei mesi, potrà ritornare alla luce dell'esistenza. Poiché, come il seme del grano, anche il corpo umano deve affondare sotto terra in autunno per rifiorire, per risorgere nella primavera della pura vita. Come scrive Sofocle: "O tre volte beati / i mortali che, visti questi misteri, / vanno nell'Ade, perché solo per essi laggiù / c'è vita, mentre per gli altri, laggiù, non vi è che del male." (fr.837)
Melotti, con l'opera in ceramica, ha saputo interpretare questa nobile liturgia: modellando la figura di Kore, in varie dimensioni e vari colori: dal bianco al nero, dal grigio all’azzurro, in una semplice e mirabile plasticità ricolma di rito, solennità, sacrificio, grazia. La ciotola: umile contenitore del kykeon (ciceone), il distillato cerimoniale a base di orzo (probabilmente molto vicino alla nostra birra) bevuto dagli iniziati del culto. Anch’essa modellata in vari colori (e quanto colorata era la scultura greca classica!). Infine, il vaso: insieme contenitore, stilizzata colonna, arcaico simbolo di una fascinosa origine micenea.
Mostra a cura di Carlo e Paolo Repetto con la collaborazione dell’Archivio
Fausto Melotti di Milano
29
novembre 2012
Fausto Melotti – Dei misteri eleusini
Dal 29 novembre 2012 al 19 gennaio 2013
arte contemporanea
Location
REPETTO PROJECTS
Milano, Via Senato, 24, (Milano)
Milano, Via Senato, 24, (Milano)
Orario di apertura
NUOVO ORARIO da martedì a sabato 11-19, chiuso domenica.
Vernissage
29 Novembre 2012, ore 18
Autore
Curatore