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Fausto Minestrini
Abbandona gradualmente la figura e propone una pittura sempre più intrisa di atmosfere misteriose e romantiche che rendono le sue opere inconfondibili e personalissime
Comunicato stampa
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CONFARTE, la Commissione Culturale di Confartigianato Imprese Prato, incontra per la prima volta un pittore umbro. E’ infatti il perugino Fausto Minestrini l’artista che sarà ospitato con le sue opere dal prossimo 30 aprile nei locali della Sede Provinciale di Confartigianato Imprese Prato.
Nato nel 1950 si è avvicinato alla pittura fin da giovane esprimendosi in maniera figurativa. L’incontro con artisti di tendenza informale lo entusiasma al tal punto che inizia una lunga e appassionata ricerca sulla materia.
Abbandona gradualmente la figura e propone una pittura sempre più intrisa di atmosfere misteriose e romantiche che rendono le sue opere inconfondibili e personalissime.
“La pittura di Minestrini”, afferma il critico Alessandro Giovanardi, “è un'alchimia saggia ed antica, a cui si da opera per rendere più fine il nostro sguardo, temprato in un crogiolo di accogliente bellezza. Ogni oggetto da lui dipinto è corposo e vivo come un legno pregiato scelto da un valente falegname ed allo stesso tempo rarefatto come un sogno. Le singole realtà vengono sovrapposte e si stratificano come le madreperle e le pietre dure nell'opera di un intarsiatore di mobili, eppure restano trasparenti anche quando riflettono la luce. Non le cose dell'uomo e della natura ritrae Minestrini bensì la natura dell'uomo e delle cose, il loro essere specchi e vetri, aggregazioni di materia viva e pura limpidezza che si lascia attraversare per guardare oltre. Nella giustapposizione di cose, rese veli impalpabili eppure profondi come abissi, noi siamo iniziati alla vera percezione del tempo in quanto "quarta dimensione". Solo così ricordiamo, ovvero facciamo riemergere nel cuore, la visione dell'albero che si estende in altezza, larghezza e profondità solo attraverso il suo ritmo di crescita, la sua dimensione temporale interiore. L'arte di Minestrini rivela che il tempo è insito in ogni essere, quieto o in movimento, non a lui esterno. Qui sta il grande arcano: ritraendo una realtà o un pensiero si può dire solo il suo destino ed è tutto ciò che conta.”
E aggiunge il critico d’arte Dino Pasquali: “Più trasfiguratore che figuratore, nulla di ciò che ci circonda sfugge, per quanto «banale» sia, a Minestrini, al suo bisogno di creatività spinto alla rèverie (senza che questa si faccia surrealtà). Ecco allora che per lui possono valere come fonte d'ispirazione, e di pittorica (sempre) elaborazione, il polveroso cassetto rintracciato in una soffitta buia; l'abisso del mare (che fa pendant con quello della psiche); una «misteriosa» grotta; il reperto etrusco; i giochi di luna (per catturarne la poesia quando essa è piena); il cader della neve; il ricordo riaffiorante da una cedula déchirée; gli autunnali sentieri di un bosco; le muffe e le ruggini; il fuoco e le ceneri; le macchie di muri solcati dalla patina del tempo; il tronco di un albero «istoriato» (magari da chi vicino ad esso ebbe fremiti e pene d'amore, o forse gioie).”
“La pittura di Fausto Minestrini”, ci dice il critico Annie Droit-Girard, “afferma l'espressione stessa della libertà creativa e dell'espressione dinamica, poiché all'interno delle cose si nasconde ciò che l'artista ricerca principalmente: immaginazione ed emozione, e ci fa riflettere sulle nostre visioni di un'esistenza continuamente in contraddizione. Egli preferisce sfuggire la realtà, per lasciare spazio all'immaginazione e alla scrittura pittorica libera, affinché si esprimano tutte le rivalità che sono il riflesso del suo nutrimento esistenziale.
La sua pittura informale è una ricerca permanente sui diversi supporti utilizzati: tessuti, brandelli di cuoio o di pelle di daino, fogli di varietà diverse di carta, tele di juta, pezzi di legno, pittura ad olio, bitume, terra, lamine d'oro...”
La mostra si avvale del Patrocinio del Comune di Prato, Provincia di Prato e Agenzia per il Turismo di Prato.
Nato nel 1950 si è avvicinato alla pittura fin da giovane esprimendosi in maniera figurativa. L’incontro con artisti di tendenza informale lo entusiasma al tal punto che inizia una lunga e appassionata ricerca sulla materia.
Abbandona gradualmente la figura e propone una pittura sempre più intrisa di atmosfere misteriose e romantiche che rendono le sue opere inconfondibili e personalissime.
“La pittura di Minestrini”, afferma il critico Alessandro Giovanardi, “è un'alchimia saggia ed antica, a cui si da opera per rendere più fine il nostro sguardo, temprato in un crogiolo di accogliente bellezza. Ogni oggetto da lui dipinto è corposo e vivo come un legno pregiato scelto da un valente falegname ed allo stesso tempo rarefatto come un sogno. Le singole realtà vengono sovrapposte e si stratificano come le madreperle e le pietre dure nell'opera di un intarsiatore di mobili, eppure restano trasparenti anche quando riflettono la luce. Non le cose dell'uomo e della natura ritrae Minestrini bensì la natura dell'uomo e delle cose, il loro essere specchi e vetri, aggregazioni di materia viva e pura limpidezza che si lascia attraversare per guardare oltre. Nella giustapposizione di cose, rese veli impalpabili eppure profondi come abissi, noi siamo iniziati alla vera percezione del tempo in quanto "quarta dimensione". Solo così ricordiamo, ovvero facciamo riemergere nel cuore, la visione dell'albero che si estende in altezza, larghezza e profondità solo attraverso il suo ritmo di crescita, la sua dimensione temporale interiore. L'arte di Minestrini rivela che il tempo è insito in ogni essere, quieto o in movimento, non a lui esterno. Qui sta il grande arcano: ritraendo una realtà o un pensiero si può dire solo il suo destino ed è tutto ciò che conta.”
E aggiunge il critico d’arte Dino Pasquali: “Più trasfiguratore che figuratore, nulla di ciò che ci circonda sfugge, per quanto «banale» sia, a Minestrini, al suo bisogno di creatività spinto alla rèverie (senza che questa si faccia surrealtà). Ecco allora che per lui possono valere come fonte d'ispirazione, e di pittorica (sempre) elaborazione, il polveroso cassetto rintracciato in una soffitta buia; l'abisso del mare (che fa pendant con quello della psiche); una «misteriosa» grotta; il reperto etrusco; i giochi di luna (per catturarne la poesia quando essa è piena); il cader della neve; il ricordo riaffiorante da una cedula déchirée; gli autunnali sentieri di un bosco; le muffe e le ruggini; il fuoco e le ceneri; le macchie di muri solcati dalla patina del tempo; il tronco di un albero «istoriato» (magari da chi vicino ad esso ebbe fremiti e pene d'amore, o forse gioie).”
“La pittura di Fausto Minestrini”, ci dice il critico Annie Droit-Girard, “afferma l'espressione stessa della libertà creativa e dell'espressione dinamica, poiché all'interno delle cose si nasconde ciò che l'artista ricerca principalmente: immaginazione ed emozione, e ci fa riflettere sulle nostre visioni di un'esistenza continuamente in contraddizione. Egli preferisce sfuggire la realtà, per lasciare spazio all'immaginazione e alla scrittura pittorica libera, affinché si esprimano tutte le rivalità che sono il riflesso del suo nutrimento esistenziale.
La sua pittura informale è una ricerca permanente sui diversi supporti utilizzati: tessuti, brandelli di cuoio o di pelle di daino, fogli di varietà diverse di carta, tele di juta, pezzi di legno, pittura ad olio, bitume, terra, lamine d'oro...”
La mostra si avvale del Patrocinio del Comune di Prato, Provincia di Prato e Agenzia per il Turismo di Prato.
30
aprile 2005
Fausto Minestrini
Dal 30 aprile al 29 luglio 2005
arte contemporanea
Location
CONFARTIGIANATO
Prato, Viale Montegrappa, 138, (Prato)
Prato, Viale Montegrappa, 138, (Prato)
Orario di apertura
dal lunedì al giovedì 8.30-13 e 14.30.18, venerdi 8.30-13 (su richiesta apertura nel pomeriggio)
Vernissage
30 Aprile 2005, ore 17.30
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