Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Fazio | Jebeleanu | Soligno – Il sesto continente
progetto espositivo curato da Fulvio Chimento e Antonella Malaguti, che prevede tre installazioni realizzate appositamente dai giovani artisti attivi sul territorio modenese Simone Fazio, Adriana Jebeleanu, Aldo Soligno, i quali si confrontano con le raccolte etnoliche del Museo Civico.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Rielaborazione grafica da fotografia di Lamberto Loria, "Nuova Guinea" (1889-1897) Collezione Loria © Soprintenza al Museo Nazionale Preistorico Etnografico L. Pigorini, Roma, EUR - "Su concessione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali"
Inaugura sabato 15 maggio alle ore 19.30, in coincidenza con la Notte dei Musei, presso il Museo Civico Archeologico Etnologico, in viale Vittorio Veneto 5, la nuova edizione di Gemine Muse a Modena, con la mostra d’arte contemporanea Il sesto continente, promossa dall’Ufficio Giovani d’Arte del Comune di Modena in collaborazione con il Museo Civico Archeologico Etnologico. In occasione dell'inaugurazione della mostra a partire dalle ore 19.00 si esibiranno due esponenti del gruppo Afrikainpoi in un live di musica dell'Africa dell'ovest.
Giunta alla settima edizione, Gemine Muse 2010, rientra nel Programma ITALIA CREATIVA, a cura Dipartimento della Gioventù - Presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con l’ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani e il GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani. Il Cidac – Associazione elle città d'Arte e Cultura rinnova anche per quest'anno la sua partnership all'evento. La Manifestazione nazionale ha l’obiettivo di valorizzare il patrimonio artistico italiano e il dialogo culturale, coinvolgendo, in 22 città italiane, 120 giovani artisti, 30 curatori, 19 sedi espositive e 3 percorsi diffusi nei centri storici di altrettante località.
In occasione di questo nuovo appuntamento nazionale, l’Ufficio Giovani d’Arte presenta a Modena Il sesto continente, progetto espositivo curato da Fulvio Chimento e Antonella Malaguti, che prevede tre installazioni realizzate appositamente dai giovani artisti attivi sul territorio modenese Simone Fazio, Adriana Jebeleanu, Aldo Soligno, i quali si confrontano con le raccolte etnoliche del Museo Civico.
Il mondo dell’arte si propone come “sesto continente” a noi conosciuto, un vasto spazio ideale in cui l’esperienza creativa tende a concentrarsi sulla forma eliminando il superfluo, l’eccedente intellettivo e ogni (pre)giudizio a esso correlato. L’arte è un linguaggio che trascende ogni confine ideologico, permettendo una conoscenza dell' "altro" fondata sulla comunicazione e l’interscambio. Su questo principio si basa anche l’attività dell’antropologo e dell’etnologo, ecco perchè come location della mostra è stata scelta la sezione etnologica del Museo Civico di Modena.
L’opera di Simone Fazio (Modena 1980) si articola in due tele pittoriche di grande formato, disposte frontalmente, che rappresentano il duplice volto dell’espressione artistica: razionalità e istinto. Le modelle, ritratte in una posa che ricorda il celebre quadro klimtiano, stringono tra le mani un cuore insanguinato al posto dell’ottocentesca lente di ingrandimento. La Nuda Veritas di Fazio rappresenta la consapevolezza della comunanza, che trascende le peculiarità fisiche e intellettuali: in ogni etnia scorre lo stesso sangue, così come tutti gli uomini condividono un comune antenato.
Il video realizzato da Adriana Jebeleanu (Cluj-Napoca 1975, Romania) è ambientato in Transilvania e ha come protagonisti cento camici bianchi provenienti da un ricovero per anziani. Gli indumenti sono stati collocati dall’artista in una foresta morta tra i Monti Carpazi. Il sottofondo sonoro diffonde in loop un mormorio di voci sovrapposte: “I will forget about you (titolo dell'opera). I will forget about me. I will forget about everything”. L’opera è metafora della condizione esistenziale vissuta dai Paesi dell’Est Europa, prima e dopo la caduta del muro di Berlino. Nella sala l’artista dispone anche un tappeto di foglie: è il corpo comune dei ricordi passati, deperibile e anch’esso destinato all’oblio.
Aldo Soligno (Napoli 1983) nell'opera Evolution? mette a confronto due foto scattate in luoghi diversi e distanti tra loro: la prima, ambientata in Brasile, raffigura un bambino su una piroga presso il Lago do Silencio, mentre nella seconda un uomo adulto è poggiato a un check point che divide Gerusalemme da Ramallah. Il reporter modenese evidenzia la mancata corrispondenza tra i confini ideali e i confini ideologici; si chiede quindi se l’evoluzione psichica è in grado di misurarsi con quella biologica, o se più semplicemente nella mente dell’uomo è radicata un’idea distorta del processo evolutivo.
La sezione etnologica del Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena nasce nel 1875 come naturale complemento delle raccolte archeologiche che in quegli anni venivano portate in luce nel territorio. Dopo un primo acquisto di oggetti degli Indios dell’America del Sud, le raccolte etnografiche si accrebbero principalmente con donazioni, quali la collezione del Perù precolombiano presentata nella seconda sala, e soprattutto attraverso scambi con il Museo Preistorico Etnografico fondato a Roma da Luigi Pigorini. Da questo museo provengono importanti nuclei dei settori dell’Asia e dell’Africa e anche la Raccolta Loria della Nuova Guinea, estrapolata da una più vasta collezione che, con i diari di viaggio dell’esploratore e una preziosa raccolta di duemila lastre fotografiche, è ancora oggi conservata presso il museo romano.
Con Gemine Muse ogni anno oltre 200.000 visitatori intraprendono un viaggio tra opere di arti visive, installazioni, realizzazioni sonore, performance e video, un percorso che svela l’armonia tra tradizione e innovazione, creando una stretta relazione tra il mondo dei musei, i giovani, gli artisti emergenti e i critici. La manifestazione, negli anni, ha promosso la creatività giovanile e consolidato la collaborazione tra istituzioni, contribuendo ad aumentare il pubblico museale con il coinvolgimento di nuove tipologie di visitatori attenti alla scena d'arte contemporanea, supportando la produzione di opere inedite e creando un circuito di esperienze e idee.
Sono realizzati per l'occasione un catalogo bilingue e una mappa che forniscono la documentazione necessaria per scoprire i tanti luoghi e i musei che ospitano la manifestazione in Italia; inoltre sul sito di Giovani D’Arte www.comune.modena.it/gioarte sono riportate le schede sulle opere in mostra a Modena e sul sito del GAI www.giovaniartisti.it si possono consultare approfondimenti, news, database e molte altre curiosità sull'iniziativa.
Inaugura sabato 15 maggio alle ore 19.30, in coincidenza con la Notte dei Musei, presso il Museo Civico Archeologico Etnologico, in viale Vittorio Veneto 5, la nuova edizione di Gemine Muse a Modena, con la mostra d’arte contemporanea Il sesto continente, promossa dall’Ufficio Giovani d’Arte del Comune di Modena in collaborazione con il Museo Civico Archeologico Etnologico. In occasione dell'inaugurazione della mostra a partire dalle ore 19.00 si esibiranno due esponenti del gruppo Afrikainpoi in un live di musica dell'Africa dell'ovest.
Giunta alla settima edizione, Gemine Muse 2010, rientra nel Programma ITALIA CREATIVA, a cura Dipartimento della Gioventù - Presidenza del Consiglio dei Ministri in collaborazione con l’ANCI - Associazione Nazionale Comuni Italiani e il GAI - Associazione per il Circuito dei Giovani Artisti Italiani. Il Cidac – Associazione elle città d'Arte e Cultura rinnova anche per quest'anno la sua partnership all'evento. La Manifestazione nazionale ha l’obiettivo di valorizzare il patrimonio artistico italiano e il dialogo culturale, coinvolgendo, in 22 città italiane, 120 giovani artisti, 30 curatori, 19 sedi espositive e 3 percorsi diffusi nei centri storici di altrettante località.
In occasione di questo nuovo appuntamento nazionale, l’Ufficio Giovani d’Arte presenta a Modena Il sesto continente, progetto espositivo curato da Fulvio Chimento e Antonella Malaguti, che prevede tre installazioni realizzate appositamente dai giovani artisti attivi sul territorio modenese Simone Fazio, Adriana Jebeleanu, Aldo Soligno, i quali si confrontano con le raccolte etnoliche del Museo Civico.
Il mondo dell’arte si propone come “sesto continente” a noi conosciuto, un vasto spazio ideale in cui l’esperienza creativa tende a concentrarsi sulla forma eliminando il superfluo, l’eccedente intellettivo e ogni (pre)giudizio a esso correlato. L’arte è un linguaggio che trascende ogni confine ideologico, permettendo una conoscenza dell' "altro" fondata sulla comunicazione e l’interscambio. Su questo principio si basa anche l’attività dell’antropologo e dell’etnologo, ecco perchè come location della mostra è stata scelta la sezione etnologica del Museo Civico di Modena.
L’opera di Simone Fazio (Modena 1980) si articola in due tele pittoriche di grande formato, disposte frontalmente, che rappresentano il duplice volto dell’espressione artistica: razionalità e istinto. Le modelle, ritratte in una posa che ricorda il celebre quadro klimtiano, stringono tra le mani un cuore insanguinato al posto dell’ottocentesca lente di ingrandimento. La Nuda Veritas di Fazio rappresenta la consapevolezza della comunanza, che trascende le peculiarità fisiche e intellettuali: in ogni etnia scorre lo stesso sangue, così come tutti gli uomini condividono un comune antenato.
Il video realizzato da Adriana Jebeleanu (Cluj-Napoca 1975, Romania) è ambientato in Transilvania e ha come protagonisti cento camici bianchi provenienti da un ricovero per anziani. Gli indumenti sono stati collocati dall’artista in una foresta morta tra i Monti Carpazi. Il sottofondo sonoro diffonde in loop un mormorio di voci sovrapposte: “I will forget about you (titolo dell'opera). I will forget about me. I will forget about everything”. L’opera è metafora della condizione esistenziale vissuta dai Paesi dell’Est Europa, prima e dopo la caduta del muro di Berlino. Nella sala l’artista dispone anche un tappeto di foglie: è il corpo comune dei ricordi passati, deperibile e anch’esso destinato all’oblio.
Aldo Soligno (Napoli 1983) nell'opera Evolution? mette a confronto due foto scattate in luoghi diversi e distanti tra loro: la prima, ambientata in Brasile, raffigura un bambino su una piroga presso il Lago do Silencio, mentre nella seconda un uomo adulto è poggiato a un check point che divide Gerusalemme da Ramallah. Il reporter modenese evidenzia la mancata corrispondenza tra i confini ideali e i confini ideologici; si chiede quindi se l’evoluzione psichica è in grado di misurarsi con quella biologica, o se più semplicemente nella mente dell’uomo è radicata un’idea distorta del processo evolutivo.
La sezione etnologica del Museo Civico Archeologico Etnologico di Modena nasce nel 1875 come naturale complemento delle raccolte archeologiche che in quegli anni venivano portate in luce nel territorio. Dopo un primo acquisto di oggetti degli Indios dell’America del Sud, le raccolte etnografiche si accrebbero principalmente con donazioni, quali la collezione del Perù precolombiano presentata nella seconda sala, e soprattutto attraverso scambi con il Museo Preistorico Etnografico fondato a Roma da Luigi Pigorini. Da questo museo provengono importanti nuclei dei settori dell’Asia e dell’Africa e anche la Raccolta Loria della Nuova Guinea, estrapolata da una più vasta collezione che, con i diari di viaggio dell’esploratore e una preziosa raccolta di duemila lastre fotografiche, è ancora oggi conservata presso il museo romano.
Con Gemine Muse ogni anno oltre 200.000 visitatori intraprendono un viaggio tra opere di arti visive, installazioni, realizzazioni sonore, performance e video, un percorso che svela l’armonia tra tradizione e innovazione, creando una stretta relazione tra il mondo dei musei, i giovani, gli artisti emergenti e i critici. La manifestazione, negli anni, ha promosso la creatività giovanile e consolidato la collaborazione tra istituzioni, contribuendo ad aumentare il pubblico museale con il coinvolgimento di nuove tipologie di visitatori attenti alla scena d'arte contemporanea, supportando la produzione di opere inedite e creando un circuito di esperienze e idee.
Sono realizzati per l'occasione un catalogo bilingue e una mappa che forniscono la documentazione necessaria per scoprire i tanti luoghi e i musei che ospitano la manifestazione in Italia; inoltre sul sito di Giovani D’Arte www.comune.modena.it/gioarte sono riportate le schede sulle opere in mostra a Modena e sul sito del GAI www.giovaniartisti.it si possono consultare approfondimenti, news, database e molte altre curiosità sull'iniziativa.
15
maggio 2010
Fazio | Jebeleanu | Soligno – Il sesto continente
Dal 15 maggio al 19 luglio 2010
arte contemporanea
giovane arte
giovane arte
Location
MUSEO CIVICO ARCHEOLOGICO ETNOLOGICO – PALAZZO DEI MUSEI
Modena, Largo Porta Sant'agostino, 337, (Modena)
Modena, Largo Porta Sant'agostino, 337, (Modena)
Orario di apertura
da martedì a venerdì 9-12; sabato-domenica e festivi 10-13 15-18 (dal 1 giugno 16-19)
Vernissage
15 Maggio 2010, ore 19.30
Sito web
www.comune.modena.it/gioarte
Autore
Curatore