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Federica Ferzoco – Arte # antidoto
Per la mostra negli spazi espositivi di Viganò Federica Ferzoco ha pensato ad un’installazione site specific, costruita con il coinvolgimento di alcuni studenti e studentesse delle scuole d’arte, di alcuni cittadini e visitatori con cui realizzerà calchi del corpo in garza.
Comunicato stampa
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L’arte, antidoto alla sofferenza
a cura di Simona Bartolena
“L’arte è uno splendido, bellissimo, stupendissimo alibi che mi ha permesso di fare un sacco di cose”, afferma Federica Ferzoco, in un suo recente scritto, “L’arte mi ha sostenuta e difesa in situazioni in cui niente e nessu- no lo avrebbe fatto. Mi ha permesso di nascondere le mie debolezze. Ha coperto le mie stranezze. Quanto è ingenua la gente. Quanto è stata preziosa l’arte. Mi ha sempre difesa, tutelata, spalleggiata, incoraggiata. Chi sono gli artisti? Orfani adottati, tra i più fortunati. C’è chi si fa adottare da un aguzzino, come il gioco d’azzar- do, o dall’alcol o dalla droga. I più fortunati sono i figli adottati dall’arte”. Federica si ritiene proprio questo: una persona fortunata ad avere incontrato sulla propria strada l’arte, antidoto a un male di vivere che avrebbe potuto avere il sopravvento, antidoto alle molte difficoltà che si incontrano nella vita, antidoto alle tentazioni di rifugi più pericolosi e precari. L’arte chiede molto – chiede attenzione, dedizione, abnegazione, continua autocritica... – ma dona anche tantissimo e Federica, oggi artista affermata e sempre attivissima tra creatività e insegnamento, ha saputo coglierne le straordinarie potenzialità.
Lei lavora con la garza, il suo materiale feticcio, abbandonato solo talvolta per rapide incursioni nella cera- mica o altrove. La garza per lei significa trasparenza, leggerezza, ma anche presenza, allusione a una forma, molto spesso una forma umana. Federica piega la garza, la plasma, la trasforma. Modella le sue figure su persone reali, interagisce con i fruitori della sua opera, gioca con amici, conoscenti e collezionisti usandoli come modelli. Crea sculture che portano in sé la traccia della figura da cui sono state plasmate, la loro matri- ce; corpi che abitano gli spazi, si relazionano con gli ambienti, li abitano come anime sospese tra la realtà e il sogno, come apparizioni. Sono presenze silenziose, forse un po’ spiazzanti, ma non inquietanti né spaventose. Anzi: il loro incanto avvolge chi le guarda, con la loro serena immobilità.
Per la mostra negli spazi espositivi di Viganò Federica Ferzoco ha pensato a un’installazione site specific, co- struita con il coinvolgimento di alcuni studenti e studentesse delle scuole d’arte, di alcuni cittadini e visitatori. Un’opera tra installazione e performance, un’azione artistica pensata appositamente per il luogo.
a cura di Simona Bartolena
“L’arte è uno splendido, bellissimo, stupendissimo alibi che mi ha permesso di fare un sacco di cose”, afferma Federica Ferzoco, in un suo recente scritto, “L’arte mi ha sostenuta e difesa in situazioni in cui niente e nessu- no lo avrebbe fatto. Mi ha permesso di nascondere le mie debolezze. Ha coperto le mie stranezze. Quanto è ingenua la gente. Quanto è stata preziosa l’arte. Mi ha sempre difesa, tutelata, spalleggiata, incoraggiata. Chi sono gli artisti? Orfani adottati, tra i più fortunati. C’è chi si fa adottare da un aguzzino, come il gioco d’azzar- do, o dall’alcol o dalla droga. I più fortunati sono i figli adottati dall’arte”. Federica si ritiene proprio questo: una persona fortunata ad avere incontrato sulla propria strada l’arte, antidoto a un male di vivere che avrebbe potuto avere il sopravvento, antidoto alle molte difficoltà che si incontrano nella vita, antidoto alle tentazioni di rifugi più pericolosi e precari. L’arte chiede molto – chiede attenzione, dedizione, abnegazione, continua autocritica... – ma dona anche tantissimo e Federica, oggi artista affermata e sempre attivissima tra creatività e insegnamento, ha saputo coglierne le straordinarie potenzialità.
Lei lavora con la garza, il suo materiale feticcio, abbandonato solo talvolta per rapide incursioni nella cera- mica o altrove. La garza per lei significa trasparenza, leggerezza, ma anche presenza, allusione a una forma, molto spesso una forma umana. Federica piega la garza, la plasma, la trasforma. Modella le sue figure su persone reali, interagisce con i fruitori della sua opera, gioca con amici, conoscenti e collezionisti usandoli come modelli. Crea sculture che portano in sé la traccia della figura da cui sono state plasmate, la loro matri- ce; corpi che abitano gli spazi, si relazionano con gli ambienti, li abitano come anime sospese tra la realtà e il sogno, come apparizioni. Sono presenze silenziose, forse un po’ spiazzanti, ma non inquietanti né spaventose. Anzi: il loro incanto avvolge chi le guarda, con la loro serena immobilità.
Per la mostra negli spazi espositivi di Viganò Federica Ferzoco ha pensato a un’installazione site specific, co- struita con il coinvolgimento di alcuni studenti e studentesse delle scuole d’arte, di alcuni cittadini e visitatori. Un’opera tra installazione e performance, un’azione artistica pensata appositamente per il luogo.
11
giugno 2022
Federica Ferzoco – Arte # antidoto
Dall'undici al 26 giugno 2022
arte contemporanea
Location
Biblioteca comunale
Viganò, Piazza Don Gaffuri, 1, (LC)
Viganò, Piazza Don Gaffuri, 1, (LC)
Orario di apertura
Mer colei e giovedì 15:00 - 18:00; venerdì 9:30 - 12:00; sabato 9:30 - 12:30 / 15:00 - 18:00 e su appuntamento.
Vernissage
11 Giugno 2022, 17:30
Sito web
Ufficio stampa
Assessorato alla Cultura Comune di Viganò
Autore
Curatore
Autore testo critico
Patrocini
L’installazione, realizzata in collaborazione con gli studenti e studentesse delle scuole d’arte, è composta dal calco del corpo di 5 persone in un unico tessuto di garza di 10 metri.