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Federica Finotti – Il silenzio dei luoghi
La rassegna vede esposti una decina di dipinti e alcuni gioielli
Comunicato stampa
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“Questo di Federica Finotti è l'inizio di un percorso che ha una valenza immaginifica e surreale, dettata dall'inconscio che la guida sempre in modo urgente nella creazione delle sue opere.
In questa dimensione di introspezione accadono delle cose: nascono delle visioni, visioni più che mai reali, però, parte dell'esistenza e frutto della sua capacità di osservare; affiorano percezioni rarefatte, misteriose attraverso un percorso in cui l'artista incontra la visione e allo stesso tempo attraverso la visione incontra se stessa che si riconosce in quella visione.
Per qualcuno le ombre che lei rappresenta potrebbero sembrare anche qualcosa dietro cui Federica si nasconde, invece in questo caso sono piuttosto ombre che lei fa riemergere dal proprio inconscio, pezzi di anima che vogliono essere svelati e come tali non sono più forze a lei antagoniste, non fanno più paura perché una volta portate in superficie vengono sublimate e accolte finalmente come parti di lei stessa.
In qualche caso queste forme sfumate e allungate ricordano anche l'ombra della sera di tradizione etrusca e rimandano a un mondo dalla dimensione arcaica e mitologica.
Nella pittura di Federica è il colore a prendere il sopravvento: nei lavori precedenti a questi a prevalere erano tinte sicuramente più vivaci, ora, invece, tonalità più scure e vibranti, dalla valenza lirica, personal; un colore che Federica stende sulle tele non con il pennello, ma direttamente con le mani, gli stracci, le pezze come in uno slancio di partecipazione con la materia cromatica e con la tela, fino a diventare artista, colore e tela un tutto unico. Un ultimo punto di approdo in questa sua ricerca è l'uso del colore oro e bronzo quasi per illuminare e purificare le forme fatte riemergere/affiorare.
I colori, giocano evidentemente un ruolo decisivo e fondante nella sua pittura: è attraverso i colori, infatti che lei trasmette le sue emozioni, associando a ogni colore un diverso livello emotivo e sensitivo in cui a lavorare è sempre l'inconscio e lo studio, la sua ricerca sul colore.
Il bello di Federica è che ha l'atteggiamento dell'artista che cerca, dà valore a quello che fa, perché è l'unico modo che conosce per esprimere la parte più profonda di sé. La sua non è solo una attività di ricomposizione, il suo fare arte non è solo un modo per incontrare se stessa, come abbiamo già detto, ma è anche una ricerca estetica: le sue belle atmosfere cromatiche viaggiano/vagano in spazi aperti, sono forme in qualche modo indefinite, le sue, che affiorano attraverso il colore, ma che non assumono ancora dei tratti netti, precisi, proprio perché la sua pittura è in evoluzione.
Spazi aperti dicevamo, di un percorso, di un cammino, un solco all'interno di un itinerario che la porterà, auguriamoci !!!! a un'identità di conoscenza della propria coscienza, per usare un gioco di parole. Un bisogno e un tentativo di conoscenza di sé che è da sempre il motore principale che accompagna il percorso artistico di qualsiasi artista, ma anche il percorso umano di qualsiasi uomo”.
Silvia Marchesini
FEDERICA FINOTTI
nasce a Verona nel 1971, dove vive e lavora.
Artista autodidatta, eredita dal padre scultore la passione per l'arte, espressa attraverso la pittura e la creazione di gioielli.
Frequenta a Milano, presso il laboratorio orafo Uroburo corsi di perfezionamento sulle tecniche orafe.
2002 - Terzo premio concorso di pittura, Bardolino (Vr)
2003 - Mostra collettiva presso la Galleria d'Arte Cortina, Milano
2004 - Mostra personale, Carrara
2007 - Mostra collettiva presso la Galleria Ecke Galerie, Augsburg
2008 - Mostra personale presso la Galleria Arianna Sartori, Mantova
In questa dimensione di introspezione accadono delle cose: nascono delle visioni, visioni più che mai reali, però, parte dell'esistenza e frutto della sua capacità di osservare; affiorano percezioni rarefatte, misteriose attraverso un percorso in cui l'artista incontra la visione e allo stesso tempo attraverso la visione incontra se stessa che si riconosce in quella visione.
Per qualcuno le ombre che lei rappresenta potrebbero sembrare anche qualcosa dietro cui Federica si nasconde, invece in questo caso sono piuttosto ombre che lei fa riemergere dal proprio inconscio, pezzi di anima che vogliono essere svelati e come tali non sono più forze a lei antagoniste, non fanno più paura perché una volta portate in superficie vengono sublimate e accolte finalmente come parti di lei stessa.
In qualche caso queste forme sfumate e allungate ricordano anche l'ombra della sera di tradizione etrusca e rimandano a un mondo dalla dimensione arcaica e mitologica.
Nella pittura di Federica è il colore a prendere il sopravvento: nei lavori precedenti a questi a prevalere erano tinte sicuramente più vivaci, ora, invece, tonalità più scure e vibranti, dalla valenza lirica, personal; un colore che Federica stende sulle tele non con il pennello, ma direttamente con le mani, gli stracci, le pezze come in uno slancio di partecipazione con la materia cromatica e con la tela, fino a diventare artista, colore e tela un tutto unico. Un ultimo punto di approdo in questa sua ricerca è l'uso del colore oro e bronzo quasi per illuminare e purificare le forme fatte riemergere/affiorare.
I colori, giocano evidentemente un ruolo decisivo e fondante nella sua pittura: è attraverso i colori, infatti che lei trasmette le sue emozioni, associando a ogni colore un diverso livello emotivo e sensitivo in cui a lavorare è sempre l'inconscio e lo studio, la sua ricerca sul colore.
Il bello di Federica è che ha l'atteggiamento dell'artista che cerca, dà valore a quello che fa, perché è l'unico modo che conosce per esprimere la parte più profonda di sé. La sua non è solo una attività di ricomposizione, il suo fare arte non è solo un modo per incontrare se stessa, come abbiamo già detto, ma è anche una ricerca estetica: le sue belle atmosfere cromatiche viaggiano/vagano in spazi aperti, sono forme in qualche modo indefinite, le sue, che affiorano attraverso il colore, ma che non assumono ancora dei tratti netti, precisi, proprio perché la sua pittura è in evoluzione.
Spazi aperti dicevamo, di un percorso, di un cammino, un solco all'interno di un itinerario che la porterà, auguriamoci !!!! a un'identità di conoscenza della propria coscienza, per usare un gioco di parole. Un bisogno e un tentativo di conoscenza di sé che è da sempre il motore principale che accompagna il percorso artistico di qualsiasi artista, ma anche il percorso umano di qualsiasi uomo”.
Silvia Marchesini
FEDERICA FINOTTI
nasce a Verona nel 1971, dove vive e lavora.
Artista autodidatta, eredita dal padre scultore la passione per l'arte, espressa attraverso la pittura e la creazione di gioielli.
Frequenta a Milano, presso il laboratorio orafo Uroburo corsi di perfezionamento sulle tecniche orafe.
2002 - Terzo premio concorso di pittura, Bardolino (Vr)
2003 - Mostra collettiva presso la Galleria d'Arte Cortina, Milano
2004 - Mostra personale, Carrara
2007 - Mostra collettiva presso la Galleria Ecke Galerie, Augsburg
2008 - Mostra personale presso la Galleria Arianna Sartori, Mantova
19
aprile 2008
Federica Finotti – Il silenzio dei luoghi
Dal 19 aprile all'otto maggio 2008
arte contemporanea
arti decorative e industriali
arti decorative e industriali
Location
ARIANNA SARTORI ARTE & OBJECT DESIGN
Mantova, Via Ippolito Nievo, 10, (Mantova)
Mantova, Via Ippolito Nievo, 10, (Mantova)
Orario di apertura
10-12.30 / 16-19.30. Domenica chiuso
Autore
Curatore