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Federica Gonnelli / Sara Lovari / Elisa Zadi – VIS-À-VIS IDENTITÀ E MUTAMENTI
Un dialogo fra le artiste, una conversazione che ha i tratti di un riflesso allo specchio, di una condivisione d’intenti, con uno sguardo critico sul presente ma rivolto al futuro: l’invito rivolto allo spettatore a vestire i panni, a confrontarsi con il reale e il futuro che attende.
Comunicato stampa
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VIS-À-VIS
IDENTITÀ E MUTAMENTI
Federica Gonnelli | Sara Lovari | Elisa Zadi
a cura di Laura Monaldi
Spazio Zero – arte contemporanea
23 settembre 2023 – 6 gennaio 2024
Inaugurazione
sabato 23 settembre 2023
ore 17.00
Ingresso libero
***
Identità perdute e ritrovate.
Identità nascoste e svelate.
Verità celate nelle maschere del contemporaneo.
Armonie perse nell’oblio, nel vortice del mutamento e nella fluidità della società odierna.
La mostra è un invito a mettersi in gioco, a riscoprirsi e a rigenerarsi, ma anche ad analizzare il tema dell’identità, fra apparenza e sostanza, nella mutevolezza del tempo e nella dinamica delle vicissitudini del mondo. L’organza di Federica Gonnelli, le installazioni di Sara Lovari e la pittura di Elisa Zadi si confrontano all’unisono fra autoritratti, frammenti, carte che raccontano, istantanee di vita vissuta, scatti che lasciano il segno nel profondo. Le opere in esposizione rappresentano un dialogo fra le artiste, una conversazione che ha i tratti di un riflesso allo specchio, di una condivisione d’intenti, con uno sguardo critico sul presente ma rivolto al futuro. Il titolo della mostra, non a caso, rimanda a una precisa presa di coscienza: è l’invito rivolto allo spettatore a vestire i panni, a confrontarsi con il reale e il futuro che attende.
Guardami,
Leggimi
faccia a faccia
Cercati
Un sollecito a confrontarsi, a riflettersi nel profondo, a mettersi a tu per tu, a conoscere e ri-conoscere l’identità e il mutamento
del sé e dell’altro. Uno stimolo a percorrere il confine dell’appartenenza e a connettersi al di fuori del proprio Io, cercando il varco che allea l’esistente all’esistenza: carpire l’etica della relianza ed essere resilienti oltre i vortici confusi dell’attualità.
L’identità è una dimensione sfuggente, dinamica nel suo evolversi e nel suo adattarsi alle declinazioni della realtà, come una seconda pelle. Spesso inafferrabile e velata dalle infinite maschere del mondo, capace di perdersi inspiegabilmente e dimenticare le armonie di un tempo.
Vis-à-Vis
è l’invito delle artiste a condividere frammenti di sè,
a trovare connessioni, a leggersi dentro e rigenerarsi; a indagare l’identità, propria e altrui; a viaggiare nel tempo perduto e nei mondi possibili che l’uomo può creare dentro e fuori di sè.
______________________________________________________________________
Federica Gonnelli (Firenze, 1981) frequenta il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Vive e lavora al confine tra Firenze e Prato, dove dal giugno 2011 apre “InCUBOAzione”. Confine che caratterizza il suo percorso materialmente e concettualmente, attuando una ricerca al limite tra le discipline delle arti visive. Ogni velo d’organza o fotografia a doppia esposizione sono determinanti elementi che concorrono nella significazione dell’opera, imponendo agli osservatori uno slancio per varcare a loro volta il confine. Dal 2001 espone in personali, collettive e concorsi. Nel 2006 consegue la laurea, con la tesi “L’Arte & L’Abito”. Nel 2013 consegue la specializzazione in Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi, con la tesi “Videoinstallazioni tra Corpo-Spazio-Tempo”. Dal 2015 partecipa a varie residenze d’artista, pratica che acquista una particolare importanza per la sua ricerca. Tra le ultime partecipazioni si segnalano nel 2023: “Cartografia sensibile”, CARS: Cusio Artist Residency Space, Omegna (VB), a cura di Lorenza Boisi e Andrea Ruschetti, “Essenziale”, Il Quartiere, Saluzzo (CU), a cura di Francesca Canfora, “Indeterminate States 05”, Galeria de artă Drossu, Iași (Romania), a cura di Andrei Alecsandru Pantea, “100X100 Piccolo Formato”, Sincresis, Empoli (FI), a cura di Alessandra Scappini e Spela Zidar, “Kaleidoskop”, Frauen Museum, Wiesbaden (Germania), a cura di Maria Elisa Quiaro; nel 2022: “Nelle Rapide”, Laboratorio 13 – Spazio d’Arte, Firenze, a cura di Rosanna Tempestini Frizzi, “L’orma che vedi è la mia”, Rosy Boa, Arezzo, a cura di Matilde Puleo, “What does indifference mean?”, Casa Natale di Antonio Gramsci, Ales (OR), a cura di Margaret Sgarra, “Mirrors”, Saletta Campolmi, Prato, a cura di Alberto Desirò, “La Carta Canta”, Museo di San Domenico, Prato, a cura di Archivio Carlo Palli; nel 2021: “Ai Margini. Letture Della Natura Come Gesto Radicale”, Fornace Pasquinucci, Capraia Fiorentina (FI), a cura di Francesca Pepi, “Dialoghi – Ŏpĕra 01 meets Atelier Alifuoco”, Atelier Alifuoco, Napoli, a cura di Martina Campese e Raffaella Ferraro, “40 Days – Artisti in Quarentena”, Quasi Quadro, Torino, a cura di Mattia Lapperier, “Progetto Riva”, MAD - Murate Art District, Firenze, a cura di Valentina Gensini; nel 2020: “Per quanto tempo è per sempre”, Celle Frigorifero – Officina Giovani, Prato, a cura di Spela Zidar e Leonardo Moretti, “Come isolate nubi”, Studio 38 Contemporary Art Gallery, Pistoia, a cura di Giulia Ponziani.
Sara Lovari è nata nel 1979 ad Avena di Poppi (AR), dopo una laurea in economia si trasferisce in Inghilterra ed esordisce come artista nel 2007, da lì susseguono una serie di mostre collettive e personali, italiane ed estere, risulta infatti finalista al prestigioso premio Arte Mondadori nel 2014 e vincitrice nuove proposte al premio Adrenalina di Roma sempre nel 2014, mentre è finalista al Premio Catel nel 2015 Museo Scuderie Aldobrandini di Frascati. Sempre nel 2015 ha una personale presso il Museo dell' Accademia Etrusca di Cortona dal titolo “Les objects”; nell' ottobre dello stesso anno è vincitrice di borsa di studio presso l'Universita dell' Oklaoma (Usa) con ArtResidence Norman USA dove esegue un ciclo di opere “in site” sul tema del viaggio. Nel 2016 è vincitrice del premio Gold Adrenalina-Roma. Nel 2017 è presente alla Biennale dell'Uragano presso National Weather Center ad Oklahoma City (Usa). Le sue opere si distinguono per colori caldi ispirati alla terra e alla natura, per le applicazioni polimateriche che dialogano su supporti antichi e preziosi come libri ottocenteschi e cartine geografiche dando vita ad una pittoscultura e assemblage molto apprezzata da critica, pubblico e collezionisti di tutto il mondo. Vive e lavora nella provincia di Arezzo fra istallazioni, arte e scenografie per il cinema. Tra le esposizioni più importanti si ricordano: nel 2018 “La ricerca del Desiderio” presso il Castello di Poppi seguita poi da Barbara Paci Gallery, Pietrasanta (LU); nel 2019 “A Pesca di Vita” al Museo Archeologico Nazionale di Napoli e "Donne di Carta" al Museo Fraternita dei Laici di Arezzo; nel 2021 “Gladiatori di Carta” presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli; nel 2021 “Scriptae” presso il Museo delle Biccherne dell’Archivio di Stato di Siena e “Born in Italy” a Noto, Firenze e Todi; nel 2022 opere in mostra permanente al Museum Of Living History di Mumbai (India) e la Biennale della Carta a Lucca. Tra i progetti più rinomati collabora attivamente con varie aziende per la realizzazione di design personalizzati e per prodotti Limited Edition tra cui Caffè Morandini, Kartos Carte Pregiate, Leuta wine e Da.Ma cycling. Collabora con Enti del territorio per la riqualificazione e riutilizzo di spazi comuni e con gli istituti scolastici per progetti artistici incentrati soprattutto sul tema del riciclo, riutilizzo e risorse del territorio.
Elisa Zadi (Arezzo, 1979) esplora le questioni della femminilità, dell'identità e dell'appartenenza attraverso l'autoritratto. Il suo percorso si sviluppa indagando la connessione fra uomo e natura sia in senso introspettivo che antropologico e simbolico. Artista poliedrica si occupa di pittura, installazione, performance e poesia. Elisa Zadi esordisce nel 2005 con una serie di autoritratti che si riveleranno indagine introspettiva a lei necessaria e che permarrà come uno dei temi centrali della sua ricerca. Dal 2008 il suo interesse si concentra sulla figura umana, soprattutto femminile, indagata con una cruda e introspettiva frontalità: questo origina dei lavori pittorici che si esprimono in polittici; i soggetti si compongono in una narrazione ritmata e concettuale, che si intensifica nel 2013/14 con delle serie pittorico-installative di grande formato, che ricostruiscono attraverso la frammentarietà della tela uno spaccato di esistenzialità quotidiana. Dal 2015 la figura umana diventa simulacro della sua essenza attraverso opere-vestiti che rivelano una continua ricerca di materie e materiali, in cui il margine della pittura estende i propri confini abbracciando varie discipline dando vita a installazioni interattive e performative. Fra le principali partecipazioni artistiche si ricorda “Cara Enfanta” a cura di Greta Beccaglia e Marco Palamidessi presso il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, “Vitamine- tavolette energetiche” a cura di Carlo Palli e Laura Monaldi presso il MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto e Museo Novecento di Firenze, “Looking for Monnalisa” a cura di Valerio Dehò presso Castello Visconteo e Palazzo Broletto di Pavia, “Mondi Possibili” a cura di Marco Botti presso Palazzo Datini di Prato, “Nelle Rapide”, Laboratorio 13 – Spazio d’Arte, Firenze, a cura di Rosanna Tempestini Frizzi, “L’orma che vedi è la mia”, Rosy Boa, Arezzo, a cura di Matilde Puleo, “100X100 Piccolo Formato”, Sincresis, Empoli (FI), a cura di Alessandra Scappini e Spela Zidar; fra i numerosi Premi si ricorda la selezione Premio Combat e Premio Cairo Arte nel 2015, la Residenza Situ Festival #3, Il Premio Limen 2014 e il Premio Casorati nel 2008. Vince concorsi letterari e nel 2021 pubblica con Polistampa la sua prima silloge poetica "Il profumo del Giglio". Elisa Zadi si diploma come Maestro d’Arte e successivamente ottiene con il massimo dei voti la Maturità d’Arte Applicata in Moda e Costume Teatrale presso l’Istituto Statale d’Arte di Arezzo. Lo stesso anno si iscrive alla Facoltà di Lettere che lascia due anni dopo per iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove si diploma con lode in Pittura; dal 2007 al 2009 lavora nella stessa cattedra come “Assistente Tecnico di Laboratorio”. Nel 2009 si abilita all’insegnamento delle Discipline Grafiche e Pittoriche tenendo attualmente la cattedra presso il Liceo Artistico Porta Romana di Firenze. Nel 2010 ottiene con lode il Master di II° livello in “Architettura e Arti Sacre” presso l’Università Europea di Roma. Dal 2013 viene segnalata fra gli artisti emergenti nel Catalogo dell’Arte Moderna edito da Mondadori. Dal 2018 collabora con l’Università UEL di Firenze. Attualmente vive e lavora a Firenze.
Spazio Zero – arte contemporanea
Per volontà di Edi Pagliai e Luigi Petracchi nel settembre 2020 nasce un nuovo luogo espositivo dedicato alla promozione delle arti contemporanee e alla ricerca estetica. “Spazio Zero | arte contemporanea” vuole essere un punto di partenza per una revisione delle modalità di pensare e organizzare uno spazio culturale che sia aperto alle forme della cultura, ed alle infinite possibilità della multidisciplinarietà. “Zero” come ripartenza ma anche come rinascita e riscoperta, nonché come esordio da un «grado zero» teso alla crescita e alla valorizzazione dell’attuale e del futuro patrimonio artistico-culturale.
“Zero” come punto focale, «ground zero», dal quale produrre e generare idee.
“Zero” infine come valore aggiunto e da aggiungere di volta in volta al presente.
IDENTITÀ E MUTAMENTI
Federica Gonnelli | Sara Lovari | Elisa Zadi
a cura di Laura Monaldi
Spazio Zero – arte contemporanea
23 settembre 2023 – 6 gennaio 2024
Inaugurazione
sabato 23 settembre 2023
ore 17.00
Ingresso libero
***
Identità perdute e ritrovate.
Identità nascoste e svelate.
Verità celate nelle maschere del contemporaneo.
Armonie perse nell’oblio, nel vortice del mutamento e nella fluidità della società odierna.
La mostra è un invito a mettersi in gioco, a riscoprirsi e a rigenerarsi, ma anche ad analizzare il tema dell’identità, fra apparenza e sostanza, nella mutevolezza del tempo e nella dinamica delle vicissitudini del mondo. L’organza di Federica Gonnelli, le installazioni di Sara Lovari e la pittura di Elisa Zadi si confrontano all’unisono fra autoritratti, frammenti, carte che raccontano, istantanee di vita vissuta, scatti che lasciano il segno nel profondo. Le opere in esposizione rappresentano un dialogo fra le artiste, una conversazione che ha i tratti di un riflesso allo specchio, di una condivisione d’intenti, con uno sguardo critico sul presente ma rivolto al futuro. Il titolo della mostra, non a caso, rimanda a una precisa presa di coscienza: è l’invito rivolto allo spettatore a vestire i panni, a confrontarsi con il reale e il futuro che attende.
Guardami,
Leggimi
faccia a faccia
Cercati
Un sollecito a confrontarsi, a riflettersi nel profondo, a mettersi a tu per tu, a conoscere e ri-conoscere l’identità e il mutamento
del sé e dell’altro. Uno stimolo a percorrere il confine dell’appartenenza e a connettersi al di fuori del proprio Io, cercando il varco che allea l’esistente all’esistenza: carpire l’etica della relianza ed essere resilienti oltre i vortici confusi dell’attualità.
L’identità è una dimensione sfuggente, dinamica nel suo evolversi e nel suo adattarsi alle declinazioni della realtà, come una seconda pelle. Spesso inafferrabile e velata dalle infinite maschere del mondo, capace di perdersi inspiegabilmente e dimenticare le armonie di un tempo.
Vis-à-Vis
è l’invito delle artiste a condividere frammenti di sè,
a trovare connessioni, a leggersi dentro e rigenerarsi; a indagare l’identità, propria e altrui; a viaggiare nel tempo perduto e nei mondi possibili che l’uomo può creare dentro e fuori di sè.
______________________________________________________________________
Federica Gonnelli (Firenze, 1981) frequenta il Liceo Artistico e l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Vive e lavora al confine tra Firenze e Prato, dove dal giugno 2011 apre “InCUBOAzione”. Confine che caratterizza il suo percorso materialmente e concettualmente, attuando una ricerca al limite tra le discipline delle arti visive. Ogni velo d’organza o fotografia a doppia esposizione sono determinanti elementi che concorrono nella significazione dell’opera, imponendo agli osservatori uno slancio per varcare a loro volta il confine. Dal 2001 espone in personali, collettive e concorsi. Nel 2006 consegue la laurea, con la tesi “L’Arte & L’Abito”. Nel 2013 consegue la specializzazione in Arti Visive e Nuovi Linguaggi Espressivi, con la tesi “Videoinstallazioni tra Corpo-Spazio-Tempo”. Dal 2015 partecipa a varie residenze d’artista, pratica che acquista una particolare importanza per la sua ricerca. Tra le ultime partecipazioni si segnalano nel 2023: “Cartografia sensibile”, CARS: Cusio Artist Residency Space, Omegna (VB), a cura di Lorenza Boisi e Andrea Ruschetti, “Essenziale”, Il Quartiere, Saluzzo (CU), a cura di Francesca Canfora, “Indeterminate States 05”, Galeria de artă Drossu, Iași (Romania), a cura di Andrei Alecsandru Pantea, “100X100 Piccolo Formato”, Sincresis, Empoli (FI), a cura di Alessandra Scappini e Spela Zidar, “Kaleidoskop”, Frauen Museum, Wiesbaden (Germania), a cura di Maria Elisa Quiaro; nel 2022: “Nelle Rapide”, Laboratorio 13 – Spazio d’Arte, Firenze, a cura di Rosanna Tempestini Frizzi, “L’orma che vedi è la mia”, Rosy Boa, Arezzo, a cura di Matilde Puleo, “What does indifference mean?”, Casa Natale di Antonio Gramsci, Ales (OR), a cura di Margaret Sgarra, “Mirrors”, Saletta Campolmi, Prato, a cura di Alberto Desirò, “La Carta Canta”, Museo di San Domenico, Prato, a cura di Archivio Carlo Palli; nel 2021: “Ai Margini. Letture Della Natura Come Gesto Radicale”, Fornace Pasquinucci, Capraia Fiorentina (FI), a cura di Francesca Pepi, “Dialoghi – Ŏpĕra 01 meets Atelier Alifuoco”, Atelier Alifuoco, Napoli, a cura di Martina Campese e Raffaella Ferraro, “40 Days – Artisti in Quarentena”, Quasi Quadro, Torino, a cura di Mattia Lapperier, “Progetto Riva”, MAD - Murate Art District, Firenze, a cura di Valentina Gensini; nel 2020: “Per quanto tempo è per sempre”, Celle Frigorifero – Officina Giovani, Prato, a cura di Spela Zidar e Leonardo Moretti, “Come isolate nubi”, Studio 38 Contemporary Art Gallery, Pistoia, a cura di Giulia Ponziani.
Sara Lovari è nata nel 1979 ad Avena di Poppi (AR), dopo una laurea in economia si trasferisce in Inghilterra ed esordisce come artista nel 2007, da lì susseguono una serie di mostre collettive e personali, italiane ed estere, risulta infatti finalista al prestigioso premio Arte Mondadori nel 2014 e vincitrice nuove proposte al premio Adrenalina di Roma sempre nel 2014, mentre è finalista al Premio Catel nel 2015 Museo Scuderie Aldobrandini di Frascati. Sempre nel 2015 ha una personale presso il Museo dell' Accademia Etrusca di Cortona dal titolo “Les objects”; nell' ottobre dello stesso anno è vincitrice di borsa di studio presso l'Universita dell' Oklaoma (Usa) con ArtResidence Norman USA dove esegue un ciclo di opere “in site” sul tema del viaggio. Nel 2016 è vincitrice del premio Gold Adrenalina-Roma. Nel 2017 è presente alla Biennale dell'Uragano presso National Weather Center ad Oklahoma City (Usa). Le sue opere si distinguono per colori caldi ispirati alla terra e alla natura, per le applicazioni polimateriche che dialogano su supporti antichi e preziosi come libri ottocenteschi e cartine geografiche dando vita ad una pittoscultura e assemblage molto apprezzata da critica, pubblico e collezionisti di tutto il mondo. Vive e lavora nella provincia di Arezzo fra istallazioni, arte e scenografie per il cinema. Tra le esposizioni più importanti si ricordano: nel 2018 “La ricerca del Desiderio” presso il Castello di Poppi seguita poi da Barbara Paci Gallery, Pietrasanta (LU); nel 2019 “A Pesca di Vita” al Museo Archeologico Nazionale di Napoli e "Donne di Carta" al Museo Fraternita dei Laici di Arezzo; nel 2021 “Gladiatori di Carta” presso il Museo Archeologico Nazionale di Napoli; nel 2021 “Scriptae” presso il Museo delle Biccherne dell’Archivio di Stato di Siena e “Born in Italy” a Noto, Firenze e Todi; nel 2022 opere in mostra permanente al Museum Of Living History di Mumbai (India) e la Biennale della Carta a Lucca. Tra i progetti più rinomati collabora attivamente con varie aziende per la realizzazione di design personalizzati e per prodotti Limited Edition tra cui Caffè Morandini, Kartos Carte Pregiate, Leuta wine e Da.Ma cycling. Collabora con Enti del territorio per la riqualificazione e riutilizzo di spazi comuni e con gli istituti scolastici per progetti artistici incentrati soprattutto sul tema del riciclo, riutilizzo e risorse del territorio.
Elisa Zadi (Arezzo, 1979) esplora le questioni della femminilità, dell'identità e dell'appartenenza attraverso l'autoritratto. Il suo percorso si sviluppa indagando la connessione fra uomo e natura sia in senso introspettivo che antropologico e simbolico. Artista poliedrica si occupa di pittura, installazione, performance e poesia. Elisa Zadi esordisce nel 2005 con una serie di autoritratti che si riveleranno indagine introspettiva a lei necessaria e che permarrà come uno dei temi centrali della sua ricerca. Dal 2008 il suo interesse si concentra sulla figura umana, soprattutto femminile, indagata con una cruda e introspettiva frontalità: questo origina dei lavori pittorici che si esprimono in polittici; i soggetti si compongono in una narrazione ritmata e concettuale, che si intensifica nel 2013/14 con delle serie pittorico-installative di grande formato, che ricostruiscono attraverso la frammentarietà della tela uno spaccato di esistenzialità quotidiana. Dal 2015 la figura umana diventa simulacro della sua essenza attraverso opere-vestiti che rivelano una continua ricerca di materie e materiali, in cui il margine della pittura estende i propri confini abbracciando varie discipline dando vita a installazioni interattive e performative. Fra le principali partecipazioni artistiche si ricorda “Cara Enfanta” a cura di Greta Beccaglia e Marco Palamidessi presso il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci di Prato, “Vitamine- tavolette energetiche” a cura di Carlo Palli e Laura Monaldi presso il MART Museo d’Arte Moderna e Contemporanea di Rovereto e Museo Novecento di Firenze, “Looking for Monnalisa” a cura di Valerio Dehò presso Castello Visconteo e Palazzo Broletto di Pavia, “Mondi Possibili” a cura di Marco Botti presso Palazzo Datini di Prato, “Nelle Rapide”, Laboratorio 13 – Spazio d’Arte, Firenze, a cura di Rosanna Tempestini Frizzi, “L’orma che vedi è la mia”, Rosy Boa, Arezzo, a cura di Matilde Puleo, “100X100 Piccolo Formato”, Sincresis, Empoli (FI), a cura di Alessandra Scappini e Spela Zidar; fra i numerosi Premi si ricorda la selezione Premio Combat e Premio Cairo Arte nel 2015, la Residenza Situ Festival #3, Il Premio Limen 2014 e il Premio Casorati nel 2008. Vince concorsi letterari e nel 2021 pubblica con Polistampa la sua prima silloge poetica "Il profumo del Giglio". Elisa Zadi si diploma come Maestro d’Arte e successivamente ottiene con il massimo dei voti la Maturità d’Arte Applicata in Moda e Costume Teatrale presso l’Istituto Statale d’Arte di Arezzo. Lo stesso anno si iscrive alla Facoltà di Lettere che lascia due anni dopo per iscriversi all’Accademia di Belle Arti di Firenze dove si diploma con lode in Pittura; dal 2007 al 2009 lavora nella stessa cattedra come “Assistente Tecnico di Laboratorio”. Nel 2009 si abilita all’insegnamento delle Discipline Grafiche e Pittoriche tenendo attualmente la cattedra presso il Liceo Artistico Porta Romana di Firenze. Nel 2010 ottiene con lode il Master di II° livello in “Architettura e Arti Sacre” presso l’Università Europea di Roma. Dal 2013 viene segnalata fra gli artisti emergenti nel Catalogo dell’Arte Moderna edito da Mondadori. Dal 2018 collabora con l’Università UEL di Firenze. Attualmente vive e lavora a Firenze.
Spazio Zero – arte contemporanea
Per volontà di Edi Pagliai e Luigi Petracchi nel settembre 2020 nasce un nuovo luogo espositivo dedicato alla promozione delle arti contemporanee e alla ricerca estetica. “Spazio Zero | arte contemporanea” vuole essere un punto di partenza per una revisione delle modalità di pensare e organizzare uno spazio culturale che sia aperto alle forme della cultura, ed alle infinite possibilità della multidisciplinarietà. “Zero” come ripartenza ma anche come rinascita e riscoperta, nonché come esordio da un «grado zero» teso alla crescita e alla valorizzazione dell’attuale e del futuro patrimonio artistico-culturale.
“Zero” come punto focale, «ground zero», dal quale produrre e generare idee.
“Zero” infine come valore aggiunto e da aggiungere di volta in volta al presente.
23
settembre 2023
Federica Gonnelli / Sara Lovari / Elisa Zadi – VIS-À-VIS IDENTITÀ E MUTAMENTI
Dal 23 settembre 2023 al 06 gennaio 2024
arte contemporanea
Location
Spazio Zero arte contemporanea
Casalguidi, Via Forra di Castelnuovo, (PT)
Casalguidi, Via Forra di Castelnuovo, (PT)
Orario di apertura
su appuntamento
Vernissage
23 Settembre 2023, 17:00
Sito web
Autore
Curatore