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Federica Poletti / Enrico Gheduzzi – ritratto/auto/ritratto
Pittura e fotografia coesistono nella creazione di un percorso all’unisono alla ricerca di un nuovo ritratto psicologico
Comunicato stampa
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E’ dalla volontà di creare un percorso all’unisono che prende le mosse questa mostra in cui la pittrice modenese ed il fotografo nonantolano, servendosi di due mezzi diversi (pittura e fotografia), corrono su binari paralleli verso un unico obiettivo; l’immagine e, nello specifico, il ritratto.
Federica Poletti, pittrice dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, attraverso un ridotto cromatismo-solo bianco, nero, grigio- gela le sue espressioni come in un flash da istantanea.
La sua ricerca è tesa, come lei stessa afferma, a ”strappare comunicazione, rendere palese ciò che mi lascia indifesa”.
Nella serie di autoritratti ad olio su tela, esibisce una continua confessione/espiazione di disagio, di paranoie interiori che emergono dal buio, costante di tutte le sue opere. Questo buio è il fondo di lei stessa, il mondo in cui è immessa ma che non riesce a cogliere con chiarezza, è la sua intimità che stenta a capire ma , e qui nasce il paradosso, punta inconsapevolmente a celare, proprio mentre la palesa, servendosi del suo pennello pulito ma rabbioso.
Istintivo, ironico , volutamente provocatorio è il lavoro di Enrico Gheduzzi, fotografo nonantolano formatosi all’Istituto Europeo di Design di Milano.
Le immagini in mostra trattano il tema del ritratto sotto diverse accezioni. L’autore fotografa se stesso in vesti ironiche come in “Bella Vecchio”, in cui il suo corpo diventa gigantesco manichino immedesimante “La Vecchia” (fantoccio di paglia che viene bruciato per festeggiare l’ultimo dell’anno secondo la tradizione padana) e ritrae le persone che fanno parte del suo mondo, in particolare i suoi amici ,sempre visti e resi da un punto di vista scherzoso e provocatorio. Un’altra serie di immagini fanno parte di un progetto denominato: “Spiando il mio paese: Nonantola-Italia-Mondo”. Sono ritratti dei personaggi più rappresentativi di Nonantola, quelli che hanno materialmente “scritto” la storia del loro paese. Il fotografo li coglie nelle loro botteghe, restituendoci così, come lui stesso afferma, “la botta di essere catapultati dentro al loro negozio, di poter vivere quei luoghi come li vive lui; anche se il suo intento principe è quello di rimanere nascosto. La sua è una volontà voyeristica, spiare/svelare rimanendo nell’ombra. L’artista diviene così una sorta di fantasma padano…un fantasma della nebbia (suo pseudonimo).
Federica Poletti, pittrice dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, attraverso un ridotto cromatismo-solo bianco, nero, grigio- gela le sue espressioni come in un flash da istantanea.
La sua ricerca è tesa, come lei stessa afferma, a ”strappare comunicazione, rendere palese ciò che mi lascia indifesa”.
Nella serie di autoritratti ad olio su tela, esibisce una continua confessione/espiazione di disagio, di paranoie interiori che emergono dal buio, costante di tutte le sue opere. Questo buio è il fondo di lei stessa, il mondo in cui è immessa ma che non riesce a cogliere con chiarezza, è la sua intimità che stenta a capire ma , e qui nasce il paradosso, punta inconsapevolmente a celare, proprio mentre la palesa, servendosi del suo pennello pulito ma rabbioso.
Istintivo, ironico , volutamente provocatorio è il lavoro di Enrico Gheduzzi, fotografo nonantolano formatosi all’Istituto Europeo di Design di Milano.
Le immagini in mostra trattano il tema del ritratto sotto diverse accezioni. L’autore fotografa se stesso in vesti ironiche come in “Bella Vecchio”, in cui il suo corpo diventa gigantesco manichino immedesimante “La Vecchia” (fantoccio di paglia che viene bruciato per festeggiare l’ultimo dell’anno secondo la tradizione padana) e ritrae le persone che fanno parte del suo mondo, in particolare i suoi amici ,sempre visti e resi da un punto di vista scherzoso e provocatorio. Un’altra serie di immagini fanno parte di un progetto denominato: “Spiando il mio paese: Nonantola-Italia-Mondo”. Sono ritratti dei personaggi più rappresentativi di Nonantola, quelli che hanno materialmente “scritto” la storia del loro paese. Il fotografo li coglie nelle loro botteghe, restituendoci così, come lui stesso afferma, “la botta di essere catapultati dentro al loro negozio, di poter vivere quei luoghi come li vive lui; anche se il suo intento principe è quello di rimanere nascosto. La sua è una volontà voyeristica, spiare/svelare rimanendo nell’ombra. L’artista diviene così una sorta di fantasma padano…un fantasma della nebbia (suo pseudonimo).
20
marzo 2005
Federica Poletti / Enrico Gheduzzi – ritratto/auto/ritratto
Dal 20 marzo al 10 aprile 2005
arte contemporanea
Location
SALA DELLE COLONNE
Nonantola, Via Guglielmo Marconi, 11, (Modena)
Nonantola, Via Guglielmo Marconi, 11, (Modena)
Orario di apertura
sabato/domenica 15-19
Vernissage
20 Marzo 2005, ore 18
Autore
Curatore