Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Federico Arcuri – Persi alla luce della luna a mezzogiorno
Una Milano contemporanea che si riconosce solo nei dettagli, mentre rimane protagonista la Milano “Ottocento” che conosciamo, quasi stupita dalla modernità e dalla contemporaneità. Acrilici su tela,gesso, inserti in carta giapponese, per un lavoro in bilico tra figurazione, geometria e astrazione.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
Federico Arcuri espone per la prima volta alla
Galleria l’Affiche. Una Milano contemporanea, ricca di nuove architetture, nuove piazze, nuove realtà urbane, ma che si riconosce solo nei dettagli: rimane protagonista la Milano “Ottocento” a cui siamo abituati, quasi stupita dalla modernità e dalla contemporaneità.
E poi la gente. Arcuri ci ha sempre proposto quadri dove le persone camminano, si incontrano, si mettono in fila, si guardano e a volte si vedono, o non si vedono. Immersi in piazze vuote o in un vagone del metrò, o in controluce, seduti sulle panche di una chiesa.
Acrilici su tela, gesso, inserti in carta giapponese, per lavori di medio e grande formato, che sembrano muoversi tra salti spaziali e temporali. Appigli visivi effimeri che paiono sprofondare nei meandri di una tela per riemergere in un’altra tela posta accanto, in un lavoro in bilico tra figurazione, geometria e astrazione.
“La ricerca di Federico Arcuri si concentra su un’indagine degli spazi urbani, delle architetture e delle persone in transito che l’artista fotografa per tradurle in un final cut pittorico nel quale le linee dei palazzi, e i percorsi, da luoghi familiari divengono accumulazioni impersonali, feed-back che ripropongono una nuova tensione della memoria tendente a riformulare e a intenzionare diversamente il rapporto individuo-ambiente-metropoli. Se da una parte è evidente che gli spazi sono propriamente quelli della città di Milano, dall’altra nella rivisitazione concettuale di Arcuri questi divengono spazi universali, forse spazi onirici, certamente utopici.
E gli incontri sono "appuntamenti a perdersi" (...)
È facile lasciarsi trasportare in questo mondo sempre più pallido e indefinito, dove la realtà, la possibilità e la finzione sono intercambiabili. Il risultato non è tanto sfogliare la somma di molte storie tra di loro interdipendenti, ma avventurarsi dentro un’unica storia.” (M.C.)
Galleria l’Affiche. Una Milano contemporanea, ricca di nuove architetture, nuove piazze, nuove realtà urbane, ma che si riconosce solo nei dettagli: rimane protagonista la Milano “Ottocento” a cui siamo abituati, quasi stupita dalla modernità e dalla contemporaneità.
E poi la gente. Arcuri ci ha sempre proposto quadri dove le persone camminano, si incontrano, si mettono in fila, si guardano e a volte si vedono, o non si vedono. Immersi in piazze vuote o in un vagone del metrò, o in controluce, seduti sulle panche di una chiesa.
Acrilici su tela, gesso, inserti in carta giapponese, per lavori di medio e grande formato, che sembrano muoversi tra salti spaziali e temporali. Appigli visivi effimeri che paiono sprofondare nei meandri di una tela per riemergere in un’altra tela posta accanto, in un lavoro in bilico tra figurazione, geometria e astrazione.
“La ricerca di Federico Arcuri si concentra su un’indagine degli spazi urbani, delle architetture e delle persone in transito che l’artista fotografa per tradurle in un final cut pittorico nel quale le linee dei palazzi, e i percorsi, da luoghi familiari divengono accumulazioni impersonali, feed-back che ripropongono una nuova tensione della memoria tendente a riformulare e a intenzionare diversamente il rapporto individuo-ambiente-metropoli. Se da una parte è evidente che gli spazi sono propriamente quelli della città di Milano, dall’altra nella rivisitazione concettuale di Arcuri questi divengono spazi universali, forse spazi onirici, certamente utopici.
E gli incontri sono "appuntamenti a perdersi" (...)
È facile lasciarsi trasportare in questo mondo sempre più pallido e indefinito, dove la realtà, la possibilità e la finzione sono intercambiabili. Il risultato non è tanto sfogliare la somma di molte storie tra di loro interdipendenti, ma avventurarsi dentro un’unica storia.” (M.C.)
31
maggio 2018
Federico Arcuri – Persi alla luce della luna a mezzogiorno
Dal 31 maggio al 28 giugno 2018
arte contemporanea
Location
GALLERIA L’AFFICHE
Milano, Via dell'Unione, 6, (Milano)
Milano, Via dell'Unione, 6, (Milano)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 16-19
Vernissage
31 Maggio 2018, ore 18.30
Autore
Curatore