Create an account
Welcome! Register for an account
La password verrà inviata via email.
Recupero della password
Recupera la tua password
La password verrà inviata via email.
-
- container colonna1
- Categorie
- #iorestoacasa
- Agenda
- Archeologia
- Architettura
- Arte antica
- Arte contemporanea
- Arte moderna
- Arti performative
- Attualità
- Bandi e concorsi
- Beni culturali
- Cinema
- Contest
- Danza
- Design
- Diritto
- Eventi
- Fiere e manifestazioni
- Film e serie tv
- Formazione
- Fotografia
- Libri ed editoria
- Mercato
- MIC Ministero della Cultura
- Moda
- Musei
- Musica
- Opening
- Personaggi
- Politica e opinioni
- Street Art
- Teatro
- Viaggi
- Categorie
- container colonna2
- container colonna1
Federico Arcuri / Ubay Murillo – Frame di viaggio
L’esposizione accomuna i due artisti sul tema ricorrente del viaggio, delle attese delle partenze.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
La Galleria d’arte La Bussola prosegue la sua programmazione espositiva con la rassegna dal titolo FRAME DI VIAGGIO, una mostra a due voci raccontata attraverso il linguaggio pittorico di Federico Arcuri e Ubay Murillo.
L’esposizione accomuna i due artisti sul tema ricorrente del viaggio, delle attese delle partenze.
Federico Arcuri esplora mondi in bianco e nero, fatti di gesso, carta e segni sulla tela in cui i soggetti sono paesaggi metropolitani, solitudini underground o l’immaginario filmico di frames presi da Tarkovksy. La sua pittura è un corpo a corpo misurato, una lotta che richiede silenzio come lo presume la pittura oggi. Arcuri scarnifica e toglie dettagli attraverso una forte matericità dei colori, della colla e del bianco spesso, cosicché l’aspetto quotidiano di scorci e paesaggi si fa personale e simbolico. Il nero acrilico e la luce delle pennellate espressioniste o tratteggiate sono segni che riproducono immediatamente, nella forma, il contenuto. Le sue esternazioni liriche ed emotive, rimando tra segno e colore – quel nero e quelle improvvise luminescenze – denunciano una posizione in cui la ricerca linguistica contiene anche una resistenza morale.
(Martina Cavallarin).
Reduce da un’importante mostra realizzata a Berlino e Lugano Federico Arcuri lavora sui luoghi, soggetto e oggetto dei suoi viaggi: Venezia, Barcellona, Berlino, San Francisco e Bali dove terrà una mostra personale il prossimo 1 agosto.
Ubay Murillo invece si ferma ad osservare i “non-luoghi”: hotel o stabilimenti balneari del posto in cui è nato, le Isole Canarie (“i falsi paradisi tropicali’’). Ubay sceglie con cura il supporto pittorico dell’opera e all’interno di questo e della tensione narrativa che intende indagare ricerca il significato dell’atto stesso del dipingere.
…Come se avesse deciso di avvalorare lo stesso spirito tragico che Thomas Man ci trasmette nelle pagine del suo romanzo La Montagna Incantata (ambientato in quello “stabilimento balneare-sanatorio” di cura totale), per portarlo nella contemporaneità del territorio più tropicale d’Europa, in cui si nasconde il pericolo di essere ingannati da una "realtà falsamente costruita per il nostro relax"… Questo è il racconto che l’autore argomenta a partire da una specie di “album di immagini di viaggio ” che ricordano molto da vicino l’album segreto e possibile di una qualsiasi nostra vacanza estiva – quell’album di immagini (fotografiche, naturalmente) in cui appaiono le discussioni, i disgusti, l'esaurimento, l’astio, la stanchezza, la noia, il disincanto, lo scoramento e la vergognosa inadeguatezza suscitati dalla routine alberghiera e dal suo bioritmo monotono, meccanizzato e conformizzante.
Qui non esiste una narrativa lineare e, oltretutto, se anche esistesse un qualche tipo di narrativa, sarebbe atemporale, in qualche modo sospesa nell’aria (nel tempo), come è sospeso il tempo in quei “luoghi turistici” in cui tutto si rallenta come se lo si guardasse in una moviola. In effetti, mi confonde la seduzione che provocano le sue "buone maniere", la meticolosità delle sue brillantezze, la carnevalesca o televisiva saturazione dei colori, il vuoto delle ombre e il disegno perfezionista, in contrasto con la fatalità tragico-comica di ciò che avviene lì, … lì dentro, in quelle pitture dove la realtà è presa d'assalto per essere smantellata e sregolata con lo smontaggio delle sue viti e, in quella condizione, mezza rotta o difettosa, essere portata alla luce.
(Omar-Pascual Castllo)
L’esposizione accomuna i due artisti sul tema ricorrente del viaggio, delle attese delle partenze.
Federico Arcuri esplora mondi in bianco e nero, fatti di gesso, carta e segni sulla tela in cui i soggetti sono paesaggi metropolitani, solitudini underground o l’immaginario filmico di frames presi da Tarkovksy. La sua pittura è un corpo a corpo misurato, una lotta che richiede silenzio come lo presume la pittura oggi. Arcuri scarnifica e toglie dettagli attraverso una forte matericità dei colori, della colla e del bianco spesso, cosicché l’aspetto quotidiano di scorci e paesaggi si fa personale e simbolico. Il nero acrilico e la luce delle pennellate espressioniste o tratteggiate sono segni che riproducono immediatamente, nella forma, il contenuto. Le sue esternazioni liriche ed emotive, rimando tra segno e colore – quel nero e quelle improvvise luminescenze – denunciano una posizione in cui la ricerca linguistica contiene anche una resistenza morale.
(Martina Cavallarin).
Reduce da un’importante mostra realizzata a Berlino e Lugano Federico Arcuri lavora sui luoghi, soggetto e oggetto dei suoi viaggi: Venezia, Barcellona, Berlino, San Francisco e Bali dove terrà una mostra personale il prossimo 1 agosto.
Ubay Murillo invece si ferma ad osservare i “non-luoghi”: hotel o stabilimenti balneari del posto in cui è nato, le Isole Canarie (“i falsi paradisi tropicali’’). Ubay sceglie con cura il supporto pittorico dell’opera e all’interno di questo e della tensione narrativa che intende indagare ricerca il significato dell’atto stesso del dipingere.
…Come se avesse deciso di avvalorare lo stesso spirito tragico che Thomas Man ci trasmette nelle pagine del suo romanzo La Montagna Incantata (ambientato in quello “stabilimento balneare-sanatorio” di cura totale), per portarlo nella contemporaneità del territorio più tropicale d’Europa, in cui si nasconde il pericolo di essere ingannati da una "realtà falsamente costruita per il nostro relax"… Questo è il racconto che l’autore argomenta a partire da una specie di “album di immagini di viaggio ” che ricordano molto da vicino l’album segreto e possibile di una qualsiasi nostra vacanza estiva – quell’album di immagini (fotografiche, naturalmente) in cui appaiono le discussioni, i disgusti, l'esaurimento, l’astio, la stanchezza, la noia, il disincanto, lo scoramento e la vergognosa inadeguatezza suscitati dalla routine alberghiera e dal suo bioritmo monotono, meccanizzato e conformizzante.
Qui non esiste una narrativa lineare e, oltretutto, se anche esistesse un qualche tipo di narrativa, sarebbe atemporale, in qualche modo sospesa nell’aria (nel tempo), come è sospeso il tempo in quei “luoghi turistici” in cui tutto si rallenta come se lo si guardasse in una moviola. In effetti, mi confonde la seduzione che provocano le sue "buone maniere", la meticolosità delle sue brillantezze, la carnevalesca o televisiva saturazione dei colori, il vuoto delle ombre e il disegno perfezionista, in contrasto con la fatalità tragico-comica di ciò che avviene lì, … lì dentro, in quelle pitture dove la realtà è presa d'assalto per essere smantellata e sregolata con lo smontaggio delle sue viti e, in quella condizione, mezza rotta o difettosa, essere portata alla luce.
(Omar-Pascual Castllo)
17
aprile 2010
Federico Arcuri / Ubay Murillo – Frame di viaggio
Dal 17 aprile al 10 maggio 2010
arte contemporanea
Location
CENTRO D’ARTE LA BUSSOLA
Cosenza, Via Roma, 99, (Cosenza)
Cosenza, Via Roma, 99, (Cosenza)
Biglietti
libero
Orario di apertura
Martedì - Sabato
10-13 e 16-20
Vernissage
17 Aprile 2010, ore 18.00
Autore
Curatore