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Federico Bilò / Lucio Rosato – Notizie dall’interno
alle corrispondenze tra Federico Bilò e Lúcio Rosato è dedicato questo nuovo appuntamento di usomagazzino per altre architetture
Comunicato stampa
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alle corrispondenze tra Federico Bilò e Lúcio Rosato è dedicato questo nuovo appuntamento di usomagazzino per altre architetture: notizie dall’interno; un dialogo tra due architetti che aprono i loro taccuini di appunti mettendo a nudo il pensiero più intimo sulle cose dell’architettura e della vita
“l’architetto è nudo se apre i suoi quaderni .ancoraggi e sassi per fermare un’idea o dissiparla insieme a un desiderio infranto” è scritto nel frontespizio che introduce all'esposizione e che prova ad offrire una chiave di lettura al senso di questa azione: da dentro a fuori, un percorso di esternazione che si fa condivisione tra il rinunciare ai sogni e il renderli propositivi attraverso il racconto pubblico
convivono nello spazio di usomagazzino due modalità espositive diverse pensate e progettate dagli stessi architetti. Federico Bilò delinea, attraverso accumul-azioni, una mappatura del suo pensiero intimo dal 1984 (il primo taccuino) al 2013 in progress, estrapolando dai suoi quaderni una selezione ragionata di disegni che, scansionati e stampati su carta A4 extra strong, appunta (con le classiche puntine da disegno) su 10 tavole di legno. Lucio Rosato invece, con sassi bianchi sui miei quaderni, apre letteralmente 48 dei suoi taccuini (dal 2001 al 2016) collocandoli provvisoriamente sui 12 tavoli bianchi di usomagazzino per poi poggiarvi sopra altrettanti sassi levigati dal fiume e dal tempo a fermare le pagine insieme ai pensieri ma anche a coprirle, come a voler mettere una pietra sopra a quei desideri, a quei progetti, rimasti troppo a lungo e ancora sulla carta: un omaggio a Enzo Mari e ai suoi “sessanta fermacarte”
Federico Bilò (1965) è architetto. Vive a Roma, lavora dove se ne presenta l'occasione e insegna progettazione presso il Dipartimento di Architettura di Pescara. Pensa, come tanti, che tra occhio, mente e mano vi sia una relazione cruciale, indispensabile per fare questo mestiere. E pensa, come non tanti, che fare architettura significhi dare organizzazione e forma agli spazi dove abitano gli uomini.
Lúcio Rosato (1960) architetto, viaggia sui territori al limite tra la concretezza del pensiero e l’astrazione della materia realizzando installazioni e architetture permanenti. insegna teorie di progettazione all’Università Europea del Design di Pescara. Vive e prende appunti a Pescara
“l’architetto è nudo se apre i suoi quaderni .ancoraggi e sassi per fermare un’idea o dissiparla insieme a un desiderio infranto” è scritto nel frontespizio che introduce all'esposizione e che prova ad offrire una chiave di lettura al senso di questa azione: da dentro a fuori, un percorso di esternazione che si fa condivisione tra il rinunciare ai sogni e il renderli propositivi attraverso il racconto pubblico
convivono nello spazio di usomagazzino due modalità espositive diverse pensate e progettate dagli stessi architetti. Federico Bilò delinea, attraverso accumul-azioni, una mappatura del suo pensiero intimo dal 1984 (il primo taccuino) al 2013 in progress, estrapolando dai suoi quaderni una selezione ragionata di disegni che, scansionati e stampati su carta A4 extra strong, appunta (con le classiche puntine da disegno) su 10 tavole di legno. Lucio Rosato invece, con sassi bianchi sui miei quaderni, apre letteralmente 48 dei suoi taccuini (dal 2001 al 2016) collocandoli provvisoriamente sui 12 tavoli bianchi di usomagazzino per poi poggiarvi sopra altrettanti sassi levigati dal fiume e dal tempo a fermare le pagine insieme ai pensieri ma anche a coprirle, come a voler mettere una pietra sopra a quei desideri, a quei progetti, rimasti troppo a lungo e ancora sulla carta: un omaggio a Enzo Mari e ai suoi “sessanta fermacarte”
Federico Bilò (1965) è architetto. Vive a Roma, lavora dove se ne presenta l'occasione e insegna progettazione presso il Dipartimento di Architettura di Pescara. Pensa, come tanti, che tra occhio, mente e mano vi sia una relazione cruciale, indispensabile per fare questo mestiere. E pensa, come non tanti, che fare architettura significhi dare organizzazione e forma agli spazi dove abitano gli uomini.
Lúcio Rosato (1960) architetto, viaggia sui territori al limite tra la concretezza del pensiero e l’astrazione della materia realizzando installazioni e architetture permanenti. insegna teorie di progettazione all’Università Europea del Design di Pescara. Vive e prende appunti a Pescara
27
gennaio 2016
Federico Bilò / Lucio Rosato – Notizie dall’interno
Dal 27 gennaio al 06 febbraio 2016
architettura
Location
USOMAGAZZINO PER ALTRE ARCHITETTURE
Pescara, Via Silvio Spaventa, 10/4, (Pescara)
Pescara, Via Silvio Spaventa, 10/4, (Pescara)
Orario di apertura
da martedì a sabato ore 18.00-20.00
Vernissage
27 Gennaio 2016, h 19.00
Autore