L'esposizione intitolata “Discordia” presenta le opere degli artisti Federico Borroni e Luca Marignoni. Amici e sodali, entrambi diplomati all'Accademia di Belle Arti di Venezia, condividono lo studio ricavato in un ex magazzino dell'area industriale di Marghera. Borroni, marchigiano, opera prevalentemente con la pittura e Marignoni, trentino, con la scultura.
Il titolo “discordia” inserito all'interno del ciclo di mostre “Doppiosogno” al Centro per L'Arte Contemporanea Trebisonda potrebbe apparire provocatorio quasi a segnalare una disarmonia e contrapposizione fra l'operare dei due artisti. In questo caso invece si tratta di lavori, se pure di pittura l'uno e di scultura l'altro, che esprimono una volontà comune di senso e ricerca. “Discordia” qui è intesa fra creato ed increato.
Fra la pressione esercitata al limite originario di queste due dimensioni scaturisce l'energia generativa e vitale dell'universo. Da quel confine estremo provengono le immaginazioni delle carte “tomi” di Borroni e delle sculture in legno “punto fra due cieli” di Marignoni.
L'esposizione curata da Aldo Grazzi è accompagnata da una pubblicazione con un testo di Luca Massimo Barbero.