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Federico Ferrarini – Mineral Circularity
La “circolarità minerale” di Federico Ferrarini: Un viaggio attraverso il cosmo nella pietra.
Comunicato stampa
Segnala l'evento
KROMYA Art Gallery - Lugano
presenta
Camera 30
FEDERICO FERRARINI
MINERAL CIRCULARITY
15 settembre - 20 ottobre 2023
OPENING
Venerdì 15 settembre, ore 18.00
Dopo il successo di Stonestar, la monografica di Federico Ferrarini inaugurata lo scorso anno nella sede veronese della galleria, KROMYA Art Gallery presenta Mineral Circularity, la prima personale dell’artista a Lugano.
In mostra 21 opere, tra dipinti e sculture. Sono ben 14 i lavori inediti e creati appositamente per la galleria: di recente realizzazione, testimoniano l’evoluzione dell’incessante ricerca artistica e stilistica di Federico Ferrarini, che definisce “cosmologica” o “cosmogonica”, e che si svela grazie a due archetipi fondanti: il Monolite e il Sole Stargate.
Il primo è il “segno minimo” – talvolta conciso, a tratti impetuoso o più articolato – che congiunge due punti ed esplicita la ricerca dell’intelletto umano. Il secondo è un elemento circolare, orbitale, mandalico: un principio generatore, un vero e proprio portale di passaggio, che mette in comunicazione due punti nello spazio e nel tempo, e rimanda al regno di ciò che (ancora) è ignoto.
Protagonista la pietra, con le sue infinite possibilità e valenze creative, estetiche, filosofiche, spirituali. Una materia che è anche una finestra sull’infinito: nelle sapienti mani di Federico Ferrarini si svela e si cela; si scompone e si ricompone restando fedele a se stessa ma mai uguale.
In fondo, come ricorda l’artista: «La pietra è la materia primordiale del cosmo. Per me, essere artista significa, prima di tutto, esplorare l’inesplorato. Indagare quei “luoghi” che la scienza è riuscita a sfiorare, ma non ancora ad afferrare. E, soprattutto, significa abbattere i muri autoimposti nell'arte che impediscono il progresso verso l'avanguardia».
Il titolo dell’esposizione, Mineral Circularity, racchiude l’essenza di questa riflessione, e le opere presenti in mostra la rendono tangibile: dopo Federico Ferrarini trova l’anello di congiunzione fra pittura e scultura, anzi si spinge ancora oltre. Se le Stonestar, presentate nel 2022, hanno testimoniato una naturale evoluzione creativa dell’artista verso la scultura, le opere che si rivelano al pubblico nelle sale di Kromya Art Gallery mostrano un ulteriore passaggio. Con la pietra si scolpisce, ma con la pietra si può anche dipingere. È un cerchio che si chiude, una barriera che si abbatte per giungere a una completa circolarità, intellettuale e creativa.
Ecco allora che Federico Ferrarini costruisce la pittura attraverso la pietra: se dapprima i pigmenti minerali erano le basi per creare il colore, ora è l’elemento minerale stesso, come la Muscovite brasiliana, a comporre il dipinto. L’opera Shining Muscovite ne è un emblematico esempio: l’artista lavora questo luminoso minerale ambrato, lo esfolia per poi mosaicarlo sulla tela. Unendo le tecniche del frottage e del mosaico grazie al supporto minerale, Federico Ferrarini raggiunge la fusione di categorie distinte, pittura e scultura. È la "circolarità minerale", come spiega l'artista: una manifestazione della sua ricerca attraverso la materia cosmica.
Ma c’è di più: la personale presentata da Kromya Art Gallery è un percorso che svela il concetto di circolarità in tutte le sfaccettature della produzione artistica di Federico Ferrarini.
Nel percorso espositivo spicca una grande installazione in pietra, intitolata Dragoni. L’opera è stata presentata per la prima volta negli spazi storici della storica Fabbrica Olivetti di Ivrea, in occasione della mostra collettiva Quadrifonia: allestita in uno spazio di grande significato simbolico, in cui si ode ancora l’eco dei discorsi del geniale imprenditore Adriano Olivetti, questa esposizione ha rappresentato un momento di notevole importanza nella carriera artistica di Federico Ferrarini.
La mostra Mineral Circularity svela inoltre un tributo all’arte analitica con Stonestar 016: una composizione di due marmi verde Alpi che ricorda lo stile inconfondibile di Pino Pinelli.
Esposte anche le inedite Monolith Planet 02 e Monolith Planet 03, due opere con una disposizione orizzontale, che sollecitano alla riflessione sul tema del pianeta, un ambito di ricerca su cui l'artista sta attualmente concentrando le sue indagini.
In mostra spicca un Sole Arazzo, parte di una serie di creazioni ispirate dall'opera dell'artista ghanese El Anatsui e dai suoi distintivi arazzi materici. Quest'opera rappresenta una chiara sfida alle convenzioni artistiche, incarnando l'approccio innovativo di Ferrarini. Attraverso la rimozione del telaio, l'artista varca il confine tra l'opera d'arte e lo spazio circostante, dimostrando che l'arte possiede la potenza di oltrepassare i limiti predefiniti e di abbracciare l'infinito.
Opera di spicco è infine la Stonestar 018. L'artista ha scelto di elevare questa opera come pezzo principale poiché evidenzia chiaramente come materiali spesso sottovalutati, come il marmo Biancone, noto anche come Bianco Asiago, possano rivelare un potenziale straordinario. Quando lavorato con l'approccio distintivo di Ferrarini, il Biancone si spezza in scaglie, rilasciando una sottile polverina verde. L'artista è riuscito abilmente a catturare questo effetto con una vernice speciale che rispetta l'integrità della pietra, conferendo al contempo un aspetto bagnato che enfatizza le meravigliose venature verdi. Quest'opera fondamentale è strettamente legata all'anima dei materiali e della materia, a sottolineare l’approccio empirico della ricerca dell’artista.
Con Mineral Circularity, Federico Ferrarini svela un mondo di connessioni inestricabili tra l'arte, la materia primordiale e la circolarità del pensiero, invitando il pubblico a intraprendere un viaggio oltre i confini consueti dell'arte e dell'intelletto. Un invito a sperimentare l'infinito attraverso la creazione e a sfidare le convenzioni per abbracciare nuove possibilità.
CHI È FEDERICO FERRARINI:
Classe 1976, Federico Ferrarini vive e lavora tra Verona e Miami. Dopo aver frequentato l'Accademia di Belle Arti a Bologna e Venezia, ha lanciato la sua carriera artistica nei primi anni del 2000, esplorando diverse forme d’arte e attraversando continenti, dalla Cina agli Stati Uniti, con una serie di progetti indipendenti. Il suo è stato (ed è) un percorso completamente empirico, caratterizzato dalla ricerca di una strada non convenzionale.Ha collaborato con diverse gallerie in Italia e all'estero e ha partecipato ad esposizioni presso istituzioni pubbliche e private di rilievo, tra cui il James L. Knight Center di Miami, Palazzo Garzoni Moro a Venezia e, più recentemente, il Macro di Roma. Nel 2022, la sua personale dal titolo Stonestar presso Kromya Art Gallery a Verona ha sancito il sodalizio con la scultura. Ferrarini ha recentemente partecipato alla mostra Quadrifonia presso le Ico Officine Olivetti. Curata da Angelo Crespi e Andrea Daffra, la mostra è stata presentata da una conferenza tenutasi nel Salone 2000, dove l’illuminato e visionario imprenditore piemontese Adriano Olivetti teneva i suoi discorsi. L’esposizione ha segnato un momento fondamentale nella carriera di Federico Ferrarini, che si è guadagnato l’onore di presentare il suo lavoro in uno degli spazi più emblematici dell’imprenditoria italiana e mondiale. L’artista ha anche realizzato con successo la campagna di comunicazione per Jumping Verona 2022, un evento di competizioni internazionali tenuto nella città scaligera. La sua opera Scall, un'interpretazione stilizzata di un cavallo, è stata un omaggio al movimento futurista e a Umberto Boccioni, in occasione del 106º anniversario dalla sua scomparsa.
presenta
Camera 30
FEDERICO FERRARINI
MINERAL CIRCULARITY
15 settembre - 20 ottobre 2023
OPENING
Venerdì 15 settembre, ore 18.00
Dopo il successo di Stonestar, la monografica di Federico Ferrarini inaugurata lo scorso anno nella sede veronese della galleria, KROMYA Art Gallery presenta Mineral Circularity, la prima personale dell’artista a Lugano.
In mostra 21 opere, tra dipinti e sculture. Sono ben 14 i lavori inediti e creati appositamente per la galleria: di recente realizzazione, testimoniano l’evoluzione dell’incessante ricerca artistica e stilistica di Federico Ferrarini, che definisce “cosmologica” o “cosmogonica”, e che si svela grazie a due archetipi fondanti: il Monolite e il Sole Stargate.
Il primo è il “segno minimo” – talvolta conciso, a tratti impetuoso o più articolato – che congiunge due punti ed esplicita la ricerca dell’intelletto umano. Il secondo è un elemento circolare, orbitale, mandalico: un principio generatore, un vero e proprio portale di passaggio, che mette in comunicazione due punti nello spazio e nel tempo, e rimanda al regno di ciò che (ancora) è ignoto.
Protagonista la pietra, con le sue infinite possibilità e valenze creative, estetiche, filosofiche, spirituali. Una materia che è anche una finestra sull’infinito: nelle sapienti mani di Federico Ferrarini si svela e si cela; si scompone e si ricompone restando fedele a se stessa ma mai uguale.
In fondo, come ricorda l’artista: «La pietra è la materia primordiale del cosmo. Per me, essere artista significa, prima di tutto, esplorare l’inesplorato. Indagare quei “luoghi” che la scienza è riuscita a sfiorare, ma non ancora ad afferrare. E, soprattutto, significa abbattere i muri autoimposti nell'arte che impediscono il progresso verso l'avanguardia».
Il titolo dell’esposizione, Mineral Circularity, racchiude l’essenza di questa riflessione, e le opere presenti in mostra la rendono tangibile: dopo Federico Ferrarini trova l’anello di congiunzione fra pittura e scultura, anzi si spinge ancora oltre. Se le Stonestar, presentate nel 2022, hanno testimoniato una naturale evoluzione creativa dell’artista verso la scultura, le opere che si rivelano al pubblico nelle sale di Kromya Art Gallery mostrano un ulteriore passaggio. Con la pietra si scolpisce, ma con la pietra si può anche dipingere. È un cerchio che si chiude, una barriera che si abbatte per giungere a una completa circolarità, intellettuale e creativa.
Ecco allora che Federico Ferrarini costruisce la pittura attraverso la pietra: se dapprima i pigmenti minerali erano le basi per creare il colore, ora è l’elemento minerale stesso, come la Muscovite brasiliana, a comporre il dipinto. L’opera Shining Muscovite ne è un emblematico esempio: l’artista lavora questo luminoso minerale ambrato, lo esfolia per poi mosaicarlo sulla tela. Unendo le tecniche del frottage e del mosaico grazie al supporto minerale, Federico Ferrarini raggiunge la fusione di categorie distinte, pittura e scultura. È la "circolarità minerale", come spiega l'artista: una manifestazione della sua ricerca attraverso la materia cosmica.
Ma c’è di più: la personale presentata da Kromya Art Gallery è un percorso che svela il concetto di circolarità in tutte le sfaccettature della produzione artistica di Federico Ferrarini.
Nel percorso espositivo spicca una grande installazione in pietra, intitolata Dragoni. L’opera è stata presentata per la prima volta negli spazi storici della storica Fabbrica Olivetti di Ivrea, in occasione della mostra collettiva Quadrifonia: allestita in uno spazio di grande significato simbolico, in cui si ode ancora l’eco dei discorsi del geniale imprenditore Adriano Olivetti, questa esposizione ha rappresentato un momento di notevole importanza nella carriera artistica di Federico Ferrarini.
La mostra Mineral Circularity svela inoltre un tributo all’arte analitica con Stonestar 016: una composizione di due marmi verde Alpi che ricorda lo stile inconfondibile di Pino Pinelli.
Esposte anche le inedite Monolith Planet 02 e Monolith Planet 03, due opere con una disposizione orizzontale, che sollecitano alla riflessione sul tema del pianeta, un ambito di ricerca su cui l'artista sta attualmente concentrando le sue indagini.
In mostra spicca un Sole Arazzo, parte di una serie di creazioni ispirate dall'opera dell'artista ghanese El Anatsui e dai suoi distintivi arazzi materici. Quest'opera rappresenta una chiara sfida alle convenzioni artistiche, incarnando l'approccio innovativo di Ferrarini. Attraverso la rimozione del telaio, l'artista varca il confine tra l'opera d'arte e lo spazio circostante, dimostrando che l'arte possiede la potenza di oltrepassare i limiti predefiniti e di abbracciare l'infinito.
Opera di spicco è infine la Stonestar 018. L'artista ha scelto di elevare questa opera come pezzo principale poiché evidenzia chiaramente come materiali spesso sottovalutati, come il marmo Biancone, noto anche come Bianco Asiago, possano rivelare un potenziale straordinario. Quando lavorato con l'approccio distintivo di Ferrarini, il Biancone si spezza in scaglie, rilasciando una sottile polverina verde. L'artista è riuscito abilmente a catturare questo effetto con una vernice speciale che rispetta l'integrità della pietra, conferendo al contempo un aspetto bagnato che enfatizza le meravigliose venature verdi. Quest'opera fondamentale è strettamente legata all'anima dei materiali e della materia, a sottolineare l’approccio empirico della ricerca dell’artista.
Con Mineral Circularity, Federico Ferrarini svela un mondo di connessioni inestricabili tra l'arte, la materia primordiale e la circolarità del pensiero, invitando il pubblico a intraprendere un viaggio oltre i confini consueti dell'arte e dell'intelletto. Un invito a sperimentare l'infinito attraverso la creazione e a sfidare le convenzioni per abbracciare nuove possibilità.
CHI È FEDERICO FERRARINI:
Classe 1976, Federico Ferrarini vive e lavora tra Verona e Miami. Dopo aver frequentato l'Accademia di Belle Arti a Bologna e Venezia, ha lanciato la sua carriera artistica nei primi anni del 2000, esplorando diverse forme d’arte e attraversando continenti, dalla Cina agli Stati Uniti, con una serie di progetti indipendenti. Il suo è stato (ed è) un percorso completamente empirico, caratterizzato dalla ricerca di una strada non convenzionale.Ha collaborato con diverse gallerie in Italia e all'estero e ha partecipato ad esposizioni presso istituzioni pubbliche e private di rilievo, tra cui il James L. Knight Center di Miami, Palazzo Garzoni Moro a Venezia e, più recentemente, il Macro di Roma. Nel 2022, la sua personale dal titolo Stonestar presso Kromya Art Gallery a Verona ha sancito il sodalizio con la scultura. Ferrarini ha recentemente partecipato alla mostra Quadrifonia presso le Ico Officine Olivetti. Curata da Angelo Crespi e Andrea Daffra, la mostra è stata presentata da una conferenza tenutasi nel Salone 2000, dove l’illuminato e visionario imprenditore piemontese Adriano Olivetti teneva i suoi discorsi. L’esposizione ha segnato un momento fondamentale nella carriera di Federico Ferrarini, che si è guadagnato l’onore di presentare il suo lavoro in uno degli spazi più emblematici dell’imprenditoria italiana e mondiale. L’artista ha anche realizzato con successo la campagna di comunicazione per Jumping Verona 2022, un evento di competizioni internazionali tenuto nella città scaligera. La sua opera Scall, un'interpretazione stilizzata di un cavallo, è stata un omaggio al movimento futurista e a Umberto Boccioni, in occasione del 106º anniversario dalla sua scomparsa.
15
settembre 2023
Federico Ferrarini – Mineral Circularity
Dal 15 settembre al 30 ottobre 2023
arte contemporanea
Location
Kromya Art Gallery
Lugano, Viale Stefano Franscini, 11, (Lugano)
Lugano, Viale Stefano Franscini, 11, (Lugano)
Orario di apertura
Lunedì - Martedi - Giovedi - Venerdì
10.00 - 16.00
Mercoledì e Sabato su appuntamento
Vernissage
15 Settembre 2023, 18.00
Autore