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Federico Gori – Eternal Sunshine
Palazzo Casali sarà sede di un affascinante spettacolo, nel consentire alla natura (toscana) del Gori di rivivere in mezzo al medioevo di mura antiche e bugnati erosi, per mano di un artista che presenterà polittici e installazioni-video di suggestivo effetto…
Comunicato stampa
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L’opera di Federico Gori è in mostra al MAEC di Cortona – proveniente da Alessandria, dove Alexander Alvarez Contemporary Art ha organizzato, dal 13 marzo al 10 aprile, il primo step dell’evento. Palazzo Casali sarà sede di un affascinante spettacolo, nel consentire alla natura (toscana) del Gori di rivivere in mezzo al medioevo di mura antiche e bugnati erosi, per mano di un artista che presenterà polittici e installazioni-video di suggestivo effetto...
Nel 1717, il poeta inglese Alexander Pope scrive “Eloise to Abelard”, non primo omaggio a una delle storie d’amore più intense di tutti i tempi. La romanica, parigina vicenda è sfruttata da Pope per il proprio sentire, e ciò serve a sua volta, qui e ora, in senso nuovo, per estrarre il titolo di una mostra da una frase del componimento: «Eternal Sunshine of the Spotless Mind». “Eternal Sunshine” sia, quindi; e con la pretesa di alludere all’arte di Federico Gori in modo indiretto, meditato e mediato, ma suggestivo, seducente e modernamente affabulante. Come scrive in catalogo Fabio Migliorati, curator delle esposizioni, «L’opera di Gori si fa scoprire per l’incanto che suscita, nell’esercizio di una riflessione intorno alla mimesi contemporanea, fino all’afflato di un’estetica del piacere che sa donarsi ancora in bellezza». Il concetto di natura guida, infatti, un suggerimento per la considerazione nostalgica delle cose, ma senza il peso drammatico della perdita o dello smarrimento, perché l’artista diventa un chimico sentimentale capace d’indurre, nel testo dell’arte, il riferimento emozionato alla trasformazione del mondo: dal passato al presente, attraverso lo strumento e la finta soluzione dell’artificialità. Nel linguaggio di Gori, sicché, non c’è nulla da risolvere. «Ci si offre – continua il critico aretino – all’intimità di un approccio visivo quasi sempre riconoscibile, distante così poco dall’appartenenza immutabile dell’umanità al mondo, che pare di sorprenderlo per innato slancio, di comprenderlo per congenita propensione. E, questo, nel gusto di un’immagine della fredda natura tanto sentita, da divenire personale, con tracce, cenni lievi di lirismo». Nel lavoro di Gori si percepiscono strane forme di profondità: eterno, ciclo, trascendenza; nell’alito iconico e aniconico di un’espressione ignota ma presente, da sempre. È la voce segreta delle cose, più forte nella natura che nel resto; è un canto di vita, perché da quella si propaga: a noi e, per noi, in tutto.
Nel 1717, il poeta inglese Alexander Pope scrive “Eloise to Abelard”, non primo omaggio a una delle storie d’amore più intense di tutti i tempi. La romanica, parigina vicenda è sfruttata da Pope per il proprio sentire, e ciò serve a sua volta, qui e ora, in senso nuovo, per estrarre il titolo di una mostra da una frase del componimento: «Eternal Sunshine of the Spotless Mind». “Eternal Sunshine” sia, quindi; e con la pretesa di alludere all’arte di Federico Gori in modo indiretto, meditato e mediato, ma suggestivo, seducente e modernamente affabulante. Come scrive in catalogo Fabio Migliorati, curator delle esposizioni, «L’opera di Gori si fa scoprire per l’incanto che suscita, nell’esercizio di una riflessione intorno alla mimesi contemporanea, fino all’afflato di un’estetica del piacere che sa donarsi ancora in bellezza». Il concetto di natura guida, infatti, un suggerimento per la considerazione nostalgica delle cose, ma senza il peso drammatico della perdita o dello smarrimento, perché l’artista diventa un chimico sentimentale capace d’indurre, nel testo dell’arte, il riferimento emozionato alla trasformazione del mondo: dal passato al presente, attraverso lo strumento e la finta soluzione dell’artificialità. Nel linguaggio di Gori, sicché, non c’è nulla da risolvere. «Ci si offre – continua il critico aretino – all’intimità di un approccio visivo quasi sempre riconoscibile, distante così poco dall’appartenenza immutabile dell’umanità al mondo, che pare di sorprenderlo per innato slancio, di comprenderlo per congenita propensione. E, questo, nel gusto di un’immagine della fredda natura tanto sentita, da divenire personale, con tracce, cenni lievi di lirismo». Nel lavoro di Gori si percepiscono strane forme di profondità: eterno, ciclo, trascendenza; nell’alito iconico e aniconico di un’espressione ignota ma presente, da sempre. È la voce segreta delle cose, più forte nella natura che nel resto; è un canto di vita, perché da quella si propaga: a noi e, per noi, in tutto.
17
aprile 2010
Federico Gori – Eternal Sunshine
Dal 17 aprile al 16 maggio 2010
arte contemporanea
Location
MAEC – MUSEO DELL’ACCADEMIA ETRUSCA E DELLA CITTÀ DI CORTONA
Cortona, Piazza Signorelli, (Arezzo)
Cortona, Piazza Signorelli, (Arezzo)
Orario di apertura
tutti i giorni della settimana, dalle 10.00 alle 19.00 chiusa i giorni 1 e 2
Sito web
www.alexanderalvarez.it
Autore
Curatore